«Su Geri una lunga catena di indizi»

«Su Geri una lunga catena di indizi» ^ coniugala con Leonardo Rinaldi, esponente dell'Autonomia operaia, e nel 1989 risiedeva insieme al predetto... Il .10 aprilo 1990 l'abitazione ove abitavano il Rinaldi e la Fabiani ó stata sottoposta a perquisizione nell'ambito delle indagini suU'organìzzaziono eversiva denominala "Guerriglia metropo�litana por il comunismo", od il Rinaldi è stato indagalo nell'ambito di questa vicenda». Non significa molto, ma por i poliziotti è un indizio in più sull'ambiente «antagonista od eversivo» trequentatò da persone in con�tatto col prosunto telefonista br. In un altro passaggio di quel rappporto che si concludo con la frase «si può ragionevolmente afformare il coinvolgimonlo di Alessandro (Ieri nell'omicidio D'Antona» gli investigatori avanzano l'ipotesi che l'indagato e i suoi amici abbiano avuto a che lare con quei Nuclei comunisti combattenti che cortamen�te hanno «dialogalo» con lo nuovo Brigale rosso. Scrivono gli uomini della Digos: «Rifles�sione interessante che accomuna il Geri e il Di Nardi lun suo amico segnalato con lui noi 1991 por «affissione abusiva», ndr), ma che può essere anche estesa senza difficolta ai soggetti a loro vicini, è che la loro attività "politica" si sia evidenziata sino al 1991 e, da allora, non abbiano più dato luogo a rilievi, né si sono evidenziali. Infatti è in quegli anni, tra il 1991 e il 1992, che alcuni soggetti lasciano l'antagonismo militante e palese e, contestualmente, compaiono con rallentalo alla sede della Confindustria di Poma i Nuclei comunisti combattenti, la cui esperienza è stala più volta richiamala nel volantino di rivendicazione dell'omicidio D'Antona». E' solo un'insinuazione, ma lo catena che la Digos lascia intravedere ò abbastanza chiara: prima le manifestazioni e l'attività politica alla luco del solo, poi l'«inabissamento» con un piccolo gruppo clandestino, infine il salto nello nuove Br. Ma ó un'ipotesi di lavoro, niente più. Cos�come sono ipotosi e accostamonli suggestivi, ma niente più, le parti del rapporto che prendono spunto dalle ormai famoso macchio di vernice notate addosso al telefonista br dal ragazzino testimone che ha indicalo in (Jori (ma anche altro duo persone) l'uomo che aspettava fuori dalla cabina mentre lui chiamava i gonitori. «Luigi Camposano è risultato già titolare d�una dilla d�pittura odilo», scrivono i poliziotti a proposito del capufficio di Geri, in contatto con lui «non solo per motivi di ufficio». E ancora: «I furgoni rinvenuti sul Giovanni Bianconi ROMA ^ L'alibi ha rollo ai primi controlli e ha fallo uscire di galera Alessandro Cori, prosunto telefonista br scarcerato ma non scagionalo dall'accusa di aver rivendicato l'omicidio di Massimo D'Antona. Un alibi al quale la polizia non crede granché, e elio lascia qualche dubbio negu stessi magistrati che hanno rimosso Ger�in libertà. In attesa dei risultati della perizia sul floppy disk conse�gnato dalla «supertestimone» por dimostrare che il giorno del delitto lei stava lavorando con l'inquisito a casa sua, si ragiona ancora sulla possibile «costruzione a tavolino» di quella versione dei fatti. In più, a sentire il nome della donna, in questura storcono la bocca. Si chiama Gabriela Fabiani, e di lei si parlava già nel rapporto presentato dulia Dlgoa a la Procura di Roma ai primi di maggio, In termini che nello intenzioni dogli investigatori non dovevano corto servire a scagionare il prosunto telefonista. Anzi. La Fabiani viene definita «altro soggetto di interesso in contano con Geri», e di lei si leggo; «E' nota agli atti Digos in quanto già «Su Geri una lunga catena di indizi» La procura: l'alibi può èssere costruito a tavolino luogo del delitto D'Antona (rubali e usali dai brigatisti per coprire la visuale dei passanti, ndr) appartenevano ad operai edili, e dagli slessi erano stati asportali utensili, secchi di tinta e una lagliapiastrelle». A proposito di quei furgoni i poliziotti aggiungono: «In più occasioni il Ger�è stato notato all'intorno dell' Ipermercato "Auchan", ove sono in vendi�ta le bombolette spray antiappannante del tipo utilizzato e lascialo dai brigatisti rossi all'interno del Nissan Vanelto rinvenuto in via Salaria». Infine c'è la telefonata tra Alessandro e sua nonna, avvenuta nel pome�riggio del 22 aprile, nella (piale il ragazzo racconta che sta per cambiare casa. «E casa di Alfredo dice Ger�-, l�ricordi Alfredo? Non le lo ricordi?». Risposta della nonna: «Quello che pitturava? Lavorava anche luì... Insom�ma con le, quando andavate a fare i lavori». E Alessandro: «Anche, si, sì...». Porgli investiga�tori (e poi per i magistrali che l'hanno arrostalo) era un altro indizio che si sovrappo�neva al ricordo del quattordicenne testimone della rivendicazione brigatista. Ma era anco�ra poco, troppo poco. Non si è andati più in là, e Alessandro Geri è tornato a casa. Nonostan�te i «ragionevoli» sospetti della polizia e dei pubblici ministeri.

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