Ruini: il Gay Pride non a Roma e non adesso di Aldo Cazzullo

Ruini: il Gay Pride non a Roma e non adesso Ruini: il Gay Pride non a Roma e non adesso I vescovi: si commetteranno reati, meglio vietare la sfilata Aldo Cazzullo ROMA La richiesta del Vaticano è che «il Gay Pride non sìa fatto a Roma nell'anno giubilare. Sia�mo contrari, e saremmo dispia�ciuti e adombrati se tale richie�sta non venisse accolta. Volen�do, s�potrebbero trovare delle strade...». Quali siano le vìe per evitare la sfilata dell'orgoglio omosessuale, all'inìzio d�luglio a Roma, il presidente della Con�ferenza episcopale Camillo Rui�ni non lo dice: «Preferisco non specificare, perché sarei accusa�to di ingerenze». Ma fonti di Oltretevere sostengono che la Santa Sede abbia già individua�to una linea precisa: secondo la valutazione del Vaticano, ci sa�rebbero lutti i presupposti per�ché durante il Gay Pride s�commettano reati; e quindi ci sarebbero i presupposti perché la questura non autorizzasse le manifestazioni. A sostegno di questa considerazione, finora non espressa ufficialmente, c'è il video inviato a Roma dall'arci�vescovo di San Francisco Wil�liam Levada, che sarà visionato dai più stretti collaboratori del Papa e probabilmente sarà «gi�rato» alle autorità italiane. Tre ore di riprese di cortei gay, tra cui immagini-choc: manifestan�ti travestiti da preti o suore che sollevano le tonache a mostrare fall�di plastica e mimare atti sessuali, altri che s�spogliano sul sagrato d�una chiesa cattoli�ca; la prova, secondo la Santa Sede, che la manifestazione può essere vietala. Al fallo che «Costituzione e legge consentono comunque in�terventi per prevenire delitti» aveva fatto cenno anche il presi�dente del Consiglio Giuliano Amato, mercoled�scorso alla Camera; pur sostenendo, come ha fatto notare ieri il ministro per le Pari opportunità Katia Belillo, che il Gay Pride può essere limitato ma non vietato tout court. Ieri, richiesto di un commento sulle dichiarazioni di Ruini, il premier ha risposto di «aver già espresso la mia opinione». In Campidoglio la posizione della Chiesa è conside�rata «pienamenie comprensibi�le»; «E' ipocrita scandalizzarsi per il fatto che il Vaticano s�senta offeso sostiene Paolo Gentilonì, l'assessore con dele�ga al Giubileo -. Non credo però che il corteo minacci l'ordine pubblico. In ogni caso, ci adopreremo affinché sia rispettata la libertà d�espressione, ma vengano limitati al massimo gli aspelli offensivi e provocatori: quindi la sfilala dovrà passare lomano dalle aree basilicali e dai flussi di pellegrinaggio». La trattutiva con gli organiz�zatori del Gay Pride dura da tre anni, ma s�è inasprita da quan�do, all'inizio dell'anno, il Conni�ne di Roma lui chiesto di rinvia�re di qualche giorno la manife�stazione, per evitare la concomi�tanza con il Giubileo ilei polac�chi, ricevendo un rifiuto che in Campidoglio è stato interpreta�to come «il segnale del prevale�re di un inlento provocatorio». Ora la trattativa si è spostala in questura, e riguarda l'itinerario della sfilata. Pare che gli orga�nizzatori avessero richiesto in un primo tempo piazza del Popolo, per poi ripiegare su piazza Venezia e i Fori Imperia�li: nulla comunque è sialo defi�nito. La Cei, in ogni caso, non si accontenterebbe della garanzia che il corteo non si avvicinassi; alle basiliche: (Questi aspetti precisa Ruini sono di compe�tenza delle autorità civili. Certo la vicinanza ai luoghi dei pelle�grinaggi e altre iniziative aggra�verebbero la situazione, ma se si fa a Roma, e nel 2000, a noi dispiace comunque. Non è ca�suale che abbiano scelto questo luogo e questa data; sincera�mente ci sembra un intento abbastanza discutibile. F' diffi�cile aprire un dialogo con chi rivendica l'orgoglio gay. Noi rispelliamo tulle le persone, ma questo non significa che condividiamo tutte le posizio�ni». F anche il Papa, secondo �suoi collaboratori, sarebbe «molto amareggialo» dalla vi�cenda. Che continua a scuotere anche la politica italiana. Rocco Buttiglione s�dice «d'accordìi con Amato». «Chiedo a chi orga�nizza il Gay Pride di impostare una manifestazione che non rechi offesa, e diventi un'occa�sione di dialogo per la Chiesa», dice Livia Turco. Franco Grilli�ni dell'Arcigay giudica tinquielanli» lo parole di Ruini, «in�quietante sarìi lei», replica Ric�cardo Pedrizzi, responsabile del�le politiche per la famiglia ili An. «Resto convinto che l'avve�nimento vada rinviato di un anno, però sono anche convinto della necessità del dialogo sostiene Francesco Storaci' F mi pare che nella lettera dell al�tro giorno d�Rutelli ci siano passi avanti: ad esempio l'assi�curazione che il Gay Pride non sarà finanzialo dal Comune».

Luoghi citati: Imperia, Roma, San Francisco