Cade l'elicottero, muore Fiodorov di Giulietto Chiesa
Cade l'elicottero, muore FiodorovCade l'elicottero, muore Fiodorov Il chirurgo russo che diede speranza ai miopi Giulietto Chiesa inviato a MOSCA Ouando lo incontrai per la prima volta, circa 15 anni fa, alla fino dell'intervista mi disse: «Vorrei che, quando morirò, mi facessero un monumento, ma speciale: con lo monlnlure degli occhiali che avrò reso inutili per centinaia di migliaia di miopi». È improbabile che quel momimonlo sorga da nualcho parte;, in Russia, in onore di Svjaioslav Fiodorov, l'oftalmo�logo, l'inventore della microchi�rurgia dell'occhio, morto ieri sera quando il suo elicottero privalo 6 precipitato nei pressi di Moscia. Slava tornando da Tambov, era lui alla guida. Con lui sono morti i duo piloti o un collaboratore. Aveva preso da poco il brevetto, Fiodorov era la specie d'uomo che vuole provaro tutto, che non si forma davanti a imprese che altri riterrebbero impossibili. A 73 anni, qualche mese fa, mi raccontò che slava prendendo gusto a guidare molo veloci. E nulo velocissime;. Cavalcava, nuo�tava, andava in montagna e gio�cava a golf con una disinvoltura Stupefacente. A malapena ci si rendeva conto che aveva una gamba sola. L'altra l'aveva persa già adulto in un incidente. Ma non è per questo che sarà ricordalo. Lascia dietro di sé un impero economico mollo cospi�cuo, decine di cliniche di micro�chirurgia oculare (u Tambov una delle; ionio), una enorme fattoria agricola, grandi alberghi, nnviospodalocho incrociano nel mari caldi per ospitare pazienti di lullo il mondo. Operava con una catena di montaggio, la prima e; unica del genere al mondo. Sogna�va di farla diventare completa�mente automalica. Diceva che tra lui e gli allievi, sparsi per la Russia e il mondo, con il suo metodo erano stati curati due milioni di paia d'occhi. E' divenuto ricchissimo, ma era anche il teorico di una varian�te russa di capitalismo popolare, di partecipazione diretta dei di�pendenti agli utili d'impresa. Tan�to che fondò un partilo, il «Parti�lo dell'Autogoverno dei lavorato�ri». Non ebbe grande successo in questo campo. Provò a candidar�si allo presidenza dolla Russia, contro Ellsin, nel 1996, e non riusc�a raggiungere neanche l'uno per cento. Ma non si scorag�giò; anche lui sapeva che gli avevano truccalo i risultati, co�me a Gorbaciov. Dopo essere sialo uno dei de mocralici riformatori della pri�ma ora, ai tempi della pereslrojka, si fece convincere dalle promesso di Ellsin ed entrò nel gruppo doi suoi consiglieri. Ma resistette poco. Cercp allora di mettere insieme tulli gli opposito�ri, da Javlinskij a Gorbaciov. a ZiùgàhOV, Fallì. I suoi unici falli�menti sono stali politici. Ma, a differenza dei democratici chiac�chieroni, lui contemporaneamen�te costruiva aziende capaci di fare profilli e nutrire i dipenden�ti. Un giorno, mentre mi portava a spasso nel suo villaggio, Prolasovo, a una trentina di chilometri da Mosca, mi spiegò che la sua esperienza era la dimostrazione vivente delle possibilità del popo�lo russo. «Immense diceva potremmo essere tutti ricchi. Ci manca una saggia politica e una decente economia». C'era in lui una dose straordinaria di fiducia negli uomini, che evidentemente la genie ripagava. Gli chiesi: «Ma non le rubano niente? In Russia tutti rubano». E lui rispose ridendo: «Certo che rubano. All'inizio. Poi gli faccio capire che non si diventa ricchi rubando, e che nelle mie aziende, al contrario, si diventa benestan�ti semplicemente lavorando con coscienza. Cosi, quando prendo�no il salario e i premi, con regola�rità, smettono di rubare». Ieri le tv russe hanno mandalo in onda il suo ultimo discorso, creilo di ieri mattina, ai dipen�denti della clinica di Tambov (ma lui non li chiamava cosi, perché in realtà li trattava da azionisti). Ripeteva la sua formula universa�le, quella che lo ha guidato tutta la vita: «Un uomo povero non può essere un uomo libero. Io non credo a quelli che prometto�no libertà e democrazia senza spiegare come faranno a impedi�re che ci siano troppi poveri nella società». Il chirurgo degli occhi Fiodorov
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