«Ripartiamo dal centrosinistra mondiale » di Fabio Martini

«Ripartiamo dal centrosinistra mondiale » «Ripartiamo dal centrosinistra mondiale » Amato: ci sono idee comuni, spero che anche in Italia lo capiscano Fabio Martini inviato a BERLINO Nell'affollatissimo salone roco�cò del castello di Charlottcnburg i quattordici leader pro�gressisti sorseggiano l'aperiti�vo, ma ognuno se ne sia nel suo crocchio: Jospin con i diploma�tici francesi, Schroeder con i suoi, Cardoso con i brasiliani. E Bill Clinton l'aperitivo lo ha proprio saltato: il presidente americano è arrivato al castello con mezz'ora di ritardo, dopo essersi intrattenuto in una lun�ga chiacchierata con l'ex Can�celliere Kohl. Un ritardo che ha imbarazzato Gerhard Schroe�der. Corto, qualche minuto più tardi i capi di Stato o di govemo si siedono a tavola per la cena, chiacchierano tra loro e alla fino rofoli di feeling spirano da un lato all'altro dell'enorme tavolo ovale apparecchiato dai cerimonieri berlinese. Si è apor�to cos�in questo clima il quarto incontro di quella che una volta si chiamava la «terza via» e che oggi è rimasta senza nome. Oggi dovrebbe essorci il clou : a mezzogiorno il presidente Clinton, il cancelliere Schroodor o il sudafricano Mboki prosontoranno un documento sot�toscritto dai quattordici. Por dare un po' di concretezza alla fumosa scia di convegni sulla «terza via», il Cancelliere di Germania ha voluto che stavol�ta l'incontro si concluda col nero su bianco. Una dichiarazio�ne nel qualo si scioglierà un peana a Internet, si auspicherà l'abbattimento dei costi di ac�cesso allo nuovo tecnologie, si inneggerà al nuovo oguaiitarismo, quello che consente a tutti di partire dalla stossa baso di conoscenze. E' la prima volta che uno di questi convegni i procedenti si sono svolti a New York, Washington e Firenze si chiu�derà con un documento sotto�scritto da tutti i partecipanti, ma è difficile dire se questo consentirà alla prestigiosa «compagnia di giro» di ridare un senso ai loro meeting. Tra l'altro, questa due giorni berlinese è stata disertata da uno dei padri fondatori del club, il premier inglese Tony Blair. Lui ha fatto sapere che restava a casa por accudire il quarto figlio appena nato, ma 1 Independent ha insinuato che l'assenza di Blair sia legata all'affondamento dolio slogan da lui coniato: la terza via. E' arcinota la diffidenza dei socia�listi francesi, ma anche dei socialdemocratici tedeschi, per questa ricetta dal sapore incor�to, sta di fatto che alla fino sono slati proprio i padroni di casa a cancellare la «terza via» dai documenti preparatori. Ma la simbolica, leloooente assenza di Tony Blair^ c^ralui a New York accanto a Prodi e a Clinton nel^etlembr^ 1996 alla fondazione del «club» non ha tolto smalto ai partecipanti. E soprattutto a Giuliano Amato: il presidente del Consglio il terzo italiano in 4 anni cu incon�tri prima di entrare nel palaz�zo di Charlottenburg si e mo�strato ottimista: «Questo incon�tro è molto importante». Ovvia�mente Amato liquida le defini�zioni più grottesche spuntate nel passato per etichettare que�sti incontri: «Non è l'Ulivo mon�diale, come dite voi con troppa facilità, ma è un tessuto comu�ne dei governi che potremmo chiamare di centro-sinistra». vMa se non è terza via, non è Ulivo mondiale, se una definizioneduratura fatica a raccon�tare questi incontri periodici,' almeno sui contenuti, si profila qualche passo avanti? Amato ancora una volta fa mostra di ottimismo: «Vedrete che uscire�mo con delle linee fortemente condivise. Di pohtiche inteme, di pohtiche internazionali, di pohtiche rivolte alla parte debo�le del mondo. Sì, questa classe dirigente mondiale, questo esta�blishment del centro-sinistra ha idee comuni». E 0 dottor Sottile trova il tempo anche per rivolgersi alla sua maggioran�za: «Auguriamoci che anche il centro-sinistra italiano capisca che ci sono idee comuni che fanno da tessuto». Al vertice di Berlino che ha come titolo «Governare moder�namente nel XXI secolo» parte�cipa questa volta una quantità senza precedenti di capi di go�verno e di Stato: oltre a Schroe�der, a Clinton (unico presente anche agli tre incontri) e al nostro presidente del Consiglio, ci sono anche il francese Lionel Jospin, il portoghese Antonio Guterres, il brasiliano Henrique Cardoso, il cileno Ricardo Lagos, l'argentino de la Rua, il canadese Jean Chrétien, l'olan�dese Wim Kok, lo svedese Goran Persson, il greco Kostas Simitis e, a rappresentare due continenti finora trascurati, il sudafricano Thabo Mbeki e la neozelandese Helen Klark. Oltre a Blair, mancavano l'animatore del vertice di Firepze, l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema e il presiden�te della Commissione europea Roméno Prodi. Per entrambi, soprattutto per il secondo, ha giocato la regola voluta dal cancelliere di Germania: stavol�ta soltanto capi di govemo. Riuniti a Berlino i leader progressisti E' il quarto incontro di quella che una volta era definita la «terza via» «Grande assente» al vertice il premier britannico Blair: «deve fare il papà» Oggi il finale con un documento comune Il presidente del Consiglio Giuliano Amato

Luoghi citati: Berlino, Firenze, Germania, Italia, New York, Washington