IL MAGICO VIOLINO DI CARMIGNOLA

IL MAGICO VIOLINO DI CARMIGNOLA \ CONCERTI DELLUNIONE IL MAGICO VIOLINO DI CARMIGNOLA E con i magnifici sei King's Singers si può ammirare «Il colore del canto» NELL'AMPIO quadro delle celebrazioni bachìane per i 250 anni dalla morte, l'Unione Musicale di Torino si è inserita benìssimo. Peccato che un malaugurato risentimento muscolare impedisca a Giuliano Carmignola di eseguire la parte a lui assegnata di «Sonate» e «Par�tite» per violino solo (l'altra sarà regolarmente presentata, il 6 di giugno, da Viktoria Mullova). Si rompe cos�un disegno unitario, che tuttavia dovrebbe ricomporsi in un futuro si spera prossimo. Attenzione, però. Carmigno�la non ha dato forfait: alle 21 di luned�29 sarà come previsto in Conservatorio, ma ha ripiegato su un programma meno pesan�te, con autori diversi, che condi�viderà anche con la clavicemba�lista Yasuyo Vano, sua collabo�ratrice ali Accademia Musicale Chigiana d�Siena ed alla Hochschule di Lucerna. Va detto subito che il fastidio�so inconveniente non ha costret�to Carmignola e rinunciare del tutto a Bach, giacché il sommo Maestro sarà presente con la bella «Sonata in sol maggiore BWV. 1021 ». Per il resto la sera�ta ruoterà attorno alla magnifi�ca produzione violinistica della tradizione italiana. Ecco dun�que Gorelli con la «Sonata in fa maggiore op. V n. 4» e Bonporti conT«Invenzione Vili op. 10»; e poi il Vivaldi della «Sonata in do minore RV.6», il Locatelli della «Sonata in re minore op. 6 n. 12» e, per finire in bellezza, il sempre gradito «Trillo del diavo�lo», ovvero «Sonata in sol mino�re», d�Giuseppe Tartini. Sempre in Conservatorio, al�le 21 di mercoled�31 si presenta�no, ancora per l'Unione Musica�le, �«magnifici sei» del famoso gruppo The King's Singers. Si tratta dei controtenori David Hurley e Nigel Short, del tenore Paul Phoenix, dei baritoni Ga�briel Crouch e Philip Lawson, e del basso Stephen Connolly. Legati tra loro come i pezzi di una efficientissima macchina sonora vocale, ma ovviamente con l'ineguagliabile valore ag�giunto del sentimento, i King s Singers delizieranno il pubblico con una antologia di brani che hanno impaginato sotto il titolo «Il colore del canto». Abituati come sono a svariare con sbalor�ditiva duttilità dall'antichità re�mota al repertorio contempora�neo, non lasceranno mai dimi�nuire la tensione passando da Desprès a Schumann, da Lasso a Schubert, da Brahms ai canti tradizionali irlandesi. [1. o.j

Luoghi citati: Siena, Torino