Andreotti risveglia l'orgoglio Dc di Amedeo La Mattina

Andreotti risveglia l'orgoglio Dc LA MANIFESTAZIONE PEI CENTRISTI Pi CAPAIPO FRA NOSTALGIA E VOGLIA DI RILANCIO Andreotti risveglia l'orgoglio Dc Mastella: ìiniÈtrdtiialata di cancro, pdssi la mano retroscèna Amedeo La Mattina ROMA SEMBRAVA di essere entrati nella macchina del tempo, piombati indietro di dieci an�ni, improvvisamente scivolati nel salone di Palazzo Sturzo storica sede della De all'Eur dove si riuniva il Consiglio nazionale del�lo scudocrociato. Sembrava un'il�lusione ottica vederli tutti insie�me, anche coloro che non si face�vano vivi da anni e che nei lustri passati erano ministri e sottose�gretari. Andreotti, Pomicino, Cristofori e Ombretta Fumagalli Ca�ndii in prima fila e poi Bianco, Merloni, Bernini, Fracanzani, Bodrato. Sanza, Lattanzio. Prandini, Pisano, Marinino, Tabacci e l'ex direttore della Rai PasquareUi. E poi le nuove leve: la Pivetti di bianco fiore vestita, il ccd Follini. i forzisti T«gani, Pera e Martuscello, il dipnetrista Cimadoro. Al convegno organizzato dal Mep di Pellegrino Capaldo, mancava Cossiga indisposto ma l'ex capo dello Stato ha mandato un mes�saggio che suonava così: «Non credo alla rinasciata della De, nelle forme che essa ha avuto negli ultimi 40 anni». Qualcuno è rimasto un po' delu�so, ma i più accorti hanno letto nelle parole di Cossiga lo stesso messaggio che Andreotti ha lan�ciato nel momento clou di questa nuova alba della Balena bianca: «Stiamo vivendo un pomeriggio estremamente gratificante. Stia�mo riscoprendo le nostre radici e i colori delle nostre camice. Qui non siamo un'assemblea di redu�ci, ma quando mi dicono 'allora sei un ex De', mi sia permesso di rispondere: 'no, sono un De». E giù ovazioni, come quando il sena�tore ha ricordato che nei pochi anni di governo monocolore, la De riusc�a fare la riforme agraria e la Cassa per il Mezzogiorno. Dunque, avanti sulla strada del «Grande Centro», con il nome del presente europeo: «La proiezione italiana del Ppe è una strada dalle grandi prospettive», ha aggiunto Andreotti. Lo stesso appello lo aveva fatto pochi minuti prima il giovane segretario del Ppe, Alejandro Agag Longo, delfino del premier spagnolo Aznar e pupillo di Berlosconi: «Rinnovo il mio appello permanente alla collaborazione e all'unità di tutti i partiti italiani aderenti al Ppe che è il solo faro luminoso che guida i partiti mem�bri». Cosi, ieri, nella sede dei gruppi parlamentari di Palazzo Marini, si è celebrato uno dei tanti riti che in questi giorni dopo il flop del referendum e il risonjeru dello spinte proporziona�liste si celebrano ad ogni angolo della duella pohtica romana. Ma ogni rito sembra avere sbocchi diversi, perche sull'appro�do la confusione è massima. Nella stossa sala dove officiava Andreot�ti non tutti la pensano allo stesso modo. Per esempio Gerardo Bian�co ha osservato che quell'incon�tro è sospeso tra «nostalgia e velleità». Vito Riggio. di rito orto�dosso dantoniano. era invece en�tusiasta perche ci vedo tutto le potenzialità per la nascita dol «Grande Centro» che va da Fi ai Popolari: «Tranne quoi l'oi)olari che andranno a fare i cristiani] sociali nella Quercia, D'Antoni, in effetti gli scappa a Riggio aspetta un segnale da Berlusco�ni». Riggio mette a fuoco quello che il leader della Cisl ancora non dice apertamente. Anzi, D'Antoni ieri negava queste intenzioni. Ha det�to che non vuole fare il «Terzo Polo» perché non credo alle «animucchiate»: «Il problema non è quello di garantire il bipolarismo, ci manchorobbe, ma di avere un sistema che dia passione politica e restituisca identità alle perso�ne». Questo staro ancora sull'uscio della politica sta però innervosen�do gli altri inlcrloculori dol Cen�tro, come Castagnetti che sta lavo�rando all'aggregazione di questa area, ma non vuole lasciare fuori i Democratici. Oggi il segretario del Ppi incontrerà Parisi per convin�cerlo ad essere della partita, sen�za fare l'esame del sangue all'Udeur. Ma Parisi ha già risposto che non si fida delle mtozioni di Mastella e D'Antoni, Insomma, l'Asinollo vuole garanzie sul fatto che l'aggregazione dei non diessi�ni deve essere ancorata noi centro�sinistra, allrimcnli salta il bipola�rismo. Parisi, che vorrebbe tirarsi dentro anche lo Sdi di Boselli. ha |)oi mosso sul chi vive Castagnet�ti: «Se ti imbarchi da solo con Mastella, sarai risucchiato dall'al�tra parto». Mastella, come al solito, fa la voce grossa, dice che non intendo «abdicare» al suo ruolo e die non farà soffocare «in culla, dai tanti Erode in circolazione, il suo bam�bino», cioè la federazione del cen�tro. Ma poi assicura che questa nascituro rimarrà stabilmente nel centrosinistra, ad una condi�ziono: «La guida di questo schiera�mento deve stare nelle mani dei moderati». Poi usa una terribile metafora quando osserva che og�gi la sinistra è malata di cancro come il governatore di New York Giuliani: «I Ds devono fare come Giuliani che dice 'mi faccio da parte, mi euro e tomo in corsa". Per 10 anni l'abbiamo passata noi agli altri. Ora è arrivato il momen�to che siano �Ds a passare a noi la borraccia, come facevano Banali e Coppi». Castagnetti non vuole lasciare fuori i Democratici QUANTO PESA BL CENTRO DEMOCRATICI W PPI UDEUR 4.5* W RINNOVAMENTO 1,^ 1.319.484 499498 353.805 T0TALE 14,6% 4.530.705 TOTALE 4.8°o 1.476.485 I dati sono quelli delle Europee '99, le ultime elezioni su scala nazionale (alle Regionali 2000 non hanno votato le Regioni a statuto speciale) Il senatore a vita Giulio Andreotti: attorno a lu�all'Eur c'erano tanti volti nuovi della Democrazia cristiana di un tempo

Luoghi citati: New York, Roma