L'Etiopia: per noi la guerra è finita

L'Etiopia: per noi la guerra è finita Addis Abeba chiede anche la testa del governo dell'Asmara che non risponde L'Etiopia: per noi la guerra è finita «Ma il ritiro avverrà solo dopo un accordo» ADDIS ABEBA «Per quonto riguardo l'Etiopia la guerra è finito»: l'annuncio è stoto doto nel tordo pomeriggio di ieri dol premier etiopico Mellos Ze�nawi, nel corso di un incontro con il corpo diplomatico accreditato ad Addis Abeba. Secondo uno dei partecipanti all'incontro, Melles avrebbe dichiarato che, avendo conseguito l'Etiopia «tutti gli obiet�tivi» che si prefiggeva, non ho oro «più alcun motivo» di proseguire la guerra. Il primo ministro ha, tuttavia, puntualizzato che un ritiro delle truppe di Addis Abeba si potrà avere «solo nel quadro di un accor�do di cessate-il-fuoco immediato e con adeguate garanzie intemazionolì». L'Etiopia, ho proseguito, «non ha alcuna urgenza» di attua�re il ritiro senzo adeguate garanzie intemazionali. Con una mossa o sorpresa, il premier etiopico ha, inoltre, an�nunciato che il suo Paese è ora disponibile a «colloqui diretti» con l'Eritrea, che ovevo, invece, finora respinto ponendo come precondi�zione il ritiro delle truppe di Asmaro dai lerrilori di confine contesi. Questi «colloqui diretti» dovrebbe�ro, tuttavia, svolgersi sulla «base negozialo» rappresentata dal se�condo punto del piano di pace dell'Organizzazione per l'Unità Africana (Oual, che prevede il riti�ro delle truppe eritree sulle posizio�ni precedenti al 6 maggio 1998, quando il conflitto era esploso. Nessuna reazione all'annuncio di Melles Zenawi è giunta per il momento dal governo di Asmara. Lo televisione di Stato eritrea, nel notiziario delle 21 locali Ile 20 in ' Italia), si è limitata a confermare lo denuncia delle autorità di Asma�ra secondo cui le truppe etiopiche non avrebbero ancora attualo il previsto ritiro da Barenlù (249 chilometri a Sud-Ovusl di Asmara) e da altre località del bassopiano occidoniale dell'Eritrea, che era stato annuncialo marted�dal go�verno di Addis Abeba. Dopo duo anni di guerra di frontiera tra i «poveri» del Conio d'Africa, che ha già causalo alme�no ottantamila morti o mezzo milione di profughi, l'ultima offen�siva delle truppe etiopiche, sferra�ta 19 giorni fa, aveva costretto le forze eritree ad arretrare dalla frontiera e da quei torrilori il cui possesso era sialo rivoiulicaio da Addis Abeba. La dichiarazione del premier et iopico è stata diramala ieri sera dopo una giornata di colloqui di paco indiretti ad Algeri, nei quali sono stati impegnati i ministri dogli Esteri dei duo Paesi, con la mediazione dell'Oua. Gli incontri si ponevano come obbiettivo mini�mo il raggiungimento di quel cessale-il-fuoco che spianerà la strada ad un successivo accordo di pace globale. Fonti diplomaticho algerine pre�senti ai colloqui, poco prima della dichiarazione in arrivo da Addis Abeba, avevano lasciato intrawedere uno spiraglio per la fine del conflitto. La fonte algerina aveva infatti annunciato a mota giornata che Asmara e Addis Abeba orano sul punto di accollare un cessaie-ilfuoco su pressione dei mediatori internazionali e proseguir!' poi nei negoziati di pace II rossate-il-fuoro non è ancora tra gli obiettivi raggiunti, ma la presa di posizione diretta da parte di Addis Abeba lo lascia intravedere coni-.' raggiungi�bile a breve termini' In mattinata il primo ministro etiopico aveva chiesto la lesta del governo dell'Asmara, In un'intervi�sta a! giornale «Aliyotawi Democracy» citato dal quotidiano gover�nativo «The Bthiopian Herald», il primo ministro ha affermato che fino a (piando in Eritrea resterà al potere «la gang dell'EpIe», il Fronte di liberazione del popolo eritreo, capeggiato dall'attuale presidente eritreo, Issaias Afeworki, «sarà difficile chiudere la cicatrice aper�ta dalla guerra tra i due Paesi. Al tavolo dei mediatori ad Algo�ri, con l'algerino (per l'Oual Ahmed Ouyahia, e l'inviato speciale del presidente americano Bill Clinton, Anthony Lake, c'era anche il sottosegrotrio italiano agli Esteri Rino Serri, in rappresentanza dell'Unio�ne europea. [Agi-Ansal «Abbiamo ripreso tutti i territori che ci erano stati tolti. Gli eritrei dovranno tornare sulle linee antecedenti al '98» t Qui accanto, soldati etiopici su una strada lungo il fronte di Bure, a venticinque chilometri a Sud del porto eritreo di Asab. A destra, il primo ministro di Addis Abeba Melles Zenawi

Persone citate: Ahmed Ouyahia, Anthony Lake, Bill Clinton, Issaias Afeworki, Melles Zenawi, Rino Serri