«Debole l'impegno antimafia »
«Debole l'impegno antimafia » «Debole l'impegno antimafia » Capaci, l'allarme del presidente Mancino Antonio Ravidà corrispondente da PALERMO Molla emoziono ieri, nell'ottavo anniversario della slruge di Capa�ci, dove persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Mor�villo, magistrato come lui, e gli agenti defla scoria Hocco Di Gillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. Ma anche parole pesanti, pro�nunciale dai rappresentanti del Governo e dello Sialo. Un'ammis�sione di parziale responsabilità è venuta infatti dal presidente del Senato: «La politica è un po' debole e conseguentemente è de�bole anche l'impegno contro la mafia», ha detto Nicola Mancino, che ha comunque ricordato la sua fiducia e slima nei confronti di forze dell'ordine e magistratura, «che fanno la loro parte». Nella sala convegni del grand hotel Villa Igea, dove la fondazio�ne intitolata a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo ha tenuto l'an�nuale incontro, dedicalo stavolta al tema «La domanda di giustizia sovrannazionale», si sono alterna�te al microfono personalità di primo piano. E nella stessa ora in cui il 23 maggio 1992 Giovanni Brusca (per sua slessa ammissio�ne) azionava il telecomando che fece saltare le tre auto blindate, ieri, davanti all'ualbero Falcona», sotto casa dei coniugi assassinali, si sono susseguiti cinque minuti di applausi. Più lardi nella Catte�drale ò stata officiala una mossa in suffragio; tra i presenti il sinda�co Leoluca Orlando, assessori e tanta gente comune. I ventinovc ergastoli inflitti in appello dalla Corte di Callanissolla alla «Cupola» della mafia sicilia�na ha ricordato il pm Luca Tescaroli non sono sufficienti. «Se davvero c'è la volontà di smascherare i mandanti a volto coperto della strage di Capaci ha dello occorre incentivare «le collaborazioni più importanti». E se personaggi come Carla Del l'on�te, ora impegnala per la giustizia intemazionale (tenia centrale oggi giornata conclusiva del convegno, con una relaziono affidata a Gio�vanni Conso) e il direttore del Fbi, Luois Frooh hanno pronunciato discorsi addirittura emozionati, i ministri intervenuti hanno concor�dato sulla linea di intransigente fermezza da mantenere. Piero Fas�sino ha dichiaralo che «In questi Otto anni il tempo ha trasformato il dolore lacerante in una cicatrice permanente», aggiungendo che a suo giudizio sono stati otto annidi lotta forte, dura contro la mafia: «Questo sforzo richiede un impe�gno continuo e quotidiano ha concluso perché non si abbassi mai l'attenzione sul fenomeno ma�fioso e non si induca in chi combal�lo la mafia un sentimento si solitu�dine». Il ministro della difesa Ser�gio Maltarella si è riferito invece all'esigenza di «Una giustizia inter�nazionale come elemento impor�tante del dibattilo e del confronto politico, anche all'interno della vita politica nazionale». E ha rile�valo: «Occorre avere il coraggio di agire a livello internazionale per arrestare la ramificazione della grande criminalità organizzala, per contrastare la formazione di santuari della criminalità». Tema quest'ultimo sul quale si è soffer�malo anche il ministro dell'intor�no Enzo Bianco auspicando una maggiore collaborazione tra le for�ze di polizia. «Per non rimanere indietro rispetto all'evoluzione della criminalità organizzala ha osservato il titolare del Viminale è necessario un maggiore coordi�namento. Ma il mio timore è che in materia di organizzazione degli apparati di giustizia e di sicurezza la capacità di rinnovare non sia adeguata ai cambiamenti». Giovanni Falcone fu ucciso insieme con la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta otto anni fa. mentre percorreva l'autostrada che collega l'aeroporto di Punta Raisi a Palermo
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