Quella sfilata che non piaceva più

Quella sfilata che non piaceva più Da Craxi in volo sui Tornado ai disegni fatti da Spadolini, piccola storia di un rito che ritoma Quella sfilata che non piaceva più Filippo Ceccarelll NON per guastare la festa dei soldati e dei cannoni, o per rincorrere facili stereotipi defozionisli, ma non più di cinque giorni fa la parata militare del 2 giugno slava per essere messa in forse dalla Asl Roma/A con la collaborazione della Pillea-Uil. Alcuno dello tribune riservalo al pubblico non sembravano in regola con lo norme di sicurezza. Come già da tempo segnalato alle autorità, i pontéggi orano a ri�schio. Poi evidentemente lo coso devono essersi aggiustalo. Ma un brivido c'è slato, sia pura del tutto incongruo rispetto all'ampio dibat' tilt) che ha proceduto la sfilata. E che certo non prevedeva un conflit�to ira il rinnovalo ainur di patria e gli ispettori della Asl. Questa piccola vicenda romana rientrerebbe comunque a pieno titoli) in una idealo storia dello parate militari. Il tipo d�cerimonia sembra fatto apposta pur accende�re la fantasia tanto dei militari quunto dei politici, por cui anche solo a sfogliare gli alti parlamenta�ri ci si può imbattere nel generalo che faceva sfilare un caprone con elmetto in tosta, dentro una camionotla (era la mascotte dol reggi�mento, o il simbolo dell'Ariete, chissà): mentre nella seconda me�tà degli anni ottanta alcuni militan�ti radicali annunciarono e forse uddirillura fecero una danza della pioggia por far pioverò, appunto, su una parala. E piovve anche, se la momoria non inganna. Ma non è questo l'importante. Quel che colpisco è la provviso�rietà del sentimonlo a proposilo di questo manifestazioni, la più im�portante delle quali è uuella del 2 giugno ai fori imperiali. Che poi non si svolgo quasi mai il 2 giugno 0 in maniera dol lutto intermittonlo in via dei fori imperiali. In quella strada dal nome assai impegnativo, comunque, si svolge�va certamente noi 1974, quando si sparso la voce che il gruppetto di terroristi neofascisti sgominato a Pian del Rascino stesse preparan�do una strage da ambientarsi pro�prio alla parata, con una bomba messa sotto l'enorme palco a bal�dacchino delle autorità. Due anni dopo ma era il 25 aprile, a Firenze altra parata e altro palco: sul quale si videro per la prima volta il presidente del Consiglio Andreotti e amministra�tori locali comunisti, mentre in strada sfilavano ex partigiani e reparti delle Forze armale. Fu in pratica la prova della solidarietà nazionale, il nulla osta degli uomi�ni che portavano lo anni. Venne poi la stagione dol «socia�lismo tricolore» craxiana, limitata negli sfarzi militari, e tuttavia densa di impegni d'oltremare, a partirò dulia prima spedizione nel Libano (1082). Il 2 giugno perse di peso, con ridimonstonamento del�ia rivista nel 1983: a scapito del 25 aprile, che andava più a genio al pei. Per rietjuilibrare quella ricor�renza, Craxi volle lanciare la festa del tricolore, su cui in ofjni caso divampò subito una rivalità tra i comuni di Reggio Emilia n di Milano. Noi 1986, anno d�Sigonella, il presidente del Consiglio sorvo�lò sulla Fiera del Levante a bordo d�un Tornado. Il ministro della Difesa Spadolini, nel frattempo, inviava auguri recanti disegni di soldatini fatti da lui medesimo bambino. Queste e molte altre preziose informazioni sulle manifestazioni militari e lo spirito con cui le affrontava la classe politica italia�na si trovano in un hbriccino bello e cattivo scritto dal professor Virgi�lio Ilari, docente di Storia delle istituzioni militari alla Cattolica d�Milano e intitolato «"MDUL'Inventorsi una Palria'MDNM"» (Ideazio�ne, 1996). Rispetto alla parala del 2 giu�gno vi si trova scritto che nel 1985 fu trasferita in periferia, che noi 1986 ben sei dei 47 comuni decora�ti rifiutarono di inviare i gonfaloni e che l'anno seguente il sindaco de di Roma Signorello, detto «Pennacchione», riusc�comunque a tener�la a Roma, contro i desideri di Pillitteri che la voleva a Milano. Nel 1991, causa ragioni di bilan cio, la rivista venne cancellata del tutto, con soddisfazione dei roma�ni che la detestavano per via del traffico. A quasi dieci anni di distanza, nel febbraio 2000, il presidente di An Fini chiese uffi�cialmente ed educatamente a Car�lo Azeglio Ciampi di «prendere in considerazione l'opportunità di ri�pristinare la bellissima cerimo�nia». Ma tutto poteva saltare per i rilievi di una Asl pignola

Persone citate: Azeglio Ciampi, Craxi, Filippo Ceccarelll, Pennac, Pillitteri, Signorello, Spadolini

Luoghi citati: Firenze, Libano, Milano, Pian Del Rascino, Reggio Emilia, Roma