Tutti insieme a Genova, dal Leonka a don Gallo

Tutti insieme a Genova, dal Leonka a don Gallo Tutti insieme a Genova, dal Leonka a don Gallo Il trionfo dei centri sociali, in nome della disobbedienza civile reportage llllaria Laure Rodotà inviata a GENOVA FORSE sta nascendo davvero una nuova politica, a Genova. Un po' come Seattle, un po' molto italiana. A prima botta sem�bra una canzone di Jovanotti, «da Che Guevara a Madre Teresa», o almeno dal Leoncavallo a don An�drea Gallo, ma non è del tutto così. Per il momento, dalla giornata clou delle proteste contro Tebio, la fiera convegno intemazionale delle bio�tecnologie, sembrano venir fuori nuovi politici. Sbucano da dove me�no li aspettano i politici tradizionali più o menogeneticamente modifica�ti (ogfji quasi tutti): non solo dai gruppi ambientalisti di base (e ce ne sono tanti, gente come Stefano Len�za del Wwf ligure, organizzatore stakanovista di Mobilitebio), ma so�prattutto dai finora famigerati, di�scussi, sospettati e temuti centri sociali. Che la disobbedienza civile la vogliono e la predicano; ma stan�no imparando a mediare, con duttili�tà da vecchia De. O Pd. Cos�anche la maglietta del Che può diventare démodé. Così, per la prima volta nella storia di una grande manifestazione nazionale, la testa del corteo è guida�ta da uno con ima t-shirt «Mi chia�mo Wolf e risolvo problemi». Cita�zione del Wolf-Harvey Keitel in «Pulp Fiction» di Quentin Taranti�no, film cult per disobbedienti e non. In effetti, l'indossatore della maglietta è l�per risolvere problemi micidiali. Si chiama Luca Casarini, trenuitrè anni, bella faccia veneta su fisico da figlio di mamma che gli preparava troppe merende, e coordi�na i centri sociali del Nordest. Per due ore, dalla stazione Brignole alla Fiera-Tebio, saltella davanti a cordo�ni di ragazzi e ragazze in tuta bian�ca, imbottiture («difensive») in gom�mapiuma e caschetti; urla slogan al megafono, fa cazziatoni ai più agita�ti, si informa al telefonino, conferi�sce con gli altri gruppi aderenti, dà coordinate. Arrivato alla Fiera, en�tra e esce a trattare col nemico biotech insieme al trentottenne de�putato verde Paolo Cento detto er Fiotta (che, non è uno scherzo, è stato votato dal Fiotta più famoso nel collegio Roma 3, e tutto si tiene). I politici ufficiali, nel frattempo, si tengono da parte. In coda al corteo c'è Rifondazìone; ma i suoi doppi cordoni non trattengono gli infiltrati di Controtebio, vengono spaccate un po' di vetrine, dopo un yó Fausto Bertinotti se ne va. La cader verde Grazia Francescato marcia fino in fondo, salutata tra affetto ed equivoci («ehi, ma lei fa la pubblicità allo shampoo biologico»). Ma s�tiene da pane e riappare alla fine, lasciando spazio a personaggi ignoti ai più, popolarissimi tra i irotestatari antibiotech, antiglobaizzazione, antirazzisrao. Come don Vitaliano Della Sala, giovane prete di Avellino («no, guardi che sono un prete sul serio, a travestirmi mi denuncerebbero»), occhialuto e alle�gro, che non si perde una manifesta�zione in tutta Italia. Ha amici nei centri sociali che lo considerann a m'tà tra una mascotte e un santo («Gli hanno bruciato tre volte la canonica, interessi oscuri, roba di camorra»). Anche tra le tute biant he gommonate quando l'aria puzza di scontro. Davanti ai poliziotti con fucili manganelli e scudi, lo voglio�no in prima fila: «Forza don Vitalia�no! Sei l'unica tuta nera che d piace». Epciattaccanoteloro versio�ne di Paolo Conte: «Con quei gom�moni un po' così, con quegli scudi un po' cos�che abbiamo noi die protestiamo a Genova». Poi cantano «Bella dao» e dai marciapiedi un po' di genovesi s�compiacciono: «Che bella manifestazione, colorata, va�riopinta, c'è gente coi bambini, c'è pure quel prete in testa...». Don Vitaliano non basta, però. Arrivati alla fiera prima si scherza: «Siete droondati! usate fuori con le mani alzate!». E tutti stanno per un po' con le mani alzate, ma fuori. Poi le tutte bianche avanzano, la prima fila spiana gli scudi, i poliziotti fan�no qualche paso, qualche provoca�tore senza tuta ma con spranga d'ordinanza si infila E d sono due scontri nel (jiro di mezz'ora, la poli�zia maneggia i manganelli, qualcu�no si fa male. Dai megafoni si conti�nua a chiedere la sospensione imme�diata della fiera e l'apertura dei cancelli. Casarini e Cento fanno den�tro e fuori dieci volte. Arrivano spintoni a ondate. I poliziotti sgrida�no giornalisti fotografi e cameramen: «Stale facendo molto più casi�no voi dei manifestanti». Intanto scoppiano