ANCORA SU BIG SCUOLA
ANCORA SU BIG SCUOLA LO DICO A TORINOSETTE ANCORA SU BIG SCUOLA (Ma queste, promesso, sono le ultime lettere) In risposta alla lettera «Quel giorno al Lingotto» della scuola dell'infanzia di via Thures (nient'altro che la solita direzione didattica King, a cui abbiamo peraltro già risposto nel numero di «TorinoSette» del 28 aprile), pubblicata su «Lo dico a Torinosette» di venerd�12 maggio: la mostra «L'aula creativa», allesti�ta presso Big Torino 2000 Scuo�le, a cui hanno partecipato gli insegnanti e gli alunni defla Scuola dell'Infanzia di via Thu�res, è stata realizzata per la prima volta scegliendo gli elabo�rati inviati tramite commissione (quindi non affidando spazi a ciascuna scuola), non citando le scuole di provenienza dei dise�gni, né i nomi dei bambini, se non in un cartello iniziale, e sistemandoli in modo da costrui�re un percorso e un impatto visivo, grafico, tematico che è stato molto apprezzato dai visi�tatori. Il fatto che sia stata scelta ima minima parte degli elabora�ti della scuola suddetta non è, quindi, né un'offesa né una di�scriminazione. Come non lo so�no le cosiddette «esperienze ne�gative» citate nella lettera: una struttura come il Lingotto non ha purtroppo tutte le zone acces�sibili per l'handicap; quando ab�biamo ricevuto gli elaborati li abbiamo collocati in un riposti�glio magazzino, non per disprez�zo, ma per sicurezza; il Vostro materiale è stato restituito inte�ro anche se non più nello scatolo�ne iniziale... Per quanto riguarda la mo�stra, in seguito alle scelte effet�tuate la commissione ha scritto una dettaghata lettera a tutte le scuole con i criteri adottati spie�gando che il fine reale di Big Torino 2000 Scuole non consiste�va nel portare i bambini a vede�re soltanto i loro disegni, ma il prodotto complessivo delle 40 scuole che hanno inviato mate�riali. Non sappiamo se la lettera spedita non sia pervenuta, ma ancora una volta ci stupiamo che si scrivano lettere ai giorna�li, invece di chiedere ulteriori chiarimenti agli organizzatori, considerati quasi nemici e non persone impegnate a mettere a proprio agio i partecipanti alla manifestazione. Purtroppo i giornali non rice�vono e quindi non pubblicano le decine di lettere di cortesi inse�gnanti che, anche quando posso�no aver avuto qualche disguido organizzativo, scrivono all'orga�nizzazione ringraziando per l'esperienza vissuta. Ne alleghia�mo un esempio per tutte. Cario Degiacomi, responsabile Big Torino 2000 Scuole Pubblichiamo pure la «lettera allegata» Desidero ringraziare a nome di alunni, genitori e colleghi della mia classe, gli organizzatori di Big 2000 Scuole per i meraviglio�si momenti vissuti al Lingotto il 12 aprile scorso. L'insegnante del laboratorio di ceramica non era disponibile per l'ora prestabi�lita, ma subito noi «in attesa» siamo stati come trascinati in un magico carosello: una signo�ra nota i nostri piccoli bambini (2a elementare) e dice «Là... stan�no modellando dei palloncini!». Ci rechiamo nello spazio indica�to e mentre attendiamo il «ragaz�zo dei palloncini» (uno studente delle superiori) appaiono dei gio' colieri e intrattengono tutti con bellissimi giochi. Con le mani e le teste piene di animaletti, fiori ^ e copricapi colorati ci rechiamo a manipolare l'aitila. Giunge l'ora dell'incontro con una giova�ne artista e la nostra rappresen�tante dei genitori si improvvisa interprete traducendo dall'ingle�se i messaggi della pittrice. Infi�ne riusciamo a visitare la Mo�stra: i bambini ammirano i lavo�ri degh altri compagni e scoproI np che, accanto alla loro attuale B produzione, sono esposti alcuni oggetti che avevano creato quan�do frequentavano la Scuola del�l'Infanzia. Tutto ha funzionato: ci siamo allontanati dal Lingotto profondamente riconoscenti ver�so tutti coloro che sono riusciti a illuminare cos�bene i diritti dei bambini e degli adolescenti, il costruttivo ruolo dei genitori e la professionalità dei docenti. Lettera firmata Okay. A questo punto «TorinoSette» annuncia che non pubbli�cherà più nessuna lettera su «Big 2000 Scuola», né di lode, né di critica. Per rispetto nei con�fronti degli innumerevoli lettori non interessati alla querelle. E perché la scuola, a nostro mode�sto avviso, ha problemi più gra vi.
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