Con Bevilacqua nel Triangolo rosso di Alberto Bevilacqua

Con Bevilacqua nel Triangolo rosso Con Bevilacqua nel Triangolo rosso VINEPITO Alberto Bevilacqua —' UMMO testimoni della pri— ma Pasqua di pace. Ci alzammo che albeggia�va e da una barcassa d�froda�tori, scrutammo il greto; il Po, dicevano, sbaracha, ossia, spazza via, più del Sahara; se vuole, è più terribile. E spazzando via la logica delle esistenze umane, confonde il diritto e il rovescio, gli opposti, in bolge momentanee. La sua vasti�tà, tale che il respiro mancava, s'incapricciò infatti come un ma�re; le voragini scomparvero per riformarsi a distanze bizzarre, il vento allineava e scompaginava le dune. Ma sapevamo, io e mia madre, che presto la tempesta sarebbe cessata. Avanzò un prete. Fra i raggi blu e verdi che spiovevano oalle nuvole, teneva in una mano rami di ulivo, nell'al�tra uno straccio bianco legalo a un bastone, perché potessero avvi�starlo. Cadde, ma riprese con ener�gia. Raggiunse un piccolo bacino che doveva essersi seccalo duran�te la notte, infatti affondò in una distesa di pesci morti, alzando le braccia come a placare in nonio di un Dio resuscitato ghiaie e detriti e specchi d'acqua impazzi�ti, finché le forze non gli mancaro�no. Fu la prima visione umana d�quella Pasqua piena di eventi. Quindi spuntarono i barconi imbandierati, filando suH'orizzonte con giganteschi cristi a prua, i barcari inginocchiati noi mantelli, che suonavano piccole campane. In quei mesi, il Po era attraver�salo da umanità differenti. La Pasqua le jxirtò tutte a confonder�si in una breve pacificazione È la vallo di Giosafat! disse mia madre. Raccontavano di soldati tedeschi imboscati che continua�vano ad apparire di notte, in bicicletta, dall'alto dei ponti; fissa�vano le acque e, con una mortale nostalgia della Germania perduta, si buttavano con la bicicletta scomparendo nelle gore. Bando di rapinatori, che non esitavano a servirsi di carri anna�li relitti di guerra e a issare bandie�re che mai gli erano appartenute gagliardetti neri col teschio o drap�pi rossi con falco e martello mettevano posti di blocco e assali�vano le automobili di passaggio, costringevano gli autotreni dirotti al Sud a pagare pedaggi, Detenuti evasi a centinaia dai carceri dove regnava l'anarchia, giungevano a creare piccoli eserci�ti; i carabinieri li inseguivano inutilmente e finivano por smar�rirsi fra le mortizze, dovendosi jioi orientare col volo dei gabbiani. Altri, ex militari 0 forse no, che indossavano giubbotti della Quin�ta Armala, conducevano convogli d'armi; noi ragazzi andavamo a spiare lo barche che scivolavano cariche di fucili, mitragliatrici, casse di munizioni. Poiché assicu�ravano che tutte le guerra erano finite, ci chiedevamo quale fossela loro destinazione. Vanno verso il futuro com�mentava mia madre. Il Delta del Po nascondo il futuro. Immaginavo il Della come un'apocalisse. Risalendo gli argini più alti, individuammo ogni schiera nelle sabbie sottostanti, mentre torna�va il sereno; i giusti e gli ingiusti, gli inseguitori egli inseguiti. Inco�raggiati dall'aria di festa a uscire ilio scoperto, ossi si riconosceva�no abitatori della stossa realta; cadevano la reciproca rivalità, il reciproco odio, il greto sombrava alla vigilia di un esodo. Portando altre croci, altri .stendardi, prose a farsi largo una colonna ben alline�ata; gli uomini di lanca tornava�no a inscenare la «Passione» col rito secolare che la guerra aveva interrotto 11 loro coro, che colmò l'aria, veniva dai Vangeli, ma anche dallo orazioni funebri delle valli di pesca, destinate a morti che rice�vevano la sola benedizione depli uccelli, come il Cavaliere d'Italia, dallo zampo rosse e lo ali viola, che dicevano fosse il più pietoso con gli esseri umani, che pure l'avevano inseguito con le carabine Ispiravano quel coro anche le nenie dei manicomi, le canti' delle veglie notturne nelle stalle, le litanie del Nibbio e dei fuMi. L'omo silvatico che interpreta va Cristo, con la croce in spalla, mostrava una maschera d'agnello in cartapesta. Maria, con la veste blu, aveva la maschera di una rondino marina; con la testa di cane, invoce, malinconico e fede�le, i liuseppe avanzava guardando ostinatamente in basso, l centurio�ni orano tigri nero con le zanne di fuori e, fra le lanche, si insinuava�no guitti che rappresentavano i deformi e gli infelici Cristo montò su una duna e ai suoi piedi fecero inginocchiare una bambina della famiglia più povera di quella poverissima ter�ra. Ricordo che ci fissi) mastican�do e asciugandosi il naso col dorso della mano; ma non masticava nulla, so non la sua fame, e il naso era asciutto, il gesto era liti tic, di chi e abituato a cancellarsi lo lacrime perciò elio non ha. L'aggirai per sincoranneno, sco�prendole una serenità estatica che non si accorgeva né di me. né della folla. Accovacciala nella cenere sollevata dal vonto. la bambina si confrontava con un punto in fon�do al mondo, il punto che sta oltre il nulla, e non si può mai raggiun�gere. Finché il Cristo blasfemo non si liberò della croce, scagliandola lontano da sé, e la croce tracciò una lunga capriola nel cielo, ogni banda di maledetti nella bolgia mantenne immagini di solennità. Facce assassine, cessando di co�prirsi coi fazzoletti rossi o neri per non farsi riconoscere, parvero sincoramonte commosse. Fra gli as�sassini considerati più feroci, spic�cava un maestoso vecchio, che si fece un lento e ampio sogno di croce, dalla fronte al sesso ai punti estremi delle spalle, escla�mando: «lo amo Dio perché è un mio leale nemico. E io lo sfido a redimenni... Io non mi pentirò mai». Si chiesero, nel silenzio delle loro menti, se Dio gli apparisse impugnando il gagliardetto nero col teschio o il drappo con la falce e il martello. Una dello due, altri�menti che nemico poteva essere? In anteprima 'incipit del romanzo «La polvere sull'erba» vendette rapine e rimorsi tra fascisti e partigiani dopo il 25 aprile: scritto nel 1955, subito apprezzato ma accantonato da Leonardo Sciascia per timore che potesse provocare uno scandalo, esce ora da Einaudi

Persone citate: Einaudi, Leonardo Sciascia

Luoghi citati: Bevilacqua, Germania, Italia