petardi qua e là. Finché una quindicina di persone anziane e distinte sfonda la calca e si siede per terra tra polizia, gommoni e media, e nessuno osa fare più niente. «Sia�mo del Centro di documentazione per la pace», spiega Sergio Tedesco, anni 77. «Se stiamo qui si evitano tafferugli. Ma perchè non si siedono anche gli antivivisezionisti, che stanno là dietro a far niente?». La polemica intema dura poco. Escono Casarini e Cento e annuncia�no die la fiera è stata sospesa. Esultanza. Primo intervento entu�siasta, don Gallo: «La terra è di tutti, di Dio, non delle multinazionali!», grida stringendo toscano e accendi�no, il noto prete che aiuta tossici e prostitute. uOg^i sono un veediio che sente la atta, rilalia che si risveglia, una nuova politica, una nuova rete trasversale, nuovi pro�getti per il pianeta». Sguardo alla stampa in ascolto: «Anche se poi magari i vostri padroni non vi faran no scrivere un e...». La stampa, intanto, indaga: ma per quanto è sospesa davvero la fiera? Insomma, per il tempo di far uscire il presidente, prof. Leonardo Santi, a parlare coi dimostranti, l'orò, don Gallo permettendo, i gior�nalisti son l�da due giorni e scrivo�no, e la tv riprende, e Tchio dal nome misterioso è già diventata la notizia del giorno. E i Mobilitebio sono soddisfatti. E da veri politici, spiegano l'escamotage solo all'ultimo, ai diecimila dimostranti, dopo che hanno fatto la fila per i macche�roni biologia e si stanno avviando a pullmann (anche quelli trasversali, per la prima volta; mix tipico centri sodali, ambientalisti e cattolici, niente liti all'andata perdio dormi�vano tutti) e treni. E a Brignole c'è andie un po' di delusione: «La mani�festazione è slata bellissima», dice un gruppo di ragazzi di Fano. «Certo all'inizio avevamo capito che Tebio fosse proprio sospesa, quando abbia�mo capito d siamo un po' smosdati. Non è andata proprio come a Seatt�le, dai, però conunueremo». «Secon�do me continueranno sul serio, alla gente queste cose interessano», dice Francescato in pausa relax seduta sull'asfalto davanti alla fiera: «For•je lo capiranno anche i miei colle�ghi. Finora, tornavo da Seattle, da Davos, cercavo di raccontare e mi zittivano con un: ma Liscia perdere, die c'è il proble; a delle candidatu�re in Calabria». «La vittoria sarà simbolica, ma questo movimento sta mostrando una leadership re�sponsabile, hai visto quant'ò bravo quel Casarini, mannaggia a lui?», aggiunge Cenlo-Piotta. Intanto Ca�sarini da Porto Marcherà, lavori a contratto in cooix;rative e leader in pectore, già impara a fare i distin�guo: «Grandissima affluenza in un giomo di lavoro, grande testimo�nianza della possibilità di lavorare in tanti o diversi, sconfitta dell'arro�ganza di Santi che non voleva nean�che uscire a parlare, conferma del bisogno di una nuova dimensione democratica che non abbia al centro il mercato». E pensa al mese prossi�mo, alla riunione Ocse a Bologna. Torneranno lutti, stavolta contro la ;lobalizzazione. Un'altra prova itaiana di effetto Seatde, col problema in più che a giugno a Bologna là un caldo cane che rende nervosi. Si vedrà. «Ci rivedremo alla riunione deU'Ocse prevista a Bologna» Tra i protagonisti Luca Casarini, coordinatore dei gruppi del Nord-Est Genova: 400 organizzazioni hanno partecipato al corteo di ieri contro il convegno sulle biotecnologie I VIP CONTRO LE BIOTECNOLOGIE IL SACERDOTE Improvvisato comizio di don Andrea Gallo, il prete degli emarginati, a Genova: «Care truppe, uomini e donne della polizia state calmi. Questi ragazzi come vedete sono calmi e io mi chiedo: da che parte sta la violenza?» LA CANTANTE Ai manifestanti si è unita Jo Squillo: «Sono attivista, da sempre attenta ai problemi della Terra, sìa nella musica sia come persona, con la massima osservanza di ciò che mangio e ciò con cui entro a contatto» IL POLITICO Fausto Bertinotti, leader di Rifondazione comunista, è con la protesta: «Si sta costituendo un nuovo popolo che ha come elemento fondamentale la riconquista del diritto a decidere del proprio destino» IL DURO L'onorevole verde Paolo Cento invita a boicottate il cioccolato «sintetico», dopo l'approvazione della direttiva Uè che consente il S'ik di grassi vegetali: «E' un insulto a quanti si sono opposti al cioccolato senza cacao» L'ECOLOGISTA in testa al corteo la portavoce dei Verdi Grazia Francescato: «Ho ricevuto una lettera firmata da scienziati di diverse nazioni che va oltre quello che diciamo noi: chiedono il ritiro di tutti gli ogm, perchè sono dannosi»