Il ministro: non sono pentito volevo lanciare un segnale

Il ministro: non sono pentito volevo lanciare un segnale L'ESPONENTE VEÉOE^SOLÓTEIEFOKATE Di APPREZZAMENTO» "' Il ministro: non sono pentito volevo lanciare un segnale intervista ROMA ECCOLO qui, dunque, il caso del giorno, l'uomo coperti�na, il "ministro che ha in�franto un tabù", eccolo insom�ma Alfonso Pecoraro Scanio, ben sistemato nella poltrona di pelle del salottino che fu di Cavour, suo illustrissimo prede�cessore alla guida del ministero dell'Agricoltura. Sono le cinque del pomeriggio, lui scruta con occhio irrec(uieto i quattro cro�nisti che gh sono di fronte e potesse forse chiuderebbe la faccenda con un sacrosanto "ma guarda quanto tempo mi tocca perdere con questi qui". E invece, essendo anche un politi�co intelligente oltre che il ministro chiamato adesso a spie�gare al Paese se è omosessuale o eterosessuale, o bisex, secondo una semplificazione non elegan�te ma efficace essendo anche un politico, dicevamo, tira fuori una morale assai sensata, a proposito di quanto gli sta acca�dendo intorno: «SI, sono sorpre�so dalla curiosità e dalle tante reazioni, ma capisco che è come se avessi fatto saltare un tappo. Ho fatto e faccio tante batta�glie, ma ora mi accolgo che forse questa era una questione da affrontar!! già tempo fa». Vogliamo cominciare dal peggio, signor ministro? Vo�gliamo, cioè, cominciare col soddisfarò la curiosità di chi si chiede lei sessual�mente parlando che diavo�lo è? «Non credo di poter essere defi�nito gay, nel senso che non ho mai convissuto con un uomo né, credo, mi interesserebbe farlo. Se dovessi sposarmi, lo farei con una donna probabil�mente in chiesa, perchè sono cattolico vorrei dei figli e sarei fedele. E proprio perchè non sento di poter essere fedele ad una donna, non mi sono ancora sposato». Ma ha mai pensato di far�lo? «Sì, e un paio di volte ci sono andato vicino. Ma sono sempre stato un fidanzato infedele...». E poi che è successo? «Io ho vissuto sempre bene le questioni legate al sesso. Nella prima parte della mia vita sono stato un eterosessuale, anche abbastanza rigido. Credevo che il solo pensare alcune cose fosse sbagliato. Poi, verso i 27-28 anni, ho maturato la convinzio�ne che era sbagliato vivere rigi�damente la sessualità. Ma l'ho fatto serenemante, direi quasi per noia». Lei si è definito cattolico: che tipo di cattolico ò? «Sono battezzato, cresciuto in una parrocchia tenuta da frati francescani, vado in chiesa ouando capita, più spesso quan�do ho un momento libero che come da tradizione la domeni�ca mattina. Credo che dovrem�mo dirci tutti cattolici per quan�to riguarda i valori sociali che la Chiesa persegue e per la grande missione di questo Papa. In materia di sessualità, magari, trovo le gerarchie un po' chiuse, un po' indietro: ma, ripeto, sono per l'assoluta libertà. Non ridicolizzerei mai, per esempio, chi fa una scelta di castità uno al matrimonio e, se non si sposa, per tutta la vita». Veniamo al punto: perchè si è lasciato andare ad ima cos�"rumorosa'' confessio�ne? «Io non ho fatto alcuna confes�sione, infatti non ho citato fatti, persone o episodi. Ho fatto sem�plicemente delle affermazioni». Va bene: ma perchè? «Ero ad Evora, nel sud del Portogallo, quando una giornali�sta di "Panorama", un'amica, mi ha chiamato per chiedermi un parere sulle polemiche intor�no al Gay Pride. Io le ho detto quel che pensavo; poi lei mi ha domandato se mi andava di parlare un po' di cose mie personali. Non mi andava gran�ché, e infatti le ho detto poche cose intomo alla mia convinzio�ne che ognuno abbia il diritto di scegliere liberamente come vi�vere la propria sessualità. Ed è successo quel che è successo». E come lo spiega? «Fondamentalmente col fatto che discutiamo di questa