«Noi quel giorno saremo a Pontida»

«Noi quel giorno saremo a Pontida» IL LEADER DEk CARROCCIO «LORO NON DECIDONO PIÙ' NULLA, LA PADANIA SARA' CON NOI» «Noi quel giorno saremo a Pontida» Bossi: dico no a chi usa metodi nazi-maoisti intervista Fabio Potetti MILANO ONOREVOLE Bossi, Ama�to d'accordo con Ciampi ha deciso che il 4 giugno tutti i presidenti di Regione e i sindaci di capoluogo siano a Roma alla sfilata per la Festa della Repubblica... «Non esiste. E poi cosa vuol dire "ha deciso...'? Sarà un invito, sarà una sua aspirazio�ne. Non può essere un'imposi�zione, mica siamo ai tempi del fascismo. Mi sa che se le parole usate da Amato sono quelle lì, ha pure dei problemi di grandezza...». Beh, le agenzie che ripor�tano il comunicato di Pa�lazzo Chigi scrivono pro�prio cosi. Il presidente del Consiglio motiva la sua richiesta sostenendo che quella ai Fori Imperia�li è una manifestazione «storicamente naziona�le». Replica? «Possono andare tutti a quel paese». E basta? «Noi della Lega, lo sanno tutti, il 4 giugno saremo a Pontida per la festa della libertà. I nostri sindaci espri�meranno la loro identità sul prato di Pontida. Mi sembra che ci si dimentichi sempre di una cosa: in quanto uomini di Pontida anche loro fanno par�te dello Stato italiano, ma il discorso non vale al contra�rio. Forse a Roma non hanno guardato bene il calendario, non hanno visto che il 4 giugno c'era anche la nostra festa, non hanno pensato alla sovrapposizione della data». Non è che con questi ragionamenti dà ragione al presidente della Came�ra Luciano Violante, aliando sostiene che dopo . giuramento di fedeltà alla Lombardia di Formi�goni ci sono «spinte con�trarie all'Unita naziona�le»? «Violante è un comunista, ragiona ancora come un comu�nista. La dittatura comunista voleva che il popolo fosse sempre in sintonia con l'ideo�logia dominante. Adesso vo�gliono uomini deboli, vogliono piegare l'identità dei popo�li. Possono invitare se proprio vogliono, ma non possono obbligare nessuno a partecipa�re alla sfilata di Roma. Perché seno...». Seno? «Cos�siamo al nazi-maoismo, siamo al contrario della demo�crazia. Vuol dire che a Roma non ammettono le differenze, mi sa che questa del 4 giugno ai Fori Imperiali è un'imposi�zione bollo buona. Ma in democrazia non è facile ster�minare i diversi come ha fatto Adolf-Hitler». Intanto i sindaci della Lega, da quello di Treviso a quello di Udine, hanno già fatto sapere che a Roma non ci andranno. Il primo, Gentilini, sostiene che non vuol fare la com�parsa. Quello di Udine, Cecotti, dice che a Roma «sono alla frutta»... «(rìde, ndr) Eh si. i nostri sindaci e la nostra gente sa�ranno tutti a Pontida. Ci può scommettere chiunque». Poi ci sono i presidenti delle Regioni del Nord, tutti del Polo, che magari con posizioni più sfumate fanno sapere che anche loro non andranno a Ro�ma, perché ci sono altre iniziative per la Repubbli�ca nelle loro città. Siamo al muro contro muro con Roma? «Si può rispettare la Patria, ma ognuno a casa sua. Qui mi sembra che non si vogliano accettare le diversità, che ci vogliano tutti uguali. Mi sem�bra che si dimentichino delle nostre identità». Come ha fatto Formigoni con il suo giuramento di fedeltà alla Lombardia? Intende quello quando parla di «rivendicazione di un'identità»? «E' una còsa giustissima, ha fatto benissimo Formigoni. E so che anche Galan in Veneto mercoled�vuol fare qualcosa del genere. Come rappresen�tanti di un popolo e di una Regione, è giusto che giurino fedeltà anche a quella Regio�ne e a quel popolo. Non va dimenticato che, da presiden�ti di Regione eletti dal popolo. sono a quel posto anche por garantire i diritti del loro popolo». Dalle sue parole, dalle polemiche delle ultime ore, sembra che ci sia poco spazio per trovare un accordo su una nuova legge elettorale. Vero? «Ah, io l'ho già detto sin dal primo momento che piuttosto di una nuova legge pasticcia�la preferisco che si mandi il governo Amato a casa e si torni a votare». Anche se negli ultimi gior�ni sembrava essersi aper�to qualche spiraglio. Con�tinua a non crederci; non ritiene possibile una nuo�va legge elettorale in que�sta legislatura? «Francamente ho sentito solo delle parole, un gran parlare e basta. La nostra idea la cono�scono bene tutti. Adesso ci vogliono i fatti. Parliamo di quelli e basta». «Non siamo tutti uguali, rivendico la nostra diversità Bravo Formigoni e anche Galan prepara qualcosa...» «Si può rispettare la Patria, ma ognuno stia a casa sua Giuliano Amato forse ha delle manie di grandezza» Il leader leghista Umberto Bossi