«La pista è seria, non ci arrendiamo» di Giovanni Bianconi

«La pista è seria, non ci arrendiamo» VUOTO E SILENZIOSO IL PALAZZO DELLA PROCURA ROMANA «La pista è seria, non ci arrendiamo» I magistrati: Geri libero, ma sempre sospettato retroscena Giovanni Bianconi ROMA Eg vuoto e silenzioso il pa" lazzo della Procura di Udina, mentre a poche strade di distanza nello stu�dio del suo avvocalo Alessan�dro (ieri racconta ai giornalisti i giorni della paura e quelli della riconquistata liberta. Cor�to, e domenica, ma era domeni�ca anche quindici giorni fa, quando i pubblici ministeri lavoravano in uffìcio, con poli�ziotti e testimoni che andava�no e venivano, per affrettare i tempi dopo la fuga di notizie del mattino e arrestare al più presto quel ragazzo d�27 anni accusato di essere il telefonista delle Brigale rosse, indagalo per banda armata, porto illega�le di armi e concorso nell'omici�dio di Massimo D'Anlona Sono passale appena due settimane, dense di fibrillazio�ni, interrogatori e polemiche, e tutto e svanito come una bolla di sapone che s'era gonfiala troppo. O troppo poco, a secon�da dei punti di vista. Fatto sia che 6scoppiata: i pubblici mini�steri hanno fatto macchina In�dietro e dopo dodici giorni di galeru il presunto terrorista e 11 che sorride ai fotografi e gioca col cane lupo, «E che altro dovevamo fare? Noi siamo giudici, sappiamo leggero le carte», dicono i magi�strati nel giorno del riposo e della sconf'itia Sono slati loro, quelli del pool anti-terrorismo, che dopo averlo fatto arrestare hanno chiesto al gip la scarcera�zione di Ceri. Consapevoli del�lo smacco subito e della brutta figura che si slava delineando, hanno giocalo d'anticipo; me�glio essere (e apparire) garanti�sti nuche con un possibile brigalista perche di questo sono ancora convinti piuttosto che ingoiare la quasi scontala decisione di altri giudici e vederse�lo uscire di culla sotto il naso. Dunque che Cieri torni a casa, hanno dello, ma senza scuse; perché «la pista ò seria e gli indizi a curico restano. Altri�menti quel ragazzo e slato molto, ma mollo sfortunato. E noi con lui». L'ha scritto anche il gip nella sua ordinanza di scarcera�zione, che por quattro pagine su sei è identica a quella di cattura: «il quadro indiziario già grave si arricchiva in conse�guenza della dichiarazioni men�daci e contraddittorie rese dall'indagato», il (piale però ha fornito un alibi che apparentementa regge, e i tempi necessa�ri per le ulteriori verifiche «non possono farsi gravare sull'indagalo». (ieri, insomma, ò libero ma ancora sospettato. E' tornalo fuori per molivi di legge e di opportunità, anche so tra chi sta cercando gli assassi�ni di Massimo D'Anlona non tutti sono d'accordo con la scolta della Procura e del gip. «Noi non abbiamo nulla da rimproverarci», dicono i magi�strati, ma molti poliziotti non la pensano allo stesso modo. E' la voce di un investigatore che dietro a questa storia ha sposo l'ultimo anno di lavoro, quella die pai ni elei n giudici, sinceramente, sembrano un po' illogiche; che vuol dire che l'alibi regge ma non del tutto? Un alibi reggo o non regge. L'indagine è stata fatta con il massimo di profes�sionalità, serietà o trasparen�za». E' contrariato, il poliziotto. Per la piega che ha preso que�sta storia e perché durante un'indagine cominciala fra mil�le ostacoli e finita con un arresto dottato dagli articoli di giornale, non sempre c'è slato il necessario/eelina coi magi�strati. Torniamo indietro di due domeniche, a quo! 15 mag�gio in cui l'articolo uscito su io Repubblica in cronaca di Roma costringe gli inquironli a corre�rò contro il tempo. Viene risen�tilo lo zingaro che aveva la scheda tolefonica «brigatista», e poi la ragazza che dico lui, mentre lei nega gliol'avrebbo data. Li mettono o confronto, ognuno rosta sullo suo posizio�ni, e alla fine la ragazza torna a casa. «Secondo noi mentiva dice il poliziotto -, porche non han�no insistito? So In rimandi indietro tranquilla, conio se niente fosso, tanto vaio che non arresti neppure Geri». An�che un magistrato, per la veri�tà, quella domenica la pensava alla stessa maniera, ma non ha convinto i colleglli, e all'accusa di aver tonino una linea «trop�po morbida» un altro pm ribat�te: «Avessimo dato retta a tutto lo richiesto della polizia avrem�mo centralo i bersagli sbagliati da molto tempo. Noi dobbiamo agiro con altonziono o respon�sabilità». L'avolo fatto anche con Geri? «Sì, certo. Il suo arrosto, al punto in cui erava�mo arrivati, ora una scelta quasi obbligata. Dopodiché non potevamo non tener conto degli elementi a discarico che sono emersi, pur fra molte contraddizioni». E adesso, che ne sarà dell'in�dagine sull'omicidio D'Anto�na? C'è un presunto telefonista in libertà, e poi? «Il lavoro continua, abbiamo altri filoni indipendenti da questo», ri�sponde il poliziotto. Nell'ipote�si dogli investigatori Alessan�dro Geri doveva essere un gri�maldello per provare ad entra�re dentro il settore logistico dell'organizzazione che na of�ferto l'appoggio operativo su Roma, ma il gruppo di fuoco che il 20 maggio del '99 uccise il consigliere del ministro del Lavoro e un'altra cosa. Proba�bilmente è venuto da fuori, e nella capitale s'è appoggiato a qualche fiancheggiatore. Altri nomi sono già scritti sul regi�stro dogli indagati, o spezzatosi quel grimaldello si proverà ad aggredire le nuove Brigate ros�se da qualche altro lato. Tenen�do sempre a monte il volantino recapitato a fino gennaio, rite�nuto autentico dagli analisti, nel quale i terroristi minaccia�vano altre azioni contro le «strutture di direzione degli apparati repressivi». Un avver�timento inedito, ma considera�to con molta preoccupazione: «Forse avevamo sfiorato qual�cuno...». Ma la scarcerazione ha creato malumore tra gli investigatori: «Le motivazioni dei giudici sembrano un po' illogiche» Il pool: «Avessimo dato retta a tutte le richieste della polizia avremmo centrato i bersagli sbagliati da molto tempo» «Il lavoro continua Abbiamo altri filoni slegati da questo su cui indagare». Tra gli indizi il volantino recapitato a gennaio Il luogo dell'attentato del quale fu vittima il professor Massimo D'Antona

Persone citate: Cieri, Massimo D'anlona, Massimo D'antona

Luoghi citati: Roma