LA FORZA DELLA CHIESA

LA FORZA DELLA CHIESA GAY PRIDE: IL RUOLO SPIRITUALE LA FORZA DELLA CHIESA Domenico Cacopardo L A celebrazione del gay [inde day ha j-ià manifestato tutta la sua carica eversiva. Un successo, indiscutibile, [kt i promotori. Dovuto anche al fatto che, a Roma, c'è una speciale organizzazio�ne di mussa. Essa vanta diverse centinaia di milioni di aderenti, un sistema territoriale dilluso su tutto il pianeta, una struttura gerarchica fortemente accentrata, alla testa della quale e posta un tycoon, capace, [kt esempio, ili mutare le soni politiche di un grande impero come quello sovietici). Una associazione, del tutto autoreferenziale, che ha fondamento nella parola divina e deriva il potete delle sue gerarchie direttamente da Dio, Ebbene una simile forza, riconosciuta ovunque, e con un peso politico in crescita, una tale struttura che celebra quest'anno il Giubileo de! suo secondo millennio, è scossa in tutte le sue ramificazioni nervose da centomila omosessuali che, festanti celebreranno a Roma la loro libertà d'essere diversi e, pur tuttavia, normali. I.a cosa può stupire, ma non più di tanto. E', infatti, comprensibile qualche timore |K-r questo come per altri cortei. Ma, come tutti possono verificare, le forze dell'ordine ne hanno viste tante a Roma, e in genere sono riuscite a evitare i temuti incidenti, li' anche comprensibile l'apprensione |H.r le offese che i gay potrebbero compiere nei confronti di luoghi del culto cattolico Qui, oltre alla polizia, si può ricorrere al buon senso. La repressione, non suffragata da argomenti convincenti, diventa solo manifestazione di arroganza e ili prepotenza. Arroganza e cattivo esercizio del potere di cui il Papa in persona si è scusato di fronte al mondo intero proprio un mese fa, per Pasqua, Astenersi da arroganza e prepotenza può evitare ogni esecrazione e reazione, sentimenti nei quali pottebbe trovare alimento la voglia di insultare il cattolicesimo. E', infine, comprensibile la preoccupazione della grande organizzazio�ne di cui dicevamo prima per i giovani romani, tutti piccoli innocenti Cappuccetto (non nel senso di condoni) Rosso, che, non avendo mai incontrato omosessuali in giro [x:r la loro città, non avendo mai visto persone dello stesso sesso baciarsi teneramente in bocca su una panchina di Piazza Navona o del Parco Ncmorensc, potrebbero essere scandalizzati dal corteo gay. Ma, vivaddio, ogni limite ha una pazienza! Quella grande organizzazione, che chiamiamo Chiesa, è cos�fragile come vogliono farci intendere? E' cos�incapace di tolleranza e carità cristiana come alcune gerarchie dicono, chiedono, pretendono? E' cos�sorda al diritto dell'uomo, soggetto che dialoga direttamente con Dio, direbbe don Giussani, da non cogliere nella manifestazione gay a Roma un riconoscimento indiretto, ma esplicito e significativo del ruolo spirituale delia Chiesa e della sua capitale anche nella società contemporanea?

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