D'Antona, il riconosdinento riesce a metà

D'Antona, il riconosdinento riesce a metà D'Antona, il riconosdinento riesce a metà Il ragazzino oltre a Geri indica altri due come telefonisti ROMA Ha riconosduLo Alessandro Geri co�me l'uomo che avrebbe chiamaUt dopo di lu�da unii cabina telefonica in via Rocci, per rivondican; al Corrie�re della Sera l'omicidio di Massimo D'Antona. Ma ha riconosciuto anche altre duo persone con le stesse caraiterislichc fisiche, il ragazzino super�testimone della procura romana. L'esito del confronto è stalo accollo con soddisfaziono dagli inquirenti, ailoggiamenio non condiviso dal di�fensore di Geri, Rosalba Valori: «No ba riconosciuti tre su sei, come fanno a essere soddisfatti?». D palazzo di giustizia era blindato ieri sera por il confronto ira Geri, presunto telefonista dello Brigalo itase, e il supertestimone di 14 anni. La polizia aveva chiuso l'accesso al pri�mo piano dolla pnx:ura, dove si trova l'aula utilizzata per il confronto. All' interrogatorio erano presenti i genilori del ragazzo e uno psicokigo. Al ragazzino ò sialo chioslo so riconosceva in Cori l'uomo che il 20 maggio '99, alcuno ore dopo l'omicidio D'An�tona, attendeva fuori dalla cabina mentre lui telefonava ai genitori. Ha risposto di si, indicando Cori ma anche le altre due |3orsoiie, noi grup(X) di 6 con lo stesse caralleristinne Somatiche clic gli ora stato presenta�to. «Era un gioved�ha dotto in cui ora in programma la semifinale di una partita di pallavolo cui partecipa�vano due min amiche di scuoio». Durpnte il confronto, partendo da sinistra vnrso destra, il ragazzino lia riconosciuto tre dei 5 uomini scolti (iramite un'agenzia di modelli) dalla difesa di Gon jjor la ricognizione, Il presunto telefonista dolio Br (nume�ro duo) 6 stalo riconosciuto benchò avesse i capili poltinati in modo diverso, la barba lunga e, secondo l'avvocato Valori, la faccia scavata, L'uomo («1 niunon) 4 ò slato dotlnilo simile alla persona vista il 20 màggio '99, anello se il volto e sembrato, anche in questo caso, troppo scava�to. Por il numero 5 la rassomiglianza è stala vista dal tostimono tranne che per il colore dei capelli, troppo scuro. Alla domanda se avesse lotto i quotidiani in questi giorni, il ragazzo ha risposto deciso: «Non sono in�fluenzabile, ho guardato le foto di (.ieri sui giornali e ho letto gli articoli perchè mi sento coinvolto». L'osilo doll'incidonlo probatorio, allo che ha valore di prova in caso di un eventuale processo, ha dunque soddisfatto i magistrali della procu�ra. Scettico invece l'avvocato Valori: «Non si può fare un riconoscimento cosi, il ragazzino ha indicato Geri per alcuni particolari del volto e i due uomini per altri dettagli. Mi chiedo: come fa la procura a essere soddisfai la?». Per l'avvocato questa ricognizio�ne «ha un significato relativo, se si considera che il teste ha ammesso di averguanlato le foto di Geri pubbli�calo dai giornali. Lo avrebbe visto per cinque secondi, poi è andato verso la scuola, si è girato verso la cabina e ha notato un ragazzo in magliolta o jeans ma non il presunto registratore elio Geri avrebbe avuto con sé por chiamare il Corriere, o rivendicare l'omicido D'Antona». An�che per Luca Pelrucci, legale di parte civile por la famiglia D'Antona, que�sto riconoscimonlo «e un indizio, non una prova». Prima del confronto il lestimono ha risposto ad alcune domande del giudice per le indagini preliminari, Otello Lupacchini, che gli ha chiesto di ricostruire i particolari di quella giornata. Il ragazzo aveva fatto ima descrizione talmonlo minuziosa da sembrare già un idenlikil. 11 10 novembre '99 spiegò agli agenti della Digos che pochi istanti, il tempo di una telefonata alla madre dopo essere uscito da scuola, orano stali sufiìcienli \ìc.r folograforc quel «ragazzo di circa 20 anni arrivato a bordo di un motorino parcheggiato davanti alla cabina, sul cavalletto. Era a due metri da me disse in piedi, le braccia conserte. Mi ha guardalo poi ha distollo lo sguardo». Il baby leste ricordava «la carnagio�ne cliiara, il viso ovale con le guance scarnite, nel senso die la faccia era come tirata, con poca barba incolla nella parte del mento; gli occhi erano probabilmente chiari però non risal�tavano sul viso». E ancora altri parti�colari: «I capelli erano corti, di colore castano chiaro tendente al biondo, la corporatura snella». Per spiegare l'al�tezza il ragazzo indicò un ispettore allo 1.75. Mancavano ancora i dotta�gli «della magliolta grigia con una chiazza di vernice bianca a sinistra e spruzzi sulla parte inferiore che fini�vano sui pantaloni: sembrava verni�ce fresca». Lasciala la cabina per dirigersi verso il cancello della scuola il baby teste, incuriosito da quel ragazzo, si voltò a guardarlo. «Era dentro alla cabina spiegò agli agenti di spalle, la mano sinistra teneva la cornetta, il braccio destro era alzato, in avanti». Con impressa in mente auell'inimagine il ragazzo riconobbe le due foto di Geri tra le 20 mostrate. La memoria ,li permise, riconosciuto Geri nella 5 is, di rettificare un particolare: «Mi sembra lui, ma non era cos�ben pettinata». ir. cri) g Ha puntato il dito sul giovane accusato ma anche su altri due uomini nel gruppo di sei, tutti scelti dalla difesa Il teste: ho visto le foto sui giornali ma non sono influenzabile Il difensore: non capisco perché la procura si dica soddisfetta Per Alessandro Ger�(a destra) II riconoscimento potrebbe rivelarsi un punto a favore A sinistra, Massimo D'Antona DALtf ARRESTO AGLI INTERROGATORI CHI è Alessandro Geri, nato a Milano il 16 agosto 1973, vive a Roma e lavorava alla Federazione Lavoratori Metalmeccanici. Da chi lo conosce è considerato «un ragazzo tranquillo e non violento». SL TESTE Una descrizione minuziosa di Alessandro Geri, quasi un identikit, è stata fornita agli agenti della Digos, il 10 novembre 1999, da un ragazzo di 14 anni, che lo ricordava davanti alla cabina L'ACCUSA Il 16 maggio Alessandro Geri viene arrestato. È accusato di aver causato, con altri, la morte di Massimo D'Antona «con premeditazione e con finalità di terrorismo». LA DIFESA Secondo il suo avvocato Rosalba Valori, Geri «non ha nulla a che vedere con il delitto D'Antona, ma ii rischio è che le sue dichiarazioni possano essere usate a conferma dell'accusa».

Luoghi citati: Milano, Roma