L'Antitrust: solo privatizzazioni a metà di Stefano Lepri

L'Antitrust: solo privatizzazioni a metà L'Antitrust: solo privatizzazioni a metà Dal gas alle Ferrovie «ostacoli e assenza di coraggio» Stefano Lepri ROMA Se si vuol sapere perché in Italia c'è più inflazione che altrove, ecco alcuni nomi e cognomi. Li ha fatti ieri, nella sua relazione an�nuale, il presidente dell'Antitrust Giuseppe Tesauro: tra situazioni di monopolio che non s�riesce a smantellare, accordi occulti di cartello, comportamenti lesivi della concorrenza, prepotenze di corporazioni, leggi vecchie che non si cambiano, nuove leggi che innovano a metà, mancala attua�zione di leggi innovative, sono molti i casi in cui i consumatori pagano un prezzo troppo caro per ciò che potrebbero avere più a buon mercato. Insomma liberalizzare l'econo�mìa italiana è difficile, e sono in molti a porre ostacoli. Nelle paro�le di Tesauro,' il paese rischia di non saper «rispondere con la necessaria elasticità» ai rapidi cambiamenti dell'economia mon�diale; «mercati in rapida evoluzio�ne e dalle grandi opportunità di crescila» come telecomunicazio�ni, elettricità, gas, poste, tv sono «ancora frenali da regolamenta�zioni basale su riferimenti tecno�logici e di consumo spesso supera�li»; in altri casi, vincoli eliminali dallo Stato vengono «reinlrodolti localnientoi come hanno fallo le Regioni dopo la leggo di liberaliz�zazione del commercio. 'tìùaridò ne ha il potere, l'«Autorità garanlp della concorrenza e del mercato» (questo il suo nome ufficiale) ihlèrviehe; ih altri può soltanto denunciare. Tesauro ha ricordalo tra l'altro le multe per quasi 150 miliardi inflitte a T\m e Omnitel perché si erano messe d'accordo a non ribassare le grif�fe quanto era possibile; l'istrutto�ria sul sospetto d�una inlesa tra le caso farmaceutiche per i prezzi dei medicinali in fascia «C»; i compo.lamenli sleali accertali a carico della Coca Cola nella sua battaglia commerciale contro la Pepsi Cola; un accordo di cartello sui prezzi scoperto ira i produliori eli conglomeralo bituminoso; il palio sulle tariffe tra le sei grandi società di revisione contabile, lune multinazionali. Sulla benzi�na, l'istruttoria è in corso e s�concluderà l'B giugno. Alla flessibilità sono in molli ad opporsi, magari facendole omaggio a parole. Tesauro critica i governi per avere inteso (proble�ma in comune con la Francia, peraltro) le direttive europee «co�me se imponessero un livello massimo di liberalizzazione» an�ziché, come è, limitarsi a indicare principi generali. E' il caso dei servizi postali, dove si ò cercalo di mantenere il «minor livello d�concorrenza possìbile»; in altri settori alcune delle pur benvenu�te privatizzazioni «possono inve�ce favorire la creazione di mono�poli privati, solo eventualmenie più efficienti». In questi casi, il presidente dell'Antitrust sostie�ne che è sempre meglio spezzare le società, con «una vera e pro�pria separazione proprietaria» che crei un conflitto d�iiileressi. Sarebbe stalo bene almeno valu�tare questa opportunità prima di privatizzare Telecom Italia; nel caso dell'energia elettrica il pro�blema «è slato affrontato e risol�to, aia pure in maniera meno radicale di quanto sarebbe stalo possìbile»; nel settore del gas metano «che pure costituisce un esempio essenzialmente positi�vo» la ristrutturazione solo socie�taria della Snam è stala una scella «ancor mono coraggiosa». Conferma questo giudizio, secon�do Tesauro, l'inizio di liberalizza�zione delle ferrovie, dove le Fs hanno «abusivamente favorito, a scapito dei concorrenti, le società da essi controllate o partecipate». Anche da parte delle imprese rAntitrusi rileva diffuse riluttan�ze verso il nuovo: tentativi di proteggersi dalla concon-enza e riluttanza ad affrontare mercati onnai senza frontiere. Si è già parlato molto del basso livello di inveslimenli stranieri in Italia; ma Tesauro rileva che anche nelle imprese italiano c'è «una scarsa propensione ad acquisire imprese estere». Facendo un cen�simento di tulle le fusioni e acquisizioni nei paesi dell'Unio�ne europea, solo la Grecia mostra valori più bassi. Al rinnovamento che Tesauro s�augura dovrebbe partecipare «un mondo professio�nale ben organizzalo e non corpo�rativo» che ancora manca, «capa�ce di rispondere alla domanda» delle imprese (allusione alla rifor�ma degli ordini professionali); menire anello il sistema bancario e il sistema assicurativo dovreb�bero farsi più aperti e dinamici. Chiuso è, tuttavia, il dissidio con la Banca d'Italia a proposilo delle competenze sulla concorrenza nel settore bancario: tra le due istituzioni c'è ora uno «spirito di profonda (elaborazione». n I SETTORI NEL MIRINO (Dati 1999) Procedimenti Violazioni Rapporto tra violazioni e procedimenti ^) Credito al consume 37 29 78% £) Telecomunicazioni e alta tecnologia 36 30 83% © Scuole 35 26 74% £) Turismo-trasporti 32 26 8C% £) Offerte promozionali 22 14 64% 0 Cosmetici 21 15 71% © Mutui 18 17 94% % False offerte di lavoro 15 14 93% ^) Cartoline e telefonate con buono omaggio 13 12 92% £) Integratori-trattamenti dimagranti 14 12 86% |J5 Lotto-sistemi previsionali 8 8 100% © Alimentare 8 5 62% ^) Ecologia-risparmio energetico 7 4 57% ©) Assicurazioni 7 5 71 % ©) Certificaziom e marchi 5 3 60% © Altrl benl e servizi 80 55 69% J TOTALE 3S8 275

Persone citate: Giuseppe Tesauro, Tesauro

Luoghi citati: Francia, Grecia, Italia, Roma