Omosessuali, oggi il vertice decisivo di Aldo Cazzullo

Omosessuali, oggi il vertice decisivo DIVISI SULLA GIORNATA DELL'ORGOGLIO Omosessuali, oggi il vertice decisivo Gli organizzatori: ora basta, ci vestiremo come ci pare Aldo Cazzullo ROMA «Non tollereremo assolutamente manifesta�zioni cho violino il decoro e il pudore, né situazioni che compromettano l'ordine pub�blico, soprattutto vicino alle chiose». Stamat�tina in Campidoglio prefettura, questura e organizzatori definiranno luoghi o modi del (iay Pride, ìi il prefetto di Roma Enzo Musino pianta qualche paletto; «La sfilata dell'a luglio, ad esempio, non potrà certo passare por via del dorso. Il tragitto propo�sto (la};li organizzatori passa por i Fori Imperiali? Non voglio entrare in argomenti che in questo ore. sono oggetto di trattativa, ma ini pare anche quollo un luogo un po' troppo a ridosso del centro storico. Il irogramma del day Pride prevede por il 2 uguo una sfilata di moda omosessuale vicino alla basilica di Santa Maria di Loreto? Credo proprio cho dovranno corcarsi un'al�tra piazza. Gli organizzatori sostengono cho si ó sempre fatta lì? E' vero, ma un conto sono millo spettatori, un altro i 200 mila attesi a Roma per quei giorni. E se gli omosessuali non si comporteranno in modo responsabile, allora daranno ragione ai loro critici. E poi avverte ancora il prefetto c'è il pericolo rappresentato dalle contro-mani�festazioni di estrema destra; che non sono cortei per i diritti della famiglia, sono iniziative dichiaratamente antagoniste. Oc�correrà porre i limiti e i divieti necessari per evitare occasioni di contatto e di scontro». La trattativa con gli organizzatori, che lori ha avuto un altro momento polemico nell'incontro tra i vertici della questura di Roma e i dirigenti del circolo «Mario Mieli» Massimo Quinzi e Domenico Moretto, è durala mesi. «I rappresentanti del "Mario Mieli" racconta il prefetto li abbiamo conosciuti in altre occasioni, sono persone intelligenti, di cultura modio-alta, tra loro c'è pure un medico. Sono corto si dimostre�ranno responsabili. Anche se hanno respinto la richiesta, che avanzammo a febbraio, di spostare il Gay Pride per evitare la concomi�tanza con il pollogrinaggio dei polacchi. Non hanno voluto, sono andati avanti corno treni». «Ma avevamo già rinunciato alla data originaria replica la presidentessa del Mario Mieli, Immacolata «Imma» Battaglia -, il 28 giugno, vigilia della ricorrenza dei santi Pietro e Paolo. E, per evitare la concomitanza con il giubileo dei polacchi, abbiamo rinviato di un giorno il balletto in piazza Farnese con Patrick King. Mi chiedo se le autorità sappiano che in questi primi mesi del Giubileo migliaia di omosessuali sono già stati a San Pietro, senza destare scandali. La sfilata di moda sotto la colonna Traiana la organizziamo da sei anni, stavol�ta ci saranno stilisti come Balestra, Antonio D'Amico, Fuerstenberg, perché dovremmo spostarla? E il concerto finale del 9 luglio sulla spiaggia di Capocotta, con i Vìllage People, Grace Jones e Gloria Gaynor, presen�tati da Ambra Angiolini, è forse fonte di turbative per l'ordine pubblico? E il conve�gno con Amnesty International, sui Paesi dove per noi vige la pena di morte?». Il percorso richiesto dagli organizzatori per la sfilata dell'S luglio va da piazzale Ostiense a largo Ricci, attraverso l'Aventino e i Fori Imperiali. «Non passeremo certo sui sagrati delle basiliche risponde Imma Battaglia a chi le ricorda il video del Vaticano con le provocazioni anti-cattoliche di altre sfilate gay -. Ma noi ci vestiremo come ci pare. Siamo stanchi di tutte queste preoccupazioni sul nostro look "provocatorio". Provocatori sono loro, le autorità succubi del Vaticano». «Noi voglia�mo solo ricondurre la questione alla normali�tà sostiene il prefetto Mosino -. Mi auguro ci sia buon senso da parte di tutti, che prevalgano moderazione, compostezza e autocontrollo, non si inaspriscano i toni, non si urtino suscettibilità. Noi facciamo riferimento alle parole del presidente del Consiglio: il Gay Pride si farà, con i limiti necessari per non turbare l'ordine pubblico. Ma, per cortesia, basta polemiche: su questa manifestazione si sono combattute guerre di religione, versati fiumi d'inchiostro. Sulla mia scrivania ho una cartella stampa sul Gay Pride più spessa di quella che avevo nei giorni della guerra del Golfo...». Il prefetto Mosino «Vogliono andare ai Fori? Troppo vicino al centro La sfilata di moda? Si cerchino un'altra piazza Non tollereremo offese al decoro e al pudore» BOSSI «Non condivido itGay Pride anche se, nel rispetto della democrazia, chi è differente da noi va accettato dice Umberto Bossi lo sono per la famiglia e per la libertà individuale. Sono contrario all'estremizzazione dell'individualismo. Alia fine c'è il rischio di restare soli anche a livello sessuale». GRILLINI li presidente onorario deli'Arcigay, in una lettera chiede di incontrare Berlusconi; «Lei scrive Franco Grillini-si è pronunciato contro la manifestazione pur ribadendo la libertà di pensiero, incontriamoci per approfondire il discorso dei diritti degli omosessuali». BOBOCRAXI li presidente della Lega socialista definisce «sorprendenti le censure dei governo nei riguardi della manifestazione Sono diritti inalienabili sanciti dalla Costituzione che non possono essere violati. Le polemiche hanno creato inutili divisioni ideologiche». L'ifAWENIRE» «Cè fifa in giro che il Gay Pride degeneri e tutto si rovesci addosso a chi l'ha protetto scrive Dino Boffo, direttore del quotidiano della Cei "Avvenire"» Non è che negli istrioneschi epigoni del Gay Pride alcuni vedessero dei provvidenziali guastatori per ridimensionare il successo del Giubileo?»

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