Palazzo Madama? No, la Mille Miglia

Palazzo Madama? No, la Mille Miglia Il ministro Salvi e il ds Pardini stregati dalle auto storiche bloccano i lavori parlamentari Palazzo Madama? No, la Mille Miglia Filippo Ceccareili SEMBRA uno scherzo, ma ieri a Palazzo Madama è slittata la discussione della le^ge sul riordino dei servizi pubblictlocali perché mancavano tanto il relato�re, Alessandro Pardini (Ds), quan�to il ministro del Lavoro, Cesare Salvi (pure Ds), entrambi impegna�ti a gareggiare, a bordo di una gloriosa Lancia Aprilia del 1938 color blu (intenu bianco-nevo), alla 73e8ima edizione delle Mille Miglia. Non si sa, purtroppo, se i due esponenti politici della sinistra abbiano partecipato alla storica corsa automobilistica mascherati come a suo tempo il ministro democristiano di Brescia Giovan�ni Prandini, con lunga sciarpa, cuffia di cuoio e occhialoni di una volta. In quell'occasione, nella fa�se diciamo più matura della Prima Repubblica (1990), l'autorità di Pubblica Sicurezza aveva previ�sto un servizio di scorta, anch'es�so ad alta velocità, dedicato al ministro-pilota. Oggi chissà. Ma certo, appena vista l'assen�za di Salvi e Pardini, i senatori della Lega hanno sollevato un ovvio caso politico, facendo man�care il numero legale in aula. All'indirizzo dei due corridori polì�tici delle Mille Miglia sono stati rivolti diversi frizzi, il migliore dei quali nóblesse oblile è fiorito sulle labbra di Giulio Amim mi; «Speriamo almeno che vincano». Va anche detto che nella seduta di ieri Pardini si era fatto sostitui�re; che il ministro Salvi non era obbligato a stare in aula; e che entrambi, a tarda sera, l'hanno definita «una polemica pretestuo�sa». Ma è anche vero che fanno politica da un bel po' di tempo e avevano quindi tutti gli strumenti per capire che per la Lega era un'occasione ghiotta. E che, se non altro per invidia, non fjli avrebbero lasciato assaporare in pace quel loro rombante sogno automobilistico da consumarsi al�l'insegna dell'assenteismo. Detto questo, con la debita demagogia, è pure sulla base di micro-storie come questa che la sinistra cos�simile anche negli svaghi e nei piccoli protagonismi al potere De non becca pm tanti consensi; che la gente non va volentieri a votare: e che la classe politica in generale non gode più della legittimità che pure le sareb�be indispensabile. Ai tempi di Prandini, che dieci anni fa disertò il Consiglio dei ministri per una splendida Alfa 1750 del 1929, si misurarono sul lunjjo circuito anche il povero Gona e la giornalista Carmen Lasorella. Ora, la lista dei concorrenti in vista s'è allargata all'attore Pallio Testi, alla presenuitrice Pao�la Perego, al fotografo Oliviero Toscani, al cantante Lucio Dalla, al raider Emilio Gnutti, più un certo numero di piloti professioni�sti. 375 equipaggi, partenza da Brescia, pruna tappa Ferrara. La Mille Miglia è una gara unica: «Una zingarata, un modo ha detto sensatamente Fabio Testi per restare bambini». Salvi come pilota e Panimi (non Prandini) come navigatore, sono alla loro terza Mille Miglia. Nel 1998 ottennero il numero di corsa «101», quanti sono i senatori ds a Palazzo Madama che ieri avrebbero iniziato l'esame del provvedimento collegato alla Fi�nanziaria. Alcuni partecipanti alla Mille Miglia la corsa per auto storiche che ha avuto inizio ieri a Brescia

Luoghi citati: Aprilia, Brescia