Due colpi alla testa del sequestratore di Emanuele Novazio

Due colpi alla testa del sequestratore VÉNTINOVE ORE DI ANGOSCIA Due colpi alla testa del sequestratore Lussemburgo, in salvo i25 bambini ostaggi nell'asilo Emanuele Novazio corrispondonte da BERLINO Venlinove ore di tensione, un incubo che per 25 bambini e tre insegnanti pareva interminabile, poi l'assalto d�im commando delle forze speciali e due raffiche di mitraglielta, nascosta forse dentro la telecamera di un poli�ziotto in boi^hese. Nell'asi o d�Wasserbillig, in Lussembm^o, l'incubo è finito alle 19,15 di ieri per gli ostaggi tutti illesi, fra loro anche un bambino italiano e per i famigliari rimasti 29 ore con l'ansia cu chi si aspetta una tragedia. All'improvviso, dopo una vana maratona negoziale condotta dalla polizia e da un'equipe di psicologi; quando l'uomo, un tunisino eh 39 anni e nazionalità lussemburghese ar�mato di granale, una pistola e un coltello, è stalo ferito gravemen�te al capo da due colpi mentre, affaccialo a una finestra, cercava d�farsi inlervistare facendosi scu�do di un bambino e un'insegnan�te. Poco prima dell'assalto, una decina di ambulanze si erano radunate sul retro dell'asilo. An�che un eUcottero aspettava nelle vicinanze: è servito a trasportare in ospedale il tunisino. Le sue condizioni sono disperate. Il sequestro era cominciato poco dopo le 15,30 di mercoledì: quando l'uomo, da tempo in cura per. disturbi psicologici e noto alla polizia per le azioni violente delle quali era stato protagonista, è entralo con facilità nell'asilo. Alla base del suo gesto secondo lo psichiatra che lo aveva in cura -ci sarebbe una difficile situazio�ne famigliare: alcuni anni fa, a causa dei problemi psichiatrici dei quali soffriva gli è stata tolta la custodia dei due figli di 7 e 11 anni, che fino a poche settimane fa erano ospiti dell'asilo d�Was�serbillig. Al momento del sequesto, nell'edificio c'erano quasi quaranta bambini, ma poche ore dopo una decina sono stati libera�ti. Altri quattro sono stali autoriz�zali a lasciare l'asilo ieri: fra loro anche una bambina di due anni, la più piccola del gruppo. Quando il commando della polizia lussem�burghese ha fatto irruzione, insie�me ai tre insegnanti due donne e un uomo erano rimasti in 25. Oltre a Noè Martino, il bambino italiano d�8 anni figlio di un commerciante immigrato in Lus�semburgo nel 1967 da Capriati al Volturno, in provincia di Caserta, c'erano 14 portoghesi: un quarto dei 400 mila abitanti del Grandu�cato sono stranieri. Per ore la situazione è rimasta come sospesa: l'uomo continua�va a chiedere un aereo per rifu�giarsi in Libia e un'auto per rag�giungere l'aeroporto. Da ieri mat�tina, un «Fokker 27» delle linee lussemburghesi era pronto al de�collo, e un'auto era in attesa davanti all'asilo. Secondo voci non confermale dalla pobzia, il sequestratore voleva anche una somma equivalente a ire miliardi di lire. Uno dei volontari della prolezione civile lussemburghe�se che prestavano servizio nel�l'unità di crisi allestita accanto all'asilo, ha raccontato che «�bambini erano stati riuniti nella stessa stanza, dove il sequestrato�re li teneva sotto controllo. Pote�vano giocare fra loro e con le insegnanti, erano calmi». Ma con il passare delle ore aumentava la paura: il sequestratore continua�va a ripetere d�non voler fare del male ai bambini ma ieri pomerig�gio, secondo fonti della polizia, appariva «sempre più nervoso a causa della stanchezza accumula�ta». La decisione dell'attacco è sta�ta presa quando si è temuto che la situazione stesse per precipitare: «La strategìa della polizia era di non consentirgli di arrivare al�l'auto», ha rivelalo a tarda sera il premier lussmburghese JeanClaude Juncker. Gli psicologi av�vertivano del resto che la situazio�ne, nel caso del sequestro di un gruppo d�bambini, può diventare all'improvviso «estremamente critica e non più controllabile». Secondo un esperto della polizia, i bambini reagiscono infall�«in modo imprevedibile e fortemente emotivo», provocando «una forte pressione sul sequestratore» e rendendo la situazione molto dif�ficile ai negoziatori. I«EC«cbsbqpfpodgb IL SEQUESTRO Neji Bejaoui, cittadino del Lussemburgo di origine tunisina, 39 anni, si era introdotto mercoled�pomeriggio nell'asilo armato di bombe a mano, pistole e coltello e con due taniche d�benzina. Nella foto, è vicino a una finestra con uno dei piccoli ostaggi L'ATTESA L'uomo, con alle spalle problemi psìchici e famigliari, chiedeva di poter andare da solo in Libia con un aereo privato. A un certo punto ha anche chiestoun'auto. Per �parenti dei bambini (nella foto) sono state drammatiche ore di attesa LE TRATTATIVE Mentre le trattative erano in corso, il rapitore ha liberato a più riprese dei gruppetti di bambini (nella foto, uno dei rilasciati). Dei trentasette sequestrati, tutti in tenerissima età, erano rimasti ancora nelle mani del folle 2 5 bambini oltre a tre insegnanti "^wWj^wi^BRfl IL BLITZ Le teste di cuoio lussemburghesi sono entrate in azione dopo le 19 quando l'uomo, su invito delle autorità, era uscito dall'asilo con due ostaggi per fare alcune dichiarazioni. Un tiratore scelto ha sparato 2 colp�ferendolo gravemente. Tutti sani e salvi i bimbi Una poliziotta con in braccio uno del piccoli ostaggi subito dopo il blitz delle teste di cuoio: il sequestratore, ferito, è in condizioni disperate

Persone citate: Capriati, Claude Juncker, Neji Bejaoui, Noè Martino

Luoghi citati: Berlino, Caserta, Libia, Lussemburgo