La tentazione palestinese di Fiamma Nirenstein

La tentazione palestinese Cresce la voglia di imitare chi vince con la forza La tentazione palestinese Fiamma Nirenstein GIÀ una mese fa alcune televisioni ambo mandaro�no in onda delle immagini dal campo dei rifugiati palestine�si in Libano Ein el Hilweh che li mostrava mentre si allenavano con armi nuove di zecca. Il loro comandante Mhunir Muqdah di�chiaro che. da quando gli israelia�ni avevano promesso di ritirarsi dal Libano, dozzine di volontari da tulli i campi di profughi gli si erano avvicinali manifestandogli il loro desiderio di combattere contro Israele. Questo avveniva ieri. Oggi le voci di battaglia palestinesi giungono anche dall'interno della West Bank: «Avremmo dovuto fare come lo�ro», un palestinese di Ramallah come ce ne sono tanti risponde al cronista, «anzi, dovremmo fare come loro e siamo finalmente sulla buona strada. Che senso hanno tulle queste trattative, se polli cacci via solo con la forza?». «Loro» sono gli hezbollah, che agli occhi del mondo arabo, e ormai in parte anche a quelli del mondo israeliano, stanno cacciando via l'occupante israeliano con i fucil. I palestinesi, e insieme a loro i siriani, