Tutto cominciò con quattro madri

Tutto cominciò con quattro madri DOPO DICIO.TTO ANNI FUORI DALLA PALUDE Tutto cominciò con quattro madri Perché il premier ha dato ascolto alla piazza analisi Fiamma Nlrensleln GERUSALEMME A Israele, in queste oro. viene du ridere e da piangere, sente caldo e freddo, Du una parte lo famiglie dei soldati sono felici: «Mamma, abbiamo lasciato il Liba�no» titola il giornale piii popolare, «Yediot AharonoU,,, E molli sentono la fierezza di uhi niantione lo promes�se. Comunque l'abbia fallo. Houd liarak, e glielo dicono anche Sliimun l'eros o il presidente Woi/.man. ha saputo uscire dalla palude dopo IU anni di occupazione della Fascia meridionale del Libano, nonostanto tanti schiaffi presi da Hezbollah. siriani, libanesi. L'aveva giuralo il 7 luglio scorso, appena divenuto pri�mo minislro: td'oitoiò a casa i ragaz�zi dal Libano, via da questa puorra imitilo». Via da una strana elica del dovere ormai intessuia tuttavia di vittimismo postmoderno, via dalla murte dei giovani sulle belUssime e desolali! montagne a due passi da Sidone, via dalle battute spiritose che con la faccia dipinta di nero e con le frasche KuU'elmetto ci si (wssono scambiare a IH anni su una strada notturna, in ronda, verso i veri agguati mortali degli Hezbollah, Via dalla guerra che la cultura occidenlale considera comunque come uno sgarro al buonsenso stesso. Ma d'altra parte a Israele viene anche da piangere perché quell'Ultiino soldato che lelteialmento chiù�dendo la iKirla dietro di sé è rientrato in Israele alle b,40 di ieri mattina, di fatto aveva UHUi l'aria di uni; che scappa, E l'opposi/ionc, soprattutto Aiiol Sharon. che poi non ha uniti numeri per parlare del Libami ma che in i iiesln ore tuttavia lem lesta dicrilic leBarak.glidice: «Hai( iislabili/zato la situazione di tutto il Medio Oriento con questa uscita prematura, hai accelerato i tempi in modo inconsulto senza assicurare ai cittadini del Nord la jjrolo/iono ne�cessaria; hai mosso di fallo in molo una macchina che finirà col ricatto siriano, o mi dai quello che voglio io o ti scalone contro gli Hezbollah che onnui possono spararti fin dentro la camera da lotto o nella scuola di tuo figlio». In Medio Orìonle quando volli la schiena inviti alle pugnalato, e an�che allo scherno. E le immagini televisive della coerenza pacifista di fatto sono quelle delle file dei milizia�ni dell'Els lEsorcito del Libano del Sud) in fuga verso Israele; mostrano gli Hezbollah in festa che sconcerta�no l'esercito israeliano occupando la fascia di uicurezza in abiti civili, fra la gente che li applaude, e mettendo cosi �soldati di Tzaahl in cundizìoiii proibitive rispetto all'uso delle anni. Perché Barak ha sgomberato cosi in fretta, si chiedono tutti? Perché, ed è uuesta l'imbarazzante risposta quan�do si pensa che si tratta di un eroe nazionale che è stalo un ottimo capo di stalo maggioro e che senza un'usci�ta concordata con la Siria. Barak ha contato sulle decisioni doll'Onu sen�za tener conio delle sue desolanti lungaggini burocratici, ha puntato sulla capacità dell'Els di resistere almeno un paio di giorni e non neppure un minuto con tante anni in mano che gli aveva lasciato di fronte all'attacco immediato degli Hezbollah; ha pensato che i libanesi non avrebbero voluto farsi ancora una volta strappare di mano la sovranità nazionale, stavolta dagli Hezbol�lah. nella zona fino a ien occupata dagli israeliani e avrebbero mandato le milizie. Ha sbagliato. E soprattut�to, e questo è il punto principale, sin dal giorno in cui è stato eletto Barak aveva nella testa, anzi, nelle viscere, l'idea che la forza della pace avreblie comunque costretto tutti a far la pace: costretto il Libano a figurarsi un futuro di buon vicinato; la Siria a esporre la nudità di unico occupante rimasto; gli Hezbollah ad ammettere che ormai non c'era più ragione di combattere Israele. Barak, poi. sopraliulio. essendo il primo ministro di un Paese democratico, era stato travolto dalla forza del Movimento delle Quattro Madri, quattro leader di cui una ha perduto suo figlio in Libano, seguite da tutte le altre mamme orbate, e da quelle che comunque chiedevano a gran voce che i loro ragazzi smettessero di pagare con la vita la stupidità di un occupazione che non portava a Israele né un uomo né un soldo, e che le inimicava ancora di più tutto il mondo arabo. Dal 1985, anno in cui la fascia di sicurezza si era come autocostituita nello strano rapporto fra Israele e gli uomini delle mi izie cristiano e filoi�sraeliane. Israele ha perso novecen�to giovani che non avevano nessuna voglia di fare la guerra, che. insieme allo loro famiglie, sentivano solo oramai il desiderio di appartenere in loto a un mondo di valori moderni e di soddisfazioni materiali legati alla vita d'oggi, e con questo universo la ?;loria militare ha ben poco a che are. Barak ha probabilmente rispo�sto con la sua fretta soprattutto a questa spinta basilare, ormai radica�ta nella piche israeliana o quindi anche nella sua. per cui la guerra è una pura sciocchezza, una gran per�dita di tempo. Da questo e da una serie di spinto contingenti ha ricava�to l'idea che prima si faceva e meglio era. Ma gli Hezbollah, e in definitiva tutto il mondo arabo, hanno interpre�tato l'ansia di paco corno un'affanno�sa fuga. E questo spingo invece che alla pace verso nuovi pericoli Il capo del govèrno è stato travolto dal movimento delle mamme dei militari caduti in una guerra che il Paese percepiva ormai come inutile Il leader del Likud. Ariel Sharon

Persone citate: Ariel Sharon, Barak, Fiamma Nlrensleln