« E ora la sovranità regionale» di Maurizio Tropeano

« E ora la sovranità regionale» PARLA ROBERTO COTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE PIEMONTESE « E ora la sovranità regionale» Un referendum per fare tipnrfto passo intervista Maurizio Tropeano TORINO s (JNO stai i bruciati sul tempo tdai Comunisti italiani e dui Partito popolare, ma il proget�to di leggo presentato ieri mattina dai quattro consiglieri della Lega Nord al Consiglio regionale pie�montese, tra cui Roberto Cola, nen-presidente dell'assemblea, se non e il primo della nunva legisla�tura e sicuramente il più dirom�pente: svolgimento di un referen�dum consultivo por chiedere al Consiglio di approvare una legge per il trasferimento alla Regione delle funzioni stallili in inaleriil di Sanità, Formazione Professionale o Istruzione o Polizia Locale, «si iiiittii spiega Cote di un segnale politico forte, rivolto in primo luogo ai cittadini per dire loro: non vi abbiamo preso in giro. Tra la gonio del Piemonte c'è un interessi? nuovo per l'istituzione Rogione, un interesse che ò anche, n soprattutto, senso di appartenen�za, orgoglio di essere parli di comunità, aspirazione di un gover�no più vicino ai cittadini*, Aggiun�ge: (Questo è il primo riconosci�mento di una vera sovranità, poi verranno quelli ufficiali, attraver�so il lavoro del Consiglili regionale e qiifillo del Parlamento naziona�le». Presidente Cota, il progetto di logge presentato ieri dalla Lega e un passo verso la realizzazione di questa sovra�nità regionale? «Si. Il reforenduni vuole dare voce al popolo perché indichi al Consi�glio la necessità di approvare una legge che chieda la devoluzione dei potori. Dunque, l'upprovaziono di questo progetto di legge è urgente e la consultazione popola�re dovrà ossero promossa in tempi strottissiiiii. Toccherà poi ili Consi�glio diventare l'urtefico di una riforma politica istituzionale che superi il modello dello Staio cen�tralista e realizzi la sovranità regionale». Che cosa intende per sovrani�tà regionale? «La possibilità da parte del Pieinonto di autogovernarsi e autodelerminarsi, con il diritto di appro�vare le leggi in via esclusiva. E poi piena aulonomia di imposizione o spesa per almeno il 70 per cento dello risorso prodotte sul territo�rio della Regione stessa». Perché tanta urgenza? I vo�stri alleati sembrano voler prendere tempo. An invila alla prudenza e alla pazienza. Forza Italia, nell'elaborazio�ne del nuovo Statuto, punta a coinvolgere il centrosinistra. Cos�non si va al muro contro muro? «Il referendum consultivo ò stalo tra i presupposti dell'alleanza poli�tica tra il Polo e la Lega. Un'allean�za stipulala non per vincere le elezioni ma con l'obieuivo di av�viare un concroio (.•ambianiento a favore della devolution. Dunque, questo è il primo alto di attuazio�ne, o meglio la presentaziono dello strumcnlo per arrivare a realizza�re il progetto che ha permesso alla Casa delle Libertà di trionfare al Nord. Non credo vi siano perplessi�tà trai nostri alleali». E le minoranze? «Nwi capisco la loro ipocrisia. Si puoparlare di Slato federalo ma la parola devolution è tabù. Ma forse non sanno che uno Stalo federale presuppone l'esistenza di singoli Stali sovrani che delegano a ciuci�lo foderalo alcuni poteri. La devo�luzione dei poteri è il sistema più garantista nei confronti del concetlo di Stalo nazionale cosi com'è oggi inteso». Che cos'è per lei il Coordina�mento delle Regioni del Nord? «Sicuramente non è un contropote�re. Diciamo uno strumento di azione per portare avanti progetti di comune interesse. Certo, in Piemonte e nello altre regioni del Nord, c'è al governo una lorza che si è sempre battuta per il federali�smo e per dare soluzione alla questione .settentrionale, che ha ben presente che i rapporti con Roma potranno solo essere parita�ri e non subordinati». E' già stata fissata una riunio�ne? «Che io sappia no. So solo che dovremo vederci al più presto. Nel frattempo mi auguro che Confe�renza Stato-Regioni cambi presto nomo e si chiami Governo-Regioni proprio per sancire questo muta�mento di linea». Quali sono i confini tra Stato nazionale e Regioni sovrane? «E' slata la nascila dell'Unione Europea a sancire il superamento dello Stalo nazionale. Si parla di Europa delle Regioni. E per prima cosa noi vogliamo che siano le Regioni a decidere in via esclusiva su Sanità, Formazione Professio�nale e Istruzione e Polizia». E su queste materie il Piemonte avrà una sua autono�mia legislativa dalle altre Re�gioni del Nord o succederà come con questo progetto di legge che è stato presentato, quasi in fotocopia, anche in Veneto e Lombardia? «11 modello di devoluzione è uni�co. La gestione della devolution è diversa. Siamo contro tulli i cen�tralismi. Il coordinamento serve per fare fronte comune. Ad esem�pio, se le risorse per la sanità sono inferiori alle necessità di Piemon�te, Liguria, Lombardia e Veneto, allora scalla il coordinamento per fare pressione nei confronti del governo. Non per niente, in camp�ana elettorale, il presidente del�l'Emilia Romagna, un diessino, aveva dotto di essere interessato a partecipare a questo coordinamen�to. Chissà se sarà ancora così». «L'opposizione è ipocrita. Sonò tutti federalisti, ma se si parla di devolution scattano i tabù» «Tensioni e contrasti con gli alleati? Impossibile: era già tutto scritto nel patto elettorale» Roberto Cota, presidente del Consiglioregionale piemontese con Enzo Ghigo

Persone citate: Consi, Cota, Cote, Enzo Ghigo, Roberto Cola, Roberto Cota