I fans del Mattarellum puntano sul Terzo di Fabio Martini
I fans del Mattarellum puntano sul Terzo CRESCE IL PARTITO TRASVERSALE CHE NON VUOLE CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE I fans del Mattarellum puntano sul Terzo retroscena Fabio Martini ROMA Per lui, l'ex professorino di Ceppaloni, è stata una matti�nata sfavillante, anche Confin�dustria lo ha trattato come un big e ora Clemente Mastella, seduto sul�l'autoblù, racconta la sua verità: «Io non ci credo proprio che la riforma elettorale si possa fare...». Il motivo? «Quando Bossi dice a Berlusconi di essere lui il premio di maggioranza, ha ragione: non vuo�le essere marginale e quindi è diven�tato sutrogatorio di ogni meccani�smo elettorale». Certo, Mastella ve�de il mondo con la lente deformante dei suoi occhiali. Ma nelle sue paro�le c'è uno spicchio di verità, come conferma proprio Umberto Bossi: mentre Mastella lascia il palazzo della Confindustria all'Eur, il senatur sta parlando fuori della Corte di Cassazione: «Penso proprio che si tornerà a votare con questa legge elettorale perché non c'è il tempo di fame un'altra. Non può farla né il Parlamento né il governo». Quando fanno i pessimisti. Cle�mente Mastella e Umberto Bossi fingono di limitarsi ad una previsio�ne, ma in realtà tradiscono il loro desiderio più spassionato: che tutto resti come prima. Alla fin fine sono proprio loro due i capofila più in�fluenti del «partito dello statu quo», il partito trasversale che non vuole una nuova legge elettorale. Certo, i tifosi del «Mattarellum» sono tanti, più di quelli che appaiono, a comin�ciare dai comunisti di Bertinotti. Per finire con Silvio Berlusconi. Tre giorni fa il presidente dello Sd�Enrico Boselli che con il Cavaliere ha un ottimo rapporto personale si è visto a quattr occhi con Berlusco�ni e gli ha chiesto: «Noi siamo interessati ad una modifica della legge elettorale, ma tu lo sei vera�mente?». E Berlusconi ha risposto papale papale: «Si, ma ad una condi�zione: che Amato si faccia da par�te». Certo, Berlusconi mostra di te�mere Giuliano Amato più di (manto si possa immaginare, ma almeno formalmente la disponibilità a trat�tare resta. E dunque, in questa fase, i «cavalli di Troia» sono loro due. Bossi e Mastella. Uniti da un interes�si' comune: tenersi le mani più libere possibili. «Clemente lo cono�sco bene racconta il presidente dei senatori Ccd Francesco D'Onofrio che con Mastella e Casini guidò la scissione dalla De per lui è impor�tante che la legge elettorale non preveda sfiducia costruttiva, premi di maggioranza, dichiarazioni pre�ventive di alleanza. Non perché voglia tenersi a tutti i costi le mani libere, ma se non riuscirà ad affer�mare un'egemonia centrista nel centrosinistra, il Mattarellum gli consente di presentarsi come terzo polo, ottenere una trentina di depu�tati e sperare di risultare determi�nante davanti a eventuali divisioni nel Polo». Ma Clemente Mastella è diventa�to navigatore accorto e ieri sera, alla riunione dei proporzionalisli nello studio di Ortensio Zecchino per mettere a punto una proposta di legge comune, il leader Udeur ha preso la parola per dire: «Mi racco�mando, non tocchiamo quella nor�ma che prevede il taglio dei finan�ziamenti per i 'ribaltonisti''. Non vorrei si dicesse: è stato Mastella a chiederlo...». In realtà, il testo licen�ziato ieri sera dai proporzionalisli non contiene alcuni degli snodi qualificanti del sistema tedesco, a cominciare dalla sfiducia costrutti�va e anche per questo motivo ha ricevuto il via libera di Mastella. Ma anche chi detesta i ribaltonisti, finisce per digerire la sopravviven�za del Mattarellum. Il «forzista» Giuliano Urbani, appena uscito dal�la riunione dei proporzionalisli, am�mette: «Mica possiamo aspettare le calende greche in vista di un diffici�le esilo riformatore: se non faccia�mo a tempo a cambiare la legge, andremo a votare con questa». Al «partilo delle mani libere» in qualche modo appartiene anche la Lega. Ieri mattina Bossi, assieme ai big del Polo, si trovava in Cassazio�ne per presentare la proposta di iniziativa popolare per l'uso dei fondi derivanti dalle concessioni Umls e chiacchierando informal�mente con Berlusconi e Urbani, il leader della Lega ha fallo un discor�so mollo cliiaro, tutto proiettalo sul futuro governo del centrodestra: «Stavolta ha detto Bossi saranno importantissimi i primi tre mesi di governo, nei primi cento giorni dobbiamo mettere a fuoco gli obiet�tivi e realizzarli con grande rapidi�tà». Come dire: se non parliamo subito bene, io mi tengo le mani libere. Clemente Mastella, leader dell'Udeur
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