Un piccolo casertano in balia del folle

Un piccolo casertano in balia del folle Un piccolo casertano in balia del folle Figlio di emigrati, un intero paese ha tremato per lui Fulvio Milane inviato a CASERTA Ha trascorso la giornata accanto al telefono, in attesa della buona notizia che mettesse la parola fine a una brutta storia che lega un paesino del profondo Sud a una cittadina del Lussemburgo distante migliaia di chilome�tri. Angela Palumbo, 38 anni, impiegata al Comune di Capriati al Volturno, ha seguilo con angoscia le traitative per il rilascio dei bambini tenuti in ostaggio nella scuola materna di Wasserbillig. E' cugina in primo grado di Domenico Martino, il padre di Noè, olio anni, anch'egli prigioniero del folle che ha minaccialo una strage prima del blitz della polizia. E' l'unica parente stretta nmasta a vivere in questo piccolo centro dell'entroterra casertano: gli altri componenti della famiglia sono emigrati nel Lussemburgo alla fine degli Anni Sessanta. «In mattinala sono riuscita a parlare con una sorella della madre di Noè racconta Mi ha detto che i bambini stavano abbastanza bene, ma che il sequestratore avebbe potuto compiere da un momento all'altro un gesto di follia. I genitori hanno vissuto ore di angoscia che non dimenlieheranno mai. Per fortuna ò andata bene». Angela dice di essere sempre stata piuttosto oliimisla: «Ero convinta che questa storia avrebbe avuto un lieto fine per i bambini. Ora aspetto notizie da mio cugino, che ha promesso di farsi sentire al più presto». In casa Martino, a Capriati. sono giunti molli messaggi di solidarietà. Si è fallo vivo anche il sindaco, Antonio Graziano, che conosce bene tutta la famiglia: «Gente onesta, spinta dalla povertà a lasciare il paese. La nostra comunità è vicina ai concittadini che non hanno dimenti�cato le loro origini e continuano ad essere legati alla loro terra». I Martino hanno lascialo più di trent'anni fa questo piccolo centro jjoco distarne dal confine con il Molise. La decisione di espatriare in cerca di fortuna fu presa da! nonno di Noè. Antonio, un operaio che si trasfer�in Lussemburgo nel '68 portando con sé i quattro tìgli maschi: Franco, Domenico, Vincenzo e Candido. Le duo figlie, Annamaria e Mirella, raggiunsero il resto della famiglia anni dopo. «All'inizio per Antonio è stata dura racconta Angela Palumbo si è ammazzalo di lavoro, ma ha tiralo su i figli nel migliore dei modi». Il vecchio capofamiglia è morto l'anno scorso lontano dal suo paese, ma con la soddisfazione di vedere i suoi ragazzi sislemati bene: Domenico, il padre di Noè, ha messo su un'impresa edile.

Persone citate: Angela Palumbo, Antonio Graziano, Capriati, Domenico Martino, Fulvio Milane, Noè

Luoghi citati: Caserta, Comune Di Capriati, Lussemburgo, Molise