Amato: o cambia la legge o capisio gli astensionisti

Amato: o cambia la legge o capisio gli astensionisti Amato: o cambia la legge o capisio gli astensionisti Il Polo «ritocca» il modelb tedesco: cos�anche Bossi è d'accordo Maria Teresa Meli ROMA Di speranze ce ne sono poche. Fare la riforma elettorale, cioè riuscire 11 dove da anni si falli�sce, è impresa più che ardua. Ma sia il governo che la Quercia ci provano fino all'ultimo. Il model�lo tedesco che piace ai proporzionalisti ma anche a Berlusconi? Va bene. Sia a Veltroni che ad Amato. Quasi tutto va bene, pur di evitare l'attuale sistema e di trovare un motivo per prosegui�re la legislatura. E se, alla fine, riforma elettorale non avrà da essere, che almeno la colpa sia addossata al Polo. E' una minac�cia che è lo stesso Amato a lanciare: chi si opporrà a cambia�re il Mattarellum, «si assumerà una responsabilità gravissima», avverte il premier, che appare ancora scosso dal rifiuto del centrodestra ad averlo come in�terlocutore. «Trovo singolare dice piccato il presidente del Consiglio che si rifiuti il gover�no nel ruolo di mediatore, un ruolo a cui non ha mai dichiara�to di aspirare». E lancia un altro monito, Amato, che questa volta sembra indirizzato anche alla sua maggioranza: «Se mi mettes�sero nella condizione di votare con Mi sistema attuale, dico un'eresia, allora avrei compren�sione per i cittadini che si sono astenuti in questo referendum», sottolinea il premier. Si tenta l'affondo in tutti i modi per cercare di imbrigUare Berlusconi. «Perché qua, se mo�riamo, moriamo tutti, nel centro�sinistra, non solo noi», spiega il capogruppo della Quercia Fabio Mussi a un collega non diessino della coalizione. Ecco perché quando alla riunione dei proporzionalisti organizzata dal mini�stro Zecchino viene deciso di mandare in aula il testo di legge sul modello tedesco senza quel premio di maggioranza che i Ds auspicavano, a Botteghe Oscure non si alzano le barricate. Il segretario Walter Veltroni pre�me perché si giunga a una con�clusione: «Non fare la legge osserva sarebbe una follia. Vedo che nel centrodestra hanno idee diverse. C'è tanta confusio�ne in giro, e non nascondo le difficoltà dell'impresa. Ma c'è un solo modo per capire quali sono le vere posizioni delle singo�le forze politiche: andare in Com�missione Affari costituzionali della Camera e aprire l�la discus�sione alla luce del sole». Esatta�mente quello che chiede il Polo. Quindi il leader della Quercia aggiunge: «Non si tratta di fare documenti di maggioranza o di minoranza». Già anche perché la maggioranza non è esattamente un monolite. C'è Mastella, per esempio, che continua a dire: «Il mio scetticismo resta: può darsi che si vada a votare con l'attuale legge elettorale: le forze più gros�se non possono fregare le più piccole». Intanto i proporzionalisli di Zecchino si danno un gran da fare: da luned�raccoglieranno le firme sulla loro proposta di legge studiata dal ministro popolare e dal fordista Urbani. Ma è proprio Urbani, al tennine di una lunga riunione dei fautori del sistema tedesco, a spiegare che quella di Fi è una disponibilità a tempo determinato: «E' meglio volare dice piuttosto che attendere le calende greche per un possibile e però anche difficile esito riforma�tore». Insomma, il Polo non ha intenzione alcuna di fornire ossi�geno alla maggioranza. Come dimostrano le dichiarazioni del iresidente di Alleanza nazionae. Gianfranco Fini, rispondendo ad Amato, dopo avergli ricorda�lo che il suo è un governo «abusi�vo e quindi non è un interlocuto�re credibile», afferma: «Discutia�mo della riforma in Parlamenlo e, come ha detto Berlusconi, in tempi molto brevi, allrimenli molto meglio andare a volare subito». Più aperturista Pierferdinando Casini, secondo il quale «sarebbe da irresponsabili non dare una mano per varare un sistema che dia stabilità». E a sera si riunisce a via del Plebiscito il vertice del Polo. Che elabora una propria ipolesi di riforma e sfida la coalizione di governo a fare altrettanto: «Aspettiamo una proposta del centrosinistra». Il centrodestra dice «si» al modello tedesco ver�sione Zecchino-Urbani, però chiede di integrarlo con l'indica�zione del premier e con il premio di niciggioranza. Ad avanzare quest'ultima proposta è Berlu�sconi: Ma la Lega? «Con Bossi replica il leader di Fi ci ho parlato, e non ci sono problemi». A patto che il premio di maggio�ranza sia piccolo. Tutti, nella stanza che ospita la riunione, traggono la slessa impressione: problemi non ve no saranno perché tanto la riforma non si farà. Veltroni: discutiamone alla Camera alla luce del sole e finalmente si vedrà chi sta remando contro Il presidente del Consiglio Giuliano Amato IL «CÈNTRO» INQUIETO CASTAGNETTI Primi segnali d'intesa tra il segretario del Ppi, Pierluigi Castagnetti, e i Democratici di Arturo Parisi. Ieri hanno trovato un accordo sul metodo per aggregare le forze di centro e sulla legge elettorale. Oggi Parisi vedrà il leader dello Sdi Boselli. DI PIETRO Nuova polemica fra Di Pietro e l'Asinelio. Parisi ha allontanato il coordinatore regionale della Lombardia Giorgio Calò. . L'ex pm: «L'hanno espulso perché la pensa come me. I democratici sembrano una gabbia di matti»» nMMsnpn SASSOLINO Grane in vista per Antonio Sassolino, che ha formato la giunta della Campania con 11 assessori esterni. Il vicepresidente Antonio Vallante, popolare, ha rinunciato. Per il Ppi «non vi sono le condizioni per far parte della giunta». FORMIGONI Critiche da destra e da sinistra a Formigoni per il giuramento di fedeltà alla Lombardia. Il ministro loia: «Atto di inaudita gravità». Pure An all'attacco. La Russa: «Giuramento strampalato». Il presidente regionale: «Non mi pento»

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