L'obiettivo inconfessabile di questa «guerra assurda»

L'obiettivo inconfessabile di questa «guerra assurda» UN SOGNO COLTIVATO DA CENT'ANNI L'obiettivo inconfessabile di questa «guerra assurda» retroscena Domenico Quirlco Ejfiuita colpa del sultano di " Baheita che l'ha venduta agli italiani, per un pugno di talleri, alla fine dell'Ottocento. Non valeva mollo Assab. perfino il nostro pitOCCOSO e distrailo colo�nialismo si era dimenticato di questa baia all'imboccatura del Mai ROSSO, accaldala e polverosa, per almeno dieci anni prima di trasformarla pomposamente in co�lonia. Ma le terre buone, i poni ricchi erano più a Nord, i sogni imperiali nascevano a Massaua, dove si poteva cominciare la fati�cosa scalala verso l'Etiopia. Ad Assab si languiva solo di noia e di sudore. Adesso per Assab si muore. L'Etiopia ha pazientato solo poche ore prima di mostrare che la sban�dierata line della guerra non era che tattica. Ben assestala sui fron�ti settentrionali dove ha sbriciola lo le difese avanzale eritree e guadagnalo chilometri preziosi, può dedicarsi allo scoi») principa�le della guerra, appunto la ricon�quista di questa particella di Dancalìa e di uno shocco al mare. Accatastando cadaveri i dirigenti di Addis Ahebu accarezzano dui1 obiettivi. Quello secondario è de�stabilizzare il nemico, far cadere «l'arrogante» Afeworki per tratta�re con un leader più manipolabile. Nonèutopia, nessuno ama i padro�ni quando perdono e meno ancora in un Paese dove la vittoria era il loro unico biglietto da visita. Afeworki lui già perso per strada il comando dell'esercito, un paio di «ritirate strategiche» potrebbero costargli il resto del potere. Il bottino di guerra principale l'Etiopia lo accarezza dall'epoca del negus Giovanni, e son passali ormai più di cento anni. Arroccala orgogliosamente sulle sue ambe, corazzala dalla sua fede cristiana 6 sempre stala tagliala fuori dal mare, prima dagli arabi, poi dai turchi e poi dai colonizzatori italia�ni. Haile Selassié, agevolato dalla complicità dell'Occidente e dal tradimento italiano che rinnegò gli eritrei per rendersi amica l'iitiopia, pensava di averrisollo l'anno�so problema. L'Eritrea, questa fa�stidiosa invenzione del coloniali�smo, non esisteva più, tutto era Etiopia. Senonchè quei sudditi continuavano a resistere, a scom�binare i piani, a inventare guerri�glie contro questo colonialismo coni colori africani. Due oscuri guerrigliori, l'eri�treo Afeworki e il tigrino Zenawi, negli Anni Quanta si incontrava�no sul fiume March (dove adesso si scannano), si chiamavano cugi�ni, si scambiavano armi e riforni�menti e facevano i piani per ii giorno in cui. insieme, averebbero detronizzalo il negus rosso, Men�ghistu, erede marxista del negus per cui non esistevano ligrini o eritrei ma solo proletari da spre�mere senza pietà. Non ci sono amicizie che reggano alla Realpoli�tik. Quando Zenawi entrò nel pa�lazzo di Addis Abeba e concesse ai suoi piccoli fratelli eritrei l'indi�pendenza, pensava che sarebbero rimasti riconoscenti le obbedienlil. Invece quegli inguaribili guerri�glieri alzavano la voce. Volevano diventare una potenza regionale, mezzi soldati e mezzi mercanti. Con i porti tenevano in pugno l'Etiopia, e poi migliaia di eritrei da generazioni vivevano ad Addis Abeba e controllavano, abili e operosi, i posti chiave dell'econo�mia. Perché non sognare una pic�cola tigre economica tra l'altopia�no e il Mar Rosso? La guerra ha comincialo a brontolare quando Asmara ha deciso di notificare queste ambizioni creando una sua moneta, il nafka. e imponendo lasse sull'uso dei porti. Adesso Zenawi ha in mano le carie miglio�ri: può barattare le pietraie che ha accupato a Nord, «sacro suolo della patria» di cui non sa che farsene, con Assab. A meno che non riesca a conquistarla direttamenlo con le truppe che sono ormai a quaranta chilometri dal mare. E' già pronta anche una quinta colonna di collaborazioni�sti pronti a fornire giustificazioni ideologiche. Sono i guerriglieri del�le popolazioni nomadi afar. che sotto Menghistu godevano di auto�nomia e che detestano gli eritrei. L'Htiopia è sempre stata tagliata fuori dalla costa, e già Hailé Selassié tentò l'annessione li primo ministro etiopico Meìles Zenawi ex alleato del presidente eritreo Issaias Afeworki con il quale sconfisse il "negus rosso». Henghistu