LA STORIA VISTA DAI PERSECUTORI di Angelo D'orsi

LA STORIA VISTA DAI PERSECUTORI IA POLEMia SULL'ANTIFASCISMO A TORINO LA STORIA VISTA DAI PERSECUTORI Il filosofo Norberto Bobbio ini srviene con questo articolo sulle polemiche causate dal saggio di Angelo d'Orsi sulla «Cultura a Torino fra le due guerre». Dopo l'articolo del 16 maggio di Alberto Papuzzi sulla "Stampa», che sottolineava come il vokime mettesse in discussione il ruolo degli intellettuali torinesi durante il Ventennio fascista, il dibattito sul volume di d'Orsi ha registrato numerosi interventi di appoggio e di dissenso sia sul nostro giornale che su altri quotidiani nazionali. Norberto Bobbio PER più di una settima�na il libro di Angelo d'Orsi, La cultura a 'l'urino tra le due guerre, e stato al centro di una discussione a più voci e piena di contraddi�zioni. Premetto: l'autore co�nosce già il mio giudi/io nettamente positivo su que�sta sua opera di scrupolosa e rigorosa documenta/ione, ini�ziata da anni e proseguita ininterrottamente sino al feli�ce compimento. Sono lieto di ripeterglielo in pubblico. Ma non sono d'accordo sulle con�seguenze che generalmente ne sono state tratte da coloro che lo hanno presentato, com�plice non sempre involonta�rio l'autore, come una merito�ria e attesa testimonianza, destinata a incrinare finalmente l'immagine tradizionale di Torino, città antifasci~~wmammmsta MIKHJUl GContrariaSe Clintmente ad alcon le paucunicommenAPAGtatori, il libro l'ho Ietto interamente. Ebbene: dei i|iiindici capitoli in cui il libro è diviso, dopo i primi due che non toccano il tema, tre sono dedicati a Gobetti, alla sua attività editoriale e al gobettismo, entro il quale compare uno dei più "lividi" oppositori del fascismo, il critico e scrittore Arrigo Cajumi, che sarebbe da riscoprire; uno è dedicato al giovane antifascista in odore di santità, Pier Ciiorgio Prassati; un altro all'opera mecenatesca ili Rie carilo Ciualino, che tinisce al confini) per ordine di Mussolini; un altro ancora alla coraggiosainiziativa editoriale di GiulioEinaudi. Non manca un capi-toh) dedicato alla Torino cosiddetta «razionale-dellaFiat e del Politecnico, in cuispicca un personaggio ■•anti�fascista dichiaratocomicGu�stavo Colonnetti. Si trovanonel libro anche minutissimenotizie su varie iniziativeculturali torinesi, che nonhanno niente a che vedere con il fascismo, come la Slavia, i due piccoli editori Ribet e Buratti, e la intelli�gente, cosmopolitica e provo�catoriamente antifascista «Bi�blioteca Europeadi Antonicelli-Frassinelli. Anche il fu�turismo, cui è dedicato un capitolo, è presentato come una corrente artistica che «non verrà mai scelta da Mussolini... Nel campo del�l'arte viene dato largo spazio all'insegnamento di Lionello Venturi, uno dei pochi profes�sori che rifiutarono il giura�mento imposto dal fascismo, e alla scuola "antifascistadei «Sei pittori-, fra cui Carlo Levi, il noto gruppo che si forma sotto la guida morale e intellettuale di Felice Casorati, amico di Gobetti. E la cultura fascista'' E' tutta concentrata nel capito� lo che ha per mmm^m^ protagonista G0RMCI0V pier0 Gorgolion gioca ni e come suo re di Mosca organo ufficiaINA2i kjl Nazioua le. Non risul ta che l'uno e l'altro abbiano lasciato nella cultura torine se una traccia duratura. Solo alla fine del libro la coltrenera del fascismo si sarebbe calata sulla nostra città con la riapparizione del vecchio e ormai sempre meno autore�vole quadrumviro, Cesare Maria De Vecchi, come stori co della Monarchia Sabauda e del Risorgimento. Ma è un ritorno di cui un testimone come me ricorda soltanto alcune barzellette, che circo lavano allora fra quei danna ti fascistoni di intellettuali, l'orse d'Orsi non le conosce ma, se gli fa piacere, potrei raccontargliene qualcuna. Ritengo quindi di avere buone ragioni per conferma re il giudizio sulla mancan za di una cultura fascista (su cui mi fa piacere di essere d'accordo con Massi�mo Salvador!), dato nel volumetto Trent'anni d�sto ria della cultura a Torino, che d'Orsi si era proposto di rovesciare. ~~wmammmmm^m^ MIKHJUl G0RMCI0V Se Clinton gioca con le paure di Mosca APAGINA2i CONTINUA A PAGINA 23 PRIMA COI ONNA

Luoghi citati: Mosca, Torino