Quasi tutti presenti alla parata di riconciliazione

Quasi tutti presenti alla parata di riconciliazione Quasi tutti presenti alla parata di riconciliazione Imbarazzi a sinistra, il Poh: non si recupera cos�fiducia nello Stato Maria Teresa Meli ROMA Alla fine, alla parata dei Fori Imperia�li voluta dal presidente Ciampi, c'era�no quasi tutti. Un Veltroni provato dalla calura e dall'appuntamento di oggi con la direzione del suo partito, accanto a un impettito Fini che sfog�giava occhiali scuri. Berlusconi sorri�dente che salutava con la manina un gruppetto di suoi fan. Castagnetti, Parisi e Boselli che dissertavano sulla sorte della coalizione e, segnatamen�te, sulla loro. I presidenti delle Regio�ni del Polo con l'aria compunta. E una delegazione leghista, costretta da Bos�si a rinunciare al prato di Pontida per l'asfalto arroventato di «Roma ladrona». C'erano quasi tutti, sì, ma c'era anche qualche assenza. Una, in parti�colare, è stata notata: mancava il ministro dell'Interno Enzo Bianco. Perché, percome? Fiorivano ipotesi e illazioni di tutti i generi. Ma il titolare del Viminale, si veniva a sapere, aveva avvertito telefonicamente Ciampi che per molivi strettamente pereonali e per «nessuna ragione pole�mica» doveva restare in famiglia. In fondo Blair non ha disertato il vertice di Berlino per stare accanto al figlio�letto Leo? La giustificazione, però, non cancellava il sospetto che, sotto sotto, anche tra i presenti e non solo tra gli assenti, l'appuntamento ai Fori non fosse consideralo proprio irrinun�ciabile. C'era pure un'altra assenza di peso, quella di Scalfaro, ufficialmente fuori Roma «per impegni presi in precedenza», in realtà piuttosto re�stio a tali festeggiamenti, lant'è vero che nel suo settennato li ridusse al minimo indispensabile, all'insegna dell'austerità. Mancava anche un al�tro ex presidente, Cossiga, però per motivi di salute. Gli stessi che hanno spinto Mastella a rinunciare alla sfila�ta: «Ho un terribile mal di schiena», spiegava il leader dell'Udeur. Eppoi c'erano le assenze volute, come quel�le dei verdi e di Rifondazione, che di parate militari non voghono proprio sentir parlare (Grazia Francescato preferiva la meno assolata Urbino dove si teneva un convegno sull'agri�coltura). E ancora, due sedie vuote: quelle di Prodi e D'Alema, che si è negato ai Fori ma non rinuncerà alla direzione della Quercia. Per la verità a sinistra mancavano all'appello an�che Diliberto e Cossutta, in compenso c'era NerioNesi. Già, a sinistra un certo imbarazzo c'era. Una parata militare e, per giun�ta, richiesta da Fini a Ciampi qualche mese fa. E infatti non è un caso che Veltroni, a cerimonie concluse, si sia affrettato a precisare che di «una sfilata di pace» si trattava, per tributa�re un omaggio «alle forze armate che si sono impegnate a difendere i diritti umani». Ma nemmeno nel Polo, alla fine della festa, sembrava esserci un grande entusiasmo. Per il forzista Raffaele Costa si è trattato di uno «spettacolo costoso, un po' fuori dal tempo e caratterizzato da una buona dose di retorica». Lo stesso Berlusco�ni commentava cosi l'iniziativa: «E' giusto diceva il Cavaliere ripristina�re certe feste ma non è pensabile che attraverso una parata si possa recupe�rare la fiducia dei cittadini nello Stato». I quali cittadini, citati dal capo del centrodestra, dimostravano, alme�no questa volta, di non essere tanto distanti dalla loro classe dirigente, e nient'affatto immersi in quel clima di solennità che si addice in genere alle occasioni di questo tipo, tributavano un fragoroso quanto scherzoso ap�plauso alle due macchine della nettez�za urbana che ripulivano il percorso dai regalini lasciati sull'asfalto dai cavalli dei corazzieri. Per nulla turbato dall'atmosfera che circondava la manifestazione, Ciampi, accolto da Violante, Mancino e Amato, appariva sorridente. Si, per�ché nonostante quella parata non sia stata troppo «sentita» dal mondo poli�tico in tribuna, comunque, l'inquilino del Colle è riuscito nel suo inlento, e ha ottenuto che quasi tulli fossero li, insieme a lui. In fondo persino l'assen�za di Bossi veniva ridimensionala. Dal Cavaliere, naturalmente, il quale spiegava: «Umberto sarebbe qui, se non fosse impegnalo con un'altra manifestazione». Ma anche il deputa�to leghista Balocchi ci teneva a preci�sare che «è da oltre un mese che è parlila l'organizzazione di Pontida e noi non avremmo potuto mai immagi�nare che dopo 12 anni la parata sarebbe ricomparsa improvvisamen�te». E siccome, all'esterno, quel che contava non era tanto lo spirito che ha mosso i politici a partecipare, bens�la loro presenza ai Fori, Ciampi alla fine poteva dichiarare di essere «contentoper come è andata» e ringra�ziare tutti, sottolineando come sia «segno di attaccamento alla Patria e di fiducia nelle istituzioni» la «parteci�pazione dei cittadini, delle città, delle regioni» alla sfilata. .issilii ' --^■■^.^f.|r....rtTl|,ttll1lll Z iiiiiimj, ijiiiii.iiiiijiiiiiii mi

Luoghi citati: Berlino, Imperia, Pontida, Roma