L'EUROPEO CHE VIENE DA FUORI di Barbara Spinelli

L'EUROPEO CHE VIENE DA FUORI L'EUROPEO CHE VIENE DA FUORI Barbara Spinelli quanto a Alberto Savinio; «Lo spirito europeo non è chiuso dentro il circuiti) geografico chiamato Europa " scriveva quest'ultimo -. Ila un suo mo�vimento da oriente a ocoidente. E' attirato dal solo che tramonta. Respinge quanto ha carattere orientale. Si accendo e brilla prima in Grecia, Quin�di inizia la sua marcia guidala dal solo. Possa in Italia, Dal�l'Italia passa in Francia e in Inghilterra. Dall'Inghiltorru passa attraverso l'Atlantico in America; ultimu tappa doll'europeismò» ( Savinio, Nuova Enciclopédia, Adelnhi, i 977). «L'europeo viene da fuori. Dal�l'America viene l'Europa a combattere o a distruggere il non-uuropoo che su l'Europa si era formato». Non con (Min�toli si sono associati i leghisti negli ultimi anni, ma con epu�ratori o nazionalisti conio Milo�sevic o Haider. Per duo volto l'Anierica eu�ropea venne a combattere i non-europei del nostro conti�nente, nella prima patto dol secolo, e lo stesso si è ripetuto negli Anni Novanta sotto Clin�ton. E' accaduto nonostante molteplici riirosio, e di sicuro furono difettose lo nozioni sto�rielle e la preparazione bellica con cui Washington si presen�tò all'appuntamento. Ma gli americani hanno pur sempre traversato l'Atlantico, por la terza volta, al fine di riportare ordino in un continente che l'Europa non volle stabilizzare con lo proprio forzo; è grazio alla loro volontà che le milizie sorbo hanno smosso di uccide�rò in Bosnia e Kosovo, e che �deportati kosovari hanno potu�to tornare in patria. E' stata l'amministrazione Usa e non l'Unione a curarsi dell'altra parto dell'Europa, liberata dal comunismo e inquieta per lu sua sicurezza. Senza Clinton, senza il rapporto che egli sep�pe mantenere con Havel e Walesa, la Nato non avrebbe accolto la Polonia, l'Ungheria, la Hopubblica còca. A tali na�zioni si aggiungano non poche ex ropubblicho sovietiche, dio osservano la distruttività im�periale di Putin in Cecenia o che sentono pericolante la pro�pria indipendenza: i Bàltici, la Georgia, l'Azerbaigian. e l'Ucraina. Spaventati dalla cruenta caduta di Grozny. que�sti popoli sperano in Clinton, più che nell'Europa. 11 Presidonto andrh a Kiev, lunedi dopo aver visto Putin a Mosca, e sarà il suo terzo viaggio nella nazione intimorita da Mosca. Non è una visita intesa solo por riconfortarla. Rafforzare l'Ucraina o la Georgia ò un mézzo por tonerò a bada la Russia, e per attirarla progres�sivamente sull'esempio di Kiev nell'orbita europea. Queste politiche Clinton non intendo farle da solo. Esi�sto naturalmente un'inclina�zione ogomonicn in Usa è una bramosia classica, nello suc�cessive capitali dell'Idea Occi�dentale eloncuto da Savinio ma non è assente il desiderio simultaneo di condividere re�sponsabilità, di veder matura�re l'Unione europea. La nasci�ta della Monuta Unica non piacque, eppure ramministraziono la favorì. Oggi Clinton invita l'Unione a taro la sua parto nella diplomazia globa�le, e a inventare nuovi rappor�ti con lu Kussia, la Turchia. l'Europa centro-orientale. An�che gli sforzi di autonomia militare sono seguiti senza ec�cessiva indisposizione: «Penso sia una cosa buona se gli Europei, dopo la guerra m Kosovo, decideranno di raffor�zare le proprie capacità di agire con più autorità o respon�sabilità in situazioni di crisi. Non c'è contraddizione fra un'Europa forte e una forte alleanza transatlantica». L'incognita non è dunque rappresentata dagli Stati Uni�ti, ma dall'Europa. E' quest'ul�tima elio non nosco a sbaraz�zarsi dolio comodità e inerzie garantite dalla dipendenza po�litica, strategica, intollettualo. ereditata dalla guerra fredda e dall'ombrello atomico america�no. Gli Stati