La volontà di bellezza di Bruno Ventavoli

La volontà di bellezza Tra spot e record: ne discutono Rusconi e Nespolo, Simeoni e Calabrese La volontà di bellezza Bruno Ventavoli PUG1LATORI, Giavellottisti Amazzoni guerriere Ma an�che lottatori lurdii o debor�danti eroi del suino giapponeI se. Ogni cultura iia raccontato parecchio attraverso il corpo nudo. La squadra olimpica australiana, plastica�mente spogliala, tricntra dunque nella tradizione» spiega il semiologo Omar Calabrese. «E' una lunga storia. Nelle olimpiadi antiche gli alieti gareggiava�no nudi, unii d'olio. Ed era il loro corjxi perfello, ideale massimo di potenza e armonia, che veniva immortalato nel marmo». La fotografia e il cinema hanno allora è radicalmente diverso dalle immagini di Sydney La c'era la subli�mazione del genere, il mito del guerrie�ro, la volontà di potenza tedesca Non c'era spazio per il sesso, per il piacere individuale Anzi Ne era la negazione e la repressione Oggi, invece, negli atleti nudi c'è l'infrazione del pudore, il tentativo di suscitare sentimenti voyeurisiici» Dai body aderenti imposti aile fan�ciulle del volley ai seni che guizzano fortuitamente dalle magliette olimpi�che, le intenzioni dello sport spettacolo sono manifeste. Sono un segno dell'erolismo dilagante. Ma anche di una rina�scila del corpo come grande comunica�tore. «Dopo la ventala bodiartistica anni 70, il coq» è tornalo di moda nell'arte contemporanea dice il pitto�re Ugo Nespolo -. Un tempo era espo�sto in maniera provocatoria, violenta, esagerala. Denudato, ma anche marto�rialo. Fino all'eccesso di Schwarzkogel. che si suicido in pubblico. Ora il corpo e un'architeitura fredda, algida, da guar�dare inserita in altre architetture Ouello perfetto degli atleti ispira distacco, lontanza, paura Viene lavorato per essere diverso da quello degli uomini normali che se lo trascinano dietro tutti i giorni, curandolo con un paio di flessione. Gli atleti della Riefenstahl o gli operai di Stalin erano portatori sani di precisi messaggi ideologici (Ili sporti�vi di oggi sono, più laicamente, testimo�nial del consumismo globale. E vengo�no sapientemente svelali nel nome di profumi, rcgjjiseni, scarpette Senza distinzione di sesso ne disciplina Da George Weah alla Cacciatori, alla Com�pagnoni «A noi'' Nessuno ci ha mai chiesto di spogliarci. Se l'avessero fal�lo? Chissà? dice sorridendo Sara Simeoni medaglia d'oro nel salto in allo a Mosca -. Noi non eravamo presi di mira dalla pubblicità Eravamo gli apripista. Oggi di uno sportivo viene sfruttata qualsiasi cosa Naturalmenle anche il suo corpo nudo». perfezionato l'esaltazione del corpo po�tente Dal camallo Pagano nulla saga di Maciste a Weismuller nel gonnellino di Turzim, dai musical acquatici di Esther Williams ai i»p!iuii culturisti di Steve Reeves. Fino al rilancio moderno del Gladiatnrp di Ridley Scott. Ma le superGd muscolari, fotografate con sapien�za, sono servite negli anni dei totalitari�smi a precisi messaggi razziali, Olym pia. girato da Leni Riefenstahl i)er i giochi di Berlino, con muscoli lanciati nella corsa, nell'acqua, nell'aria, era l'apoteosi dell'arianesimo hitleriano «Il nazismo spiega il gennanista Gian Enrico Rusconi coltivava un esteti�smo della razza, ben visibile nel film della Riefenstahl. Ma il nudo esibito

Luoghi citati: Berlino, Mosca