Un reverendo padre e tre sorelle tempestose: in casa Brontë abitava l'inquietudine

Un reverendo padre e tre sorelle tempestose: in casa Brontë abitava l'inquietudine Un reverendo padre e tre sorelle tempestose: in casa Brontë abitava l'inquietudine LA storia delle tre mìtiche sorelle Brontè e del loro reprobo fratello maschio con parti�colare rilievo per Emily, la più geniale e la più sfuggente del quartetto era stata raccontata molte volte, ma pro�babilmente mai con il tono legge�ro, ironico e improntato a un fondamentale buonsenso di N icoletta Gruppi, studiosa che possie�de il dono raro. anzi, rarissimo quando ci si occupa di letteratu�re diverse dalla propria, di guar�dare ogni cosa senza pregiudizi e senza malanimo. Su quasi tutti gli episodi arci�noti, e su molti secondari ai quali di solito non si presta sufficiente attenzione, la Gruppi getta una luce se non proprio nuova, perlo�meno stimolante; e lo fa senza per questo sentirsi in dovere di attaccare le idee tradizionali. Sa distìnguere, per esempio, il mol�to di buono che c'è nella biogra�fia pilota di Charlotte Brontè ad opera di Elisabeth Gaskell, dalle piccole e talvolta quasi involontaRECENMas. D'A IONE ino ico . rie falsificazioni che quasi inevitabilmen�te data l'epoca in cui fu scritta contie�ne; e mentre dà allo ai Forster e alle Virgi�nia Woolf di avere riscoperto Cime tem pestose, nel senso di avergli conferito per primi la statura di un classico, coglie con acume il disagio di questi sommi critici davanti a un romanzo che non sanno come catalogare (con una immagine cosi audace da essere irresistibile, Cheslerton, non citato dalla Gruppi, lo defin�il libro che avrebbe potuto scrive�re un'aquila). La storia comincia con un'op�portuna definizione del carattere del reverendo Patrick Brontè, irlandese protestante immigrato in Inghilterra, studente presso una Università inglese e sempre tutto teso a fare dimenticare le proprie origini, a partire dal no�me, che si cambiò da Prunty o O'Prunty curiosamente, Brontè potrebbe venire proprio dal pae�se siciliano che forni un titolo a Horace Nelson .Un fondo di para�noia accompagnò sempre que�st'uomo di pace che dormiva con una pistola carica sul comodino e che a un certo punto, allarmato dai moti operai, tentò di insegna�re l'uso dell'arma da fuoco alla figlia Emily. Il reverendo sposò una inglese con una piccola dote, ma le fece fare sei figli in otto anni, e la poverella mori quando la primogenita ne aveva solo selle. Le più grandi furono in seguilo mandale a Cowan Brid�ge, una scuola lager sinistramen�te rievocala da Charlolte in Jaric Eyre, dove due di loro contrasse�ro malattie mortali. Malgrado e uesta disattenzione, il reveren�do era un padre sollecito, o cosi credeva: vedi la pagina in cui egli slesso racconta compiaciuto le risposte a certi interrogativi esi�stenziali date dai suoi figli dietro la prolezione di una maschera che avrebbe dovuto garantirne la sincerità e vedi la spiritosa, acuta analisi che la Gruppi fa dell'episodio. La Gruppi sa calarsi nell'atmo�sfera dell epoca (anche se esage�ra sul porridge, pappa d'avena che trova immangiabile, ma del�la quale per esempio io durante due freddi inverni in Scozia non avrei mai voluto fare a meno), e rievoca con vivacità la routine domestica delle figlie superstiti del reverendo e del loro fratelli�no, durante la quale escogitaro�no, geniale antenato degli odier�ni giochi con draghi e percorsi magici, la saga di Gondal. mondo immaginario nel quale insieme e separatamente ambientarono eroine, avventure e poesie. Con occhi freschi, ancora, la Gruppi legge il primo volume pubblicalo a loro spese dalle tre sorelle nascoste sotto pseudoni�mi maschili, e no giustifica il fallimento anche con la scelta del repertorio: le sorelle avevano scelto tra i loro componimenti i meno audaci, i più conformisti e noiosi. Ce poi la cronaca dell'uni�ca evasione mai compiuta da Charlotte e Emily, il soggiorno in Belgio che doveva aprir loro il mondo (per Charlotte fu cosi); e l'intelligente discussione dello strano, incomparabile, unico ro�manzo di Emily, il cui fascino continua a restare scarsamente giustificabile con strumenti ra�zionali. Di Emily, che mori a trenl'anni si sa pochissimo, la sua imma�gine è quasi condannata a quella di una sagoma che percorre in�quieta una brughiera; ma isolan�do episodi significativi, come l'energia nervosa con cui in più di una occasione la magra ragaz�za dalla chioma rossa sapeva afferrare e dominare un cane feroce, la Gruppi ci consegna un personaggio autentico, una pri�gioniera nella condizione femmi�nile dell'epoca la cui ribellione è tanto più interessante in quanto avvenne tutta in un ribollire interiore, nel segno della poesia. Nicoletta Gruppi racconta Anne, Charlotte, autrice di dane Eyre», e Emily, la più geniale e sfuggente, la prigioniera che si ribellò e si liberò nel segno della poesia Nicoletta Gruppi Emily Brontè. Ipotesi per un ritratto a colori Archinto. pp.238, L 28.000 SAGGIO BIOGRAFICO RECENSIONE Masolino . D'Amico .

Luoghi citati: Belgio, Inghilterra, Scozia