Toni Negri, lezioni di bioguerriglia di Antonella Rampino

Toni Negri, lezioni di bioguerriglia Toma l'ex professore dell'Autonomia con un saggio pubblicato dall'università di Harvard Toni Negri, lezioni di bioguerriglia Antonella Rampino ROMA G~ LOBALIZZAZIONE, parola nata nel 1890, autore il diplo�matico francese Eumène Ma�rie Melchior. Biopolitica, neoI logismo coevo creato dal so�ciologo Georg Simmel. Queste due parole della fine di un altro secolo, tornano al termine di questo e scendo�no, per cosi dire, in piazza. Tutte le fine secolo, sostiene lo studioso del millenarismo Hillel Schwattz, hanno portato con sé l'ansia, il timore, la previsione catastrofica che ogni siste�ma, ogni idea, ogni nuova scoperta o invenzione finisse per creare un siste�ma convergente, un mondo totalizzan�te. Con la globalizzazione, quest'ansia si è fatta concreta manifestando la protesta verso un temuto nuovo ordi�ne mondiale, accusato di decidere del�l'aria die si respira come di ciò di cui ci nutriamo. Ma dalle manifestazioni di Seattle alle proteste di Genova, portando in piazza l'ex leader del sessantotto francese José Bove o la parifica genera lessa dei Verdi italiani Grazia Francescalo, questi movimenti hanno finito per fondare una nuova categorìa che alle biotecnologie contrappone la bio�politica. Lo sostiene il professor Anto�nio Negri che, a quattro mani con il collega americano Michael Hardt, ha appena scrìtto su questo tema un saggio, Empire, pubblicato dalla Har�vard University Press e pubblicizzato dalla stessa come «un monumentale saggio politico-filosofico sul nuovo or�dine globale». E' lo stesso Antonio Negri che dovrà scontare fino al 2004 a Rebibbia, sia pure in recime di semi-li�bertà, una condanna di 15 anni per banda armata, lo stesso Toni Negri che nell'83 fu eletto deputato del Partito radicale per sottrarlo alle accuse di responsabilità ideologica e monile di 'fiancheggiamento' al terrorismo di sinistra. Del tutto retorica la domanda, che pure sorge spontanea, come mai Harvard ha pubblicato il libro di quel�lo che, in Italia e altrove, è si un professore universitario, ma anche un cattivo maestro? «Perché negli Stati Uniti, e ad Harvard in particolare, le università che pubblicano i saggi li esaminano sempre in forma anonima, valutando dunque il testo, e non la biografìa di chi l'ha scrìtto», sorrìde col suo sguardo obliquo il professore. 11 testo è stato esaminato da sei professo�ri della facoltà di scienze politiche che hanno redatto un giudizio, il quale poi viene anche reso noto all'autore. Dice dunque Toni Negri che l'imperialismo è ancora "ivo eprende oggi la forma della globalizzazione, di cui come sappiamo parlava anche Karl Marx. Dice che tentare di combatterla «con ranlkmericanismo cosi diffuso in questi me 'iraenti nuovi è semplice�mente scìooixj. Perché, proprio secon�do l'insegnamento marxiano, soiequando la globalizzazione sarà com�piutamente realizzata sarà possibile superarla. Ma, nel frattempo, si scen�de in piazza, facendo nascere una nuova forma di 'movimento'. E i contestatori del granturco transgenico e della papaya mutante altro non fanno che pratica di biopolitìca. Una categoria nuova, e insieme vecchissi�ma della politologia. Perché il movi�mento anti-globauzzazione ha appre�so in rìtarao e finalmente, dice Toni Negri che l'operaio non esiste più; «Ha capito immediatamente dove si può battere e dove deve invece battere in ritirala»; usa la Rete per comunica�re e diffondersi globalmente, soprallut lo «ha al proprio centro la vita e la morte». La biopolitica, avverte il pro�fessore, «è inarrestabile, come la globa�lizzazione, perché l'Impero non riesce a fissare le popolazioni sul terrilorio: perché i cittadini non rinunceranno mai, neanche negli Stati Uniti, al dirit�to al Welfare. perché si tratta di un movimento che' si è riapproprialo dei mezzi di produzione, essendo essi di�ventati mezzi di comunicazione*. Il Processo viene da lontano assai, dalla Rivoluzione francese, «quando il potere non è più astratto dominio sull'uomo, ma comincia ad occuparsi del'bios', della vita, dell'organizzazio�ne del lavoro, e via via dell'alimenta�zione, del cerpo, cercando di regola�mentare la vita dal di dentro della vita stessa». Ora, questa annotazione che richiama gli sludi del filosofo francese Michel Foucault, diventa come dire attiva, e scende in piazza, «perché oggi tutti i repponi vitali, per contrappeso alla globalizzazione, si sono caricati di potenziale poliiico». Dice Toni Negri che occorre però discutere dei contenuti della biopoliti�ca e infatti sta dando vita a una n vi su, stavolta in Italia e con l'editore Casiclvecchi. Si chiamerà Posse, e a molti ricorderà i centri sociali. Nelle inten zioni invece il titolo è un richiamo al latino «velie, nosse, posse». E anche al tedesco, lingua nella quale la parola vuol dire buffonata, E la vecchia altitudine a irridere al potere, perché lorafrasaodo uno slogan della nuova ùupolitica, «se l'uomo di Seattle è confuso, l'uomo dell'Impero è nervo�so». Toni Negri: la Harvard University Press pubblica Empire, il tuo •monumentale saggio sul nuovo ordine globale». Il professore sconta a Rebibbia una condanna a IS anni

Luoghi citati: Genova, Italia, Roma, Seattle, Stati Uniti