dell'Unione si indignano, appena Washin�gton accenna alla possibilità di proteggersi con scudi antimis�sili da attacchi di Stali crimina�li come la Corea del Nord o l'Iraq. Paventano un'ulteriore proliferazione nucleare, e un disimpegno europeo dell'Ame�rica. Ma quel che non vedono è l'ora delle verità, che por loro è venuta. L'ora in cui all'Europa tocca prendere in mano la propria sorte, occuparsi del proprio retroterra europeo orientale, russo, contro-asiati�co, nord-africano, senza più contare esclusivamente sull'Oltro Atlantico. Por l'Unione il passo è ar�duo, porche la svolta dove avvenire nello monti prima ancora che nelle opere. E dove avvenire nello menti di chi ha maggiormente pronttato delle falso grandezze assecondale nella guerra fredda, quando l'Europa era sotto tutela Usa e la Germania ora solo debitrice. In quel grande giardino d'infanzio, la Francia poteva pare�re grande e fiora del suo passa�to nazionale. L'Inghilterra po�teva occultare la fino dell'im�pero. E tutti potevano compor�tarsi come minorenni senza obblighi né responsabilità. Fu un clima propizio per costrui�rò la casa dell'Unione, perché l'Europa poteva badare alle proprie ferite e concentrarsi sul prioritario; la fine dell'an�noso conflitto franco-tedesco, il lavoro sulla memoria del tolalitarisnio di destra. Con la caduta del muro comunista gli orizzonti sono mutati e ne urgono di nuovi, che diano senso e prospettiva all'Unione sempre più stretta che si punta a edificare con riaccesa convinzione. Urgono decisioni politiche rapide, e questo per vari molivi. Perché Clinton è probabilmente l'ulti�mo Prosidonto che ha studiato noi vecchio continente, che è appassionato d'Europa, dolla sua cultura. Porche l'Europa sovranazionalo non può limi�tarsi alla moneta e alla Banca foderale di Francoforto. Per�ché più di un decennio è tra�scorso dall'Ut», e dovrà venire il giorno in cui gli Europei occidentali compiranno il loro dovere, che è quello di riunificarsi con l'Europa svenduta a Valla noi dopoguerra. E' quello che alcuni Stati membri stentano a capire. Il nazionalismo antitedesco del socialista Chevènement in Francia conferma il permane�re incaponito di uno stato d'animo minorenne, che temo l'erosione della fittizia gran deur sciovinista, o i compiti aggiornati che conviene darsi nello «istituzioni comuni più grandi degli Stati-nazione». Il ministro degli Interni si ag�grappa ossessivo al vecchio orizzonte la riconciliazione Francia-Germania, la mansio�ne affidata a Parigi di contene�re il dèmone tedesco e non si accorge che l'ottica non è più quella. Che altre sono lo incom�benze, le minacce. Il giardino d'infanzia degli Europei e possibile finché l'America si occupa di loro, e questa è l'altra faccia oscura della medaglia carolingia meri�tata da Clinton. Finché c'è l'America come guardiano, nu�merosi giochi sono pennossi. I dirigenti italiani possono acco�gliere Putin in pompa magna, domani, senza dir nulla sulla Cecenia. sulla libertà di stam�pa nuovamente soffocala in Russia, sull'Ucraina o i Baltici in pericolo. sull'Afghanistan in�timidito. L'Unione può permet�tersi un ministro conio Lamber�to Dini, cos�spesso pronto a dialogare prima dogli altri con i despoti. Può permettersi Che�vènement. che perpetua il pro�cesso antinazista eli Norimber�ga senza esser stigmatizzato né dal premier Jospin. né dal Presidente Chirac. Può permet�tersi un premier come Blair, che in ore di decisione e di rappresentanza rimane a casa per badare al neonato, Sono giorni difficili per l'Europa, ma per lei pare una vacanza. «Biso�gna dar tempo al tempo», consi�glia Chevènement a Joschka Fischer che vuol accelerare l'Unione politica. Non c'è fret�ta, nell'asilo d'infanzia; tanto i veri Europei verranno quasi tutti da fuori.