Caso Ceri, la talpa era al Viminale?

Caso Ceri, la talpa era al Viminale? I cambiamenti annunciati dal responsabile degli Interni sia al vertice della polizia sia nel coordinamento avrebbero determinato la fuga di notizie Caso Ceri, la talpa era al Viminale? v i r Un «complotto» per indebolire il ministro Bianco ROMA Dapprima era solo una sensazio�ne. Poi un dubbio. Alla fine è diventato un sospetto «assai fonda�to». Il ministro dell'Interno Enzo Bianco, ragionando sugli eventi, s'è fatto l'idea die ciuella dannata fuga di notizie sul caso Geri sia partita da molto vicino a lui. Il ministro, da giorni, ad ogni intervi�sta, fa un criptico accenno a que�sta sua teoria. Solo conoscendo alcuni retroscena, però, si com�prende quell'insistere cifrato sul «sono io la vittima della fuga di notizie, sarebbe ben strano se fossi io anche il colpevole». Perché è proprio questa la convinzione che attraversa l'entourage del mini�stro: la «talpa» è annidata al Vimi�nale. D'altra parte, non è proprio quel palazzo umbertino dove re�gnano prefetti e questori il regno delle peggiori trame? E se il vero obiettivo della fuga di notizie fosse proprio il tentativo di indebolire il ministro alle prese con la partita degli etjuilibri intemi? In fondo Bianco era soggetto fin troppo perfetto. Ha cominciato pieno di entusiasmo. Qualche passo falso l'ha fatto. S'è sbilanciato in alcune interviste. Bastava fare leva sul�l'immagine di un ministro inesper�to e anche un po' ciarliero, insom�ma, che si attacca al telefono e dà al mondo i particolari di una segre�tissima ine li est a giudiziaria, e oli�la. Un colpo bestiale. Come effetti�vamente è stato. Doveva essere una mazzata per impedirgli di portare a compimen�to iniziative più o meno annuncia�te, ecco qual è il sospetto che viene coltiyato al piano nobile del Vimi�nale. Quale fosse la posta in gioco, in fondo, s'è capito solo dopo. C'era in preparazione la nomina di un nuovo capo della polizia. E non era solo questione di nomi. Il giova�ne e energico Gianni De Gennaro, un superpoliziotto che viene dalla gavétta, sbarra la strada per molli anni a chi sognava nuovi assetti ai piani alti del ministero dell'lnierno. Cioè, a dirla tutta, a chi pregu�stava il colpo di scena: un prefetto alla guida del Dipartimento di Pub�blica sicurezza. Magari nella for�ma di un segretario generale del ministero, sdoppiando le cariche di capo della polizia è di direttore del Dipartimento. Inutile dire che era il sogno di molti prefetti. E die su questa ipotesi si erano esercita�ti anche al comando generale del�l'Arma. E c'è di più: il ministro Bianco, il 17 maggio scorso, alla festa della Polizia, a sorpresa, annunciò la 1 imssii uà emanazione di «stringen�ti direttive» sul coordinamento. Ne parlò per metà discorso. A riprendere quelle pagine oggi, con il senno di poi, si rimane sorpresi di quanti e quali passaggi del di�scorso fossero siati sottolineati. Un brano su tutti: «Trovare un punto di equilibrio nel coordina�mento, nuovo e più intenso di quello attuale». Enzo Bianco segnalava insom�ma che sono in marcia forti cam�biamenti. Ancora misteriosi iier l'opinione pubblica, ovviamente. Sono ben conosciuti, invece, e da settimane, nelle stanze che conta�no del Viminale. Dove si sussurra che li abbiano accolti malissimo. Che ci siano stati forti contrasti. Ecco, è questo il conlesto che Bianco ha avuto sotto gli ocdii in queste ultime due settimane. Lui conduceva nelle felpate stanze del ministero la battaglia per imporro le «sue» direttive e si trovava di colpo delegittimalo sui giornali. Lui andava a parlare con Giuliano Amato del nuovo capo della poli�zia e leggeva ricostruzioni un po' troppo metrologiche sul premier che o metteva in riga. La fuga di notizie ha poi innescato una rea�zione a allena: l'opposizione scate�nala, il caso Geri die finisce cosi malamente, il ministro finito sul banco degli imputati, le «diretti�ve» tomaie nel cassetto per qual�che settimana. Per placare l'assalto del Polo, la settimana scorsa Bianco ha dovu�to garantire che non farà un passo senza ascoltare l'opinione delle commissioni parlamentari. I-a sua mossa ha funzionato sul piano politico. Maurizio Gaspam, An, tre giorni la lo diceva apertamen�te: «Ormai stiamo facendo una supplenza politica sul governo. Che a Bianco non venga in mente di fare passi unilaterali». Ma con una situazione politica tank) insta�bile. Bianco è il primo a saperlo e a dirlo, agli avversari interni del ministro interessava guadagnasi qualche altra settimana e arrivare all'ostate. Cos�delle famose «diret�tive» si pallerà solo a settembre. E a quel punto tanto cose ixnrebben) essere cambiate. (fra.gri.) L'obiettivo sarebbe stato di creare difficoltà all'azione del ministro Nella foto. Alessandro Geri, tornato in liberta sabato scorso: era stato arrestato con l'accusa di essere il telefonista che rivendicò l'omicidio di Massimo D'Antona

Persone citate: Alessandro Geri, Bianco, Enzo Bianco, Gianni De Gennaro, Giuliano Amato, Massimo D'antona, Maurizio Gaspam

Luoghi citati: Roma