Due ospedali e un dramma vissuto in diretta

Due ospedali e un dramma vissuto in diretta UNA CITTA' E LA LEADERSHIP PER I TRAPIANTI Due ospedali e un dramma vissuto in diretta Veleni tra Civico elsmett, lite sulla scelta della sala operatoria retroscena Francesco U Licata inviato a PALERMO m EVENTO ci sarà. Lo dicoI" no i lavori febbrili altorI no all'improvvisalo padi�glione di cardiochirurgia del�l'Ospedale Civico. Lo certifica la molo di macchine che continua�no ad arrivare, destinale alla sala operatoria mai adoperata prima. L'evento ci sarà anche perchè le paraboliche del circo massmediologico vibrano già da parecchie ore e i microfoni lanciano strazianti richieste di particolari: (Si sa esattamente quando Milagros morirà?». (E quando Marta potrà essere con�siderata viva?». Parlano tutti, nel giorno dell'evento. Un even�to anticipato forzatamente per il peggiorare delle condizioni delle gemelle più famose e sfor�tunate del mondo. I discorsi scivolano su duo livelli: il primo, retorico e spes�so oscuralo dallo stretto lin�guaggio tecnico che nasconde tristi verità; l'altro quasi ine�spresso, sussurrato, sottolinea�to da occhiale e sorrisi. Eppure i protagonisti di questo (doppio Fioco» sono tulli interni aiOspedale Civico. Assistiamo ad una sorta di gioco delle parti dei (due Ospedali», quello fortamente interessato all'evento perchè ad esso affida anche la propria aspirazione a diventare «avanguardia» e l'altro, scetti�co, pessimista sull'esito dell'intervenlo annunciato e però im�possibilitato a pronunciarsi uffi�cialmente, perchè sospettabile di imparzialità per essere onnai assimilabile ad una concezione della Sanità diversa e riconduci�bile al cosiddetto «stile Ismelt», centro per i trapianti voluto dal prof. Ignazio Marino, l'america�no. Ufficialmente il Civico e l'Ismell dovrebbero marciare uniti, basti pensare soltanto alla vicinanza fisica, essendo la nuova struttura ospite del Civi�co. Ma non è cosi. Lo scontro, sottile e mai volgare, ha per terreno di competizione duo diverse idee di gestione. Su questo terreno sono andate ad atterrare Marta e Milagros. Co�s�due povero bambine peruvia�ne, anzi da ieri notte una sola, rischiano d�divenire soltanto l'occasione per la nascita del�l'evento. I riflettori sono accesi sulla cardiochirurgia del Civico, gli amministratori possono ester�nare tutta la loro «emozione» per il primo intervento d�tra�pianto sui bambini compiuto in Sicilia. I riflettori illuminano il governo regionale, accorso al capezzale delle bimbe peruvia�ne, in attesa che arrivi anche il padre, invitato dalla Regione. Anche in questo caso non senza polemiche per il prezzo eccessi�vo sembra nove milioni del biglietto aereo. II prof. Marcelletti ha perso il conforto del collega Bill Norwo�od. che comunque «telefonerà ogni mezz'ora», ma non ha per�so la fiducia. Certo le sue parole ora non sono la fotocopia di quelle pronunciate durante (Porla a Porta», il lessico medi�co attenua le speranze per la piccola Marta. I riflettori non lo abbandonano un momento e sono in molli a chiedersi da dove prenda tanta energia. Gli obiettivi delle telocamere «pun�tano» sullo «schieramento Mar�celletti», raccogliendo i volti dei dirìgenti del Civico, dei medici, anche quelli che hanno fatto parte del giudizio espresso dal comitato bioetico. E cosi, mentre Marcelletti e il suo staff spiegano nei particola�ri l'evento prossimo venture, r«altro Civico» sospende ogni giudizio, dopo aver, però, assicu�ralo tutto l'appoggio che i modi�ci dell'Ismett saranno in grado di assicurare. Tutto ciò, però, non serve ad evitare le frecciati�ne polemiche degli altri: «Gli americani ci hanno mollato». Questo ritornello, riferito al «gran rifiuto di Ignazio Marino» fa da contrappasso al frenetico attivismo di quanti si adopera�no in favore dell'evento. Ma è proprio l'agitarsi dell'ul�timo minuto che attira le criti�che più pungenti. A cominciare dalla scella della sala operato�ria che. secondo alcuni, non sarebbe adatta per un interven�to come quello in cantiere. Si è parlato di una «numero tre» che non ha potuto vedere la luce per il poco tempo a disposizione. Si parla di un ripiegamento sulla «numero due» forse mai sottopo�sta al cosiddetto «collaudo elet�trico a pieno carico». Ma sono aarole che viaggiano d�bocca in socca e si fermano, senza pater�nità. Anche se qualche perplessi�tà devo aver varcato �confini di Palermo, se è vero che il deputa�to Massimo Scalia s�è fallo promotore di una sorta di richie�sta di ispezione da parte del ministro Veronesi. Scalia ha scritto una lettera sulla scorta di notizie, giudicate «preoccupanti», a proposito del problema delle sale operatorie, ma soprattutto delle macchine arrivate all'ultimo minuto, an�cora forse neppure acquistate mn date in fiducia al prof. Marcelletti. Il ministero della Sanila, tuttavia, non ha ritenu�to d�intervenire. E' probabile che la pressione mediatica ab�bia sconsigliato una iniziativa che sarebbe risultata incoiliirensìbile. oggi che è cosi prevaente l'emozione. Eppure si con�tinua a sostenere, per esempio, che la terapia intensiva d�que�sta cardiochirurgia non sia adal la per i bambini. Parole in Ibeità? Certo, è probabile in mezzo a questo marasma. Può capitare di scivo�lare nel jaradosso. Può sembra�re paradossale, infatti, ascolta�re il commento serale del prof. Murcellelti che s�pronota: «Pa�lermo diventerà il centro italia�no di cardiochirurgia pediatri�ca, Non ho dubbi». L'Ospedale Civico di Palerm».

Luoghi citati: Licata, Marta, Palermo, Sicilia