faccen�da in un paese che ha una forte sindrome del peccato, e pur avendo problemi più urgenti, si anima intorno a casi così». Non è che è già pentito di quel che ha detto? «Guardi, dalle reazioni e da quel che è successo, ho capito che la rivendicazione della pro�pria libertà sessuale da parte di un ministro è una cosa innovati�va e importante. E sono conten�to di averlo fatto. Per altro, e lo dico per riderci sopra, qua è un po' cu tempo che praticamente sto facendo teona del sesso, invece che sesso, perchè non ho un attimo di tempo. Sto quasi diventando un cattolico prati�cante...». Che reazioni ha registrato tra i suoi colleghi politici e soprattutto tra i membri delgoverno? «Molto positive. Mi hanno det�to "perfetto, hai fatto una bella cosa, apprezziamo questo atteg^lamento di libertà e senza pregiudizi". Credo che dipenda dal fatto che nelle mie parole non c'era alcun invito alla con�trapposizione tra categorie di�verse: io non metto assoluta�mente in discussione i valori e le scelte degli altri». Che le ha detto il presiden�te Amato? «Non abbiamo avuto modo di parlarne. E comunque, io non mi sono posto il problema delle reazioni che avrei suscitato. Mi ha fatto sorridere un bigliettino arrivatomi da Katia Bellillo: bravo, noi donne abbiamo co�minciato a rivendicare il diritto alla nostra libertà sessuale de�cenni fa c'era scritto è giusto che adesso cominciate anche voi...». Ha mai avvertito attorno a so e al suo modo di vivere il sesso le voci e il chiacchie�riccio, per esempio di Mon�tecitorio? «Francamente no. E dicendo quel che ho detto, insomma, non ho provato alcun senso di liberazione. Per altro, non ho mai pensato che questo tipo d�problemi fossero problemi della politica. Ci mancherebbe che oltre alle tante divisioni tra laici e cattolici, destra, sinistra e quant'altrp, ci aggiungessimo pure quella tra eterosessuali e omosessuali. Certo, magari poi qualcuno dirà che l'ho fatto per un po' di notorietà in più...». Crede, invece, che questa storia nuocerà alla sua car�riera politica? «Non lo credo. Penso che quan�do si fa opera di trasparenza e verità, questo non possa dan�neggiare chi fa politica pulita». Che cosa si aspetta adesso da politici, magari mini�stri, che vivono una sessua�lità libera come lei? Qualcu�no ha detto che dovrebbero "venire allo scoperto"... do credo di aver lanciato un segnale: che è quello del diritto a rivendicare la propria libertà sessuale. In questo diritto c'è anche quello alla riservatezza: e da libertario quale sono, pen�so che ognuno ora possa decidere di fare e d�dire quel che vuole». E come spiega il fatto che fino ad ora nessuno, appun�to, sia "venuto allo scoper�to"? «Non lo so. Non so perché nessun politico lo ha fatto. Cre�do anche, però, che con l'aria che a volte tira sarebbe triste vedere un governo, per esem�pio, diviso in etcro e gay». Ha ricevuto molte telefona�te? «Sì, e quasi tutte di apprezza�mento». E la mamma? La mamma che le ha detto? «Già, mamma. Mi ha chiamato. Ma lei, mia sorella, la mia famiglia, insomma, erano già perfettamente al corrente e con�sapevoli del mio modo di vivere la sessualità. Sanno che non sono gay, ma sanno anche che non mi ritrovo in un rapporto solo eterosessuale. Davvero questa cosa vi sembra cos�stra�na?». m «Sono cattolico. e nella prima parte ^ della mia vita sono stato eterosessuale Poi, verso i 30 anni ho cambiato idea» «Sono sorpreso da tanto dibattere Restiamo un Paese con la sindrome del peccato» «Un paio di volte stavo per sposarmi La mamma? Mi ha telefonato ma sapeva già tutto» A sinistra Giuliano Amato. a destra il ministro Alfonso Pecoraro Scanio

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Cavour, Evora, Giuliano Amato, Katia Bellillo, Pride

Luoghi citati: Portogallo, Roma