Il simbolismo russo in cerca di nuove visioni

Il simbolismo russo in cerca di nuove visioni NEL MONDO Il simbolismo russo in cerca di nuove visioni Marco Vallerà BUONA idea davvero quel�la di occuparsi in una mostra apposita di un peri�odo cos�trascurato, e poco conosciuto, da noi, come il simbolismo russo, a differenza di un abuso, ormai, di scodellamemo a-crilico di artisti trop�po minori del cubofuturismo, di amazzoni dell'avanguardia o di epigoni del Quadrato aslrallo-menlale di Malevic, di cui ormai si finisce per essere satu�ri. E del resto, questo del perio�do simbolista, è proprio un momenlo di passaggio tra la vecchia pittura anche accade�mica dei cosiddetti Ambulami, una pittura di genere spesso scaduta nel calligrafismo e nel�la genericità più blanda e il successivo periodo d'oro delle avanguardie, ove effettivamen�te svettano alcuni innovatori straordinari. Ma come sempre è difficile stabilire davwero che cosa sia simbolismo, que�sta poetica vaga del vago poeti�co e degli impalpabili stati d'animo ruscellali sulla tela, tra nobili miasmi alchemici e indefinite brume visionarie. Che spesso evocano altre aiti, dalla musica alla poesia: una vera «malattia» dell'anima mol�lo francese, che velocemente contagia l'intiera Europa. Ora, se ormai è assai più svisceralo il clima del simboli�smo poetico russo, con Belyi e Hlok e Brjusov, e ancor più quello musicalo, con una figurachiave come Skrjahin (il compo�sitore mistico del Poema del�l'Estasi che aveva immaginalo un organo meccanico che ema�nava suoni abbinali a colori) ebbene il inondo della pittura simbolista russa risulta ancora quanto mai confuso e vago. Alle spalle, mecenati illuminali come Troliakov e Mamontov, il ricco esteta che nella sua dacia di Abramvcevo riceveva pittori e musicisti, e il volitivo Diaghi�lev, che prima di diventare il moschettiere dei Ballets Russes si occupava dei pittori del «Mondo dell'ZVrte». Anche se recentemente artisti visionari e misieriosofici come Vrubel (studiato in una bella mostra in Spagna) e Cjurlionis (che fa più bella figura di sé alla mostra veneziana Cosinosi incomincia�no ad essere apprezzali in Euro�pa, il problema è proprio quello di distinguere meglio i movi�menti. Cosa che qui a Bordeaux non avviene iroppo, secondo la logica degli invìi russi: «paghi uno te ne mando Ire». Ora, passi per Kandinskij, che effettivamente ha avuto il suo periodo slavofilo-naif, e per Malevic. che in anni preco�ci risente dei Boschi Sacri di Denis. Ma c'entrano davvero ancora col simbolismo Filonov, la Werefkìn e la Goncarova, che pure hanno avuto dei lega�mi scolastici con maestri simbo�listi ma si sono subito rivoltati? E che senso ha sopratiulio mostrare opere di periodi suc�cessivi e cos�dissonami? A Bordeaux protagonista il movimento che precedette la stagione delle avanguardie «La victime» di Mikalojous Ciurlonis, 1909 Le Symbolisme Russe. Bordeaux MuséedesBeauxArtes Tutti i giorni dalle ore 10 alle 17. Chiusoli lunedì. Sino al 17 giugno.

Persone citate: Ballets, Chiusoli, Ciurlonis, Filonov, Kandinskij, Malevic, Mamontov, Vrubel

Luoghi citati: Bordeaux, Europa, Spagna