Clinton vince la battaglia sulla Cina di Andrea Di Robilant

Clinton vince la battaglia sulla Cina Clinton vince la battaglia sulla Cina 5* della Camera alla normalizzazione dei rapporti Andrea di Robilant cqrrlspmKledtG da WASHINGTON l'avori dell'ultim'ora a deputati ancora tentennanti, telefonate d�incoraggiamento dall'ufficio ova�le, pressing presidenziale a tulio campo: Bill Clinton non aveva lasciato nulla al caso prima del voto sulla normalizzazione dei rap�porti commerciali con la Gina. E ieri sera la Camera dei rappresen�tanti gli ha dato una vittoria imporlanlo. approvando con 237 voti a favore e 197 contrari una legge che apre una fase nuova H'approvazione al Senato è scontata) nei rappor�ti tra Washington e Pechino, Clinton è convinto che la norma�lizzazione dei rapporti commercia�li con la Cina non solo porterà enormi benefici all'economia ame�ricana, ma rafforzerà la «partner�ship strategica» che ha avvialo con l'echino e spingerà la società cine�se ad aprirsi sempre di più. «E' un passo storico che rafforza la pro�sperità in America e il movimento per la riforma in Cina», ha detto qualche animo dopo il voto. «Apre nuove porte por il commercio ame�ricano a dà speranza ai cinesi». Ora la Cina potrà beneficiare dello stesso trattamento commer�ciale lo stesso regime d�dazi di cui godono gli altri Paesi che espor�tano agli Siati Uniti, In realtà la Cina ha già beneficiato dello stesso regime negli ultimi vent'anni. Ma il Congresso doveva rinnovarlo ogni anno. E il voto era sempre l'occasione per una battaglia politi�ca tra i sostenitori delrapertura alla Cina o i suoi irriducibili nemi�ci. Il business con la Gina, in pratica, era ostaggio della politica. Clinton porta a casa una vitto�ria importante, ma la deve soprat�tutto al partito repubblicano, che ha votato in maniera massiccia a favore della legge. Perfino il gover�natore George W. Bush, candidato repubblicano alla Casa Bianca, gli ha dato man forte facendo un appello in favore della legge pro�prio alla vigilia del voto. «Pensare di poter influenzare il comportamento della Gina girando�le le spallo ha annunciato enfati�camente Bill Archer, deputato re�pubblicano del Texas significa semplicemente non riconoscere la forza della Storia che cambia». Clinton ha avuto contro quasi lutto l'apparato del suo partito. Il leader dei democratici al Congres�so, il deputato Richard Gephardt. ha guidato il fronte del no sostenen�do che normalizzare i rapporti commerciali con la Gina costitui�sce un doppio errore: significa toghere lavoro agli americani e firmare un assegno in bianco a favore di un regime tirannico. «Al�cuni dicono che si tratta solo di commercio», ha detto Gephardt. «Ma la nostra esportazione più importante nel resto del mondo non sono i nostri beni. Sono i nostri valori e i nostri ideali». La vera forza dietro il fronte del no era costituita dai sindacati, che hanno speso somme ed energie senza precedenti per cercare di impedire il passaggio della nuova legge. La tesi dei sindacati è che l'America sarà inondata da prodot�ti cinesi fatti a basso costo e che questo porterà all'eliminazione di migliaia di posti di lavoro nel setto�re industriale e manifatturiero. Ma la Gasa Bianca risponde che l'export verso la Cina aumenterà considerevolmente nei prossimi anni, generando nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti. In effetti il grande vincitore di questa battaglia è proprio il big business americano, che è stato tenuto a distanza dal mercato cine�se da una vera e propria muraglia di super-tariffe e intralci burocrati�ci. Per cui i prodotti cinesi sono ormai ovunque in America mentre il grosso dell'export americano in Gina è ancora limitalo alla vendita di aerei. Le aziende americane e la Came�ra d�commercio hanno speso mi�liardi in queste ultime settimane per influenzare i legislatori, assol�dando i lobbisti più cari di Washin�gton e mandando in onda spot pubblicitari a favore dell'apertura alla Gina. I sindacati non sono stati da meno, sbarcando in massa nella capitale. Una battaglia cosi intensa non si ricordava da tempo. E negli ultimi giorni prima del voto il Congresso americano tempio del�la democrazia si era trasformato in un formicolante bazaar.

Persone citate: Bill Archer, Bill Clinton, Came, Clinton, George W. Bush, Gephardt, Richard Gephardt