«Italia addio, qui il dolore sarebbe troppo vivo» di Maria Corbi

«Italia addio, qui il dolore sarebbe troppo vivo» «Italia addio, qui il dolore sarebbe troppo vivo» Igenitori delle gemelline: inPerù riusciremo a dimenticare Maria Corbi Inviata a PALERMO Mila i! Franklin hanno Inaia di tornare in rem. Appena terminato il funerale, con una scorta di polizia, scappano all'aeropor�to, Sodiiii al bar aspettano di imbarcarsi sull'aureo. Nella sti�va, d saranno anche le piccoli; bare bianchi; di Marta e Milagro. Nell'attesa p.li fa compagnia la moglie del sindaco Leoluca Orlando, Milly, che due giorni fa ha insistito per comprare qualche vestito a Mila e al bambino, E adesso la inanima dello gemelline porta un golf nero ili cotone a maniche lun�ghe con ancora dietro il cartelli�no della taglia e del prezzo, il piccolo Franklin mostra orgo�glioso le sue scarpe da ginnasti�ca firmate e la maglietta con sopra il Colosseo e la scritta «Roma», Sull'aereo Marta Milagros la mamma ha divìso il nome tra le sue figlie e il marito siedono finalmente vicini, senza avere in mozzo il ragazzo dell'associa�zione Inter vita che da quando sono in Malia gestisce Ogni loro mossa e anche il conto corrente di donazioni. Franklin abbraccia la moglie e le asciuga le lacrime in un gesto di grande tenerezza. Per disi tarla le la vedere sulla carta geografica la rotta verso il Peni. I.a traccia con il dito e la guarda, «Scendiamo a New york e prendiamo subito l'ae reo», ledici;. Il bambino mangia palatine e gioca con un orsetto. E' vivace od e l'unici) che riesce a distrar�re la madre. Non sia termo e beve avidamente coca cola. Una foto ita le inani di Franklin senio^ ricorda la loro ultima sera a Palermo, in giro a prendere un celalo assietne ad amici. L'immagine dello gemelli�ne b custodita nel portafoglio di Mila «Ieri sera raccontano siamo usciti con ragazzi del Peni che lavorano nei ristoranti di Palermo. Ci sono stati mollo vicini e abbiamo scattalo delle foto ricordo». Rassegnazione nella volontà di Dio, Leparole di questi giova�ni peruviani colpiti dal lutto sono sempre piene di gratitudi�ne, «siamo molto grati a questa città», ripete il giovano peruvia�no. «Ce ne andiamo solo perchè vogliamo tornare dalla nostra centie dimenticare il dolore, (lui sarebbe piu difficile. E sa�remmo sempre stranieri». E ancora «1 soldi? Voi ne avete lant i ma non siete piu l'elici di noi». Mila e Franklin sono disponi�bili, sollevati dal sapere che solo altri dui; decolli li separano da Lima. Li progettano una nuova vita, migliore. Lui farà il lassista con l'auto che gli regala la Fiat. In mano il papà di Marta e Milagros ha un giornale peru�viano dove c'è la foto della loro casa, una baracca in mozzo a un deserto e ad altre baracche. L'articolo è stato scritto prima che le bambine nascessero. Alla giornalista che lo ha intervista�to Franklin diceva: «Torneremo qui con le bambine tra le brac�cia». Invece è stalo l'inferno, prima gli Siali Uniti con la spettacolarizzazione della loro storia trattata come un fenome�no da baraccone e poi l'Italia dove le COSO non sono andate tanto diversamente. Adesso il Perù dove adesso la loro storia è in prima pagina. In Italia infuria la polemica, ma loro non se ne curano. «Marcelletti ha fatto tulio quel�lo che poteva, siamo noi che gli abbiamo chiesto di tentare». Adesso basta, non ne vogliono più parlare. Tornano nel loro paese con in tasca da subilo, in contanti, 20 milioni, segno della generosità di cui sono siali oggetto, Per il denaro versalo sul conio correlili; aperto da Inter Vita bisognerà aspellare. All'as�sociazione i giornalisti hanno l'alio domande precise, d'obbli�go dopo lo scandalo della missio�ne Arcobaleno: come e quando arriveranno i soldi e soprattut�to quanti. Finora le risposte non sono arrivale. Si sa che parte delle donazioni andranno al�l'ospedale dei bambini di Lima, ma non e chiaro in tinaie percen�tuale, Comunque con i venti milioni di cui dispongono a Lima possono costruirsi una casa di mattoni. «Finalmente», sospira Franklin, «A Laurin racconta Mila avevamo una casa che era più piccola della stanza d'albergo iil Grand Hotel dello Palme». In aereo verso Roma Franklin e Mila si informano della situazione politica in Pe�ni Non sanno che Kujimori sarà ancora loro presidente lino al 2()()r). Chiedono dell'avversa�rio Toledo e scuotono la lesta. «Oliando siamo partiti già c'era�no molli disordini», commenta. Ma Franklin non vuole dire come la pensa. Poco prima all'areporto di Punta Baisi una giornalista lo ha fallo parlare con un amico peruviano con cui a Lurin gioca calcetto. Franklin ha sorriso per la prima volta parlando con Miguel, ma Mauro Ile Marco lo ha allontanalo convincendolo a non risponde�re a nessuna domanda dei gior�nalisti. Ci si chiede chi lo ha Investito di questa autorità. Il cielo e sereno, il volo è tranquillo e la famiglia Malqui Llanca finalmente può tornare, lentamente, alla normalità. Franklin junior gioca con il capo gabinetto del sindaco Or�lando Renato Di Matteo che li accompagna fino a Roma, gioca�no a nascondino dietro la spal�liera dei sedili e si rubano biscotti. Quando l'aereo atterra tulli e tre si allacciano al fineStrino, Il papà mostra gli aerei al piccolo Franklin che è slordi�lo da tutte queste novità. «Ab�biamo inizialo a parlargli di quello che e successo», dice. «Continueremo a farlo ancora, piano piano». Alle 13,20 l'aereo atterra a Roma. C'è solo un ora e mezzo prima della partenza por New York, ultima lappa prima di salire sul volo che finalmente li riporta a casa. A Laurin seppelli�ranno Marta e Mllagro nel giar�dino della pace. E sarà silenzio. «Marcelletti ha fatto tutto quello che poteva Siamo noi che gli abbiamo chiesto di tentare l'intervento» In volo verso Roma lui abbraccia la moglie e le asciuga le lacrime «Siamo grati a questa città Ora finalmente avremo una casa» I genitori delle piccole Mllagro e Marta durante �funerali

Persone citate: Baisi, Laurin, Leoluca Orlando, Malqui Llanca, Marcelletti, Marta Milagros, Milagros, Renato Di Matteo