Gay pride, da sinistra bordate sul premier

Gay pride, da sinistra bordate sul premier Gay pride, da sinistra bordate sul premier ROMA Mentre in Norvegia uìrsontfaggio della Gallup (la più famosa e antica società di ricerche d'opi�nione del mondo) rileva che più della metà dei cittadini di quel�la terra nulla avrebbe a che ridire se a governare fosse un re gay, in Italia infuria la polemi�ca sul Gay Pride a Roma, dopo la presa di posizione di Giuliano Amato che l'ha definiio «inop�portuno» nell'anno del Giubi�leo. E Umberto Bossi ne appro�fitta per rilanciare il celodurismo, «andate a chiedere ad altri, noi della Lega abbiamo altri interessi...». L'altroieri erano circolale vo�ci non confermale secondo lo quali sarebbe slato il sindaco di Roma Francesco Rutelli a far avere ad Amalo un messaggio del�la Conferenza episcopale italia�na, contraria allo svolgimento del�la manifestazio�ne a Roma pro�prio nell'anno del Giubileo, e della quale il pre�sidente del Consi�glio avrebbe evi�dentemente tenu�to conto nel giu�dicare «inoppor�tuno» il Gay Pri�de. Ieri, Rutelli ha fatto sapere che «non ci sono cambiamenti di programma, nessuna democrazia, nessuna città può sentirsi offesa per l'esercizio dei diritti riconosciu�ti dalla Costituzione», giudizio contenuto in una lettera circola�re che il sindaco farà trovare ai romani nella buca dello lettere. Mentre il segretario generale della Gei, monsignor Ennio Antonelli, definisce «saggia» la posizione di Giuliano Amalo, e pur precisando che «non compe�te alla Chiesa curare l'ordine pubblico», ha spiegalo che «la libertà che la Chiesa riconosce a tutti di esprimere anche pubbli�camente le proprie posizioni è naturalmente nei limiti dell'or�dine pubblico». L'«Osservatore Romano» scrìveva invece ieri che «gli schiamazzi» in Aula contro il presidente del Consi�glio «anticipano gii scenari» di quello che «in chiave antipapi�sta» accadrà a Roma l'S luglio, e ha ricordato anche che il presi�dente della provincia di Roma e quello delia Regione Lazio, Moffa e Storace di Alleanza Nazio�nale, abbiano «respinto ogni ipotesi di compromesso». Ma ad infuriare ancora di Mancon«1 parlascendanoSolidali ccattoliciDivisa Fo (verdi) mentari n piazza» on Amato An e Pri rza Italia più, se possibili', è la polemica suddivisa per schieramenti poli�tici, con Giampaolo Silvestri dei Verdi che afferma l'impossibili�tà che sia Amato il candidalo del centrosinistra por il 2001, il suo colloca di partito Luigi Manconi elio invita i parlamen�tari a scendere in piazza por solidarietà con i gay, Sergio Cofferati della Cgil e Valdo Spini dei diesse dio ricordano la difesa dei diritti costituziona�li, Mentro le componenti cattoli�che dolla coalizione di maggio�ranza invoco plaudono ad Ama�lo. Clemente Mastella, incuran�te del fallo che la manifestazio�ne si tenga da svariati anni indisturbata nelle città di mez�zo mondo, e Roma era slata prenotata 3 anni fa, obietta che «se gli omosessuali hanno il diritto di sfilare, questa sfilala la facessero un altr1 anno», per que�stioni «eli buon vicinato» col Va�licano. Mentre, all'unisono con l'Osservatore Ro�mano, Irene Pivotii stigmatizza l'S luglio come «manifestazione marcatamenlo antipapale». A sorpresa, a difen�derò Aìnato dalle critiche ci sono anche i repubblicani, laici por eccellenza: Amalo «è slato cor�retto», e «se qualche governo precedonto aveva perso l'equili�brio nei confronti della Santa Sede, non se ne può faro una colpa all'attuale presidente dol Consiglio», scrive la Voce Re�pubblicana. Gianfranco Fini di An ne approfitta per rilevare che «il centrosinistra è diviso su tulio». Perii Polo, su Alleanza Nazio�nale cavalca lo dichiarazioni in Parlamento di Amato senza ri�conoscergli l'onore dello armi («è prigioniero della sua maggio�ranza», dice Pedrizzi), Forza Italia è divìsa in due. Di qua Franco Asciutti che plaude ad Amato, di là la laica Tiziana Maiolo a sostegno della manife�stazione e contro i suoi colleglli di partito, «più che Casa della Libertà, in questo caso il Polo mi sembra la casa delle libertà vigilate...». Il caso rischia poi di esplodere anche all'Europarla�mento, dove la Lista Bonino ha chiesto di dichiarare l'Italia ina�dempiente sul piano dei diritti umani «per le resistenze prete�stuose» del governo al Gay Pri�de. Ir.r.l Manconi (verdi) «1 parlamentari scendano in piazza» Solidali con Amato cattolici, An e Pri Divisa Forza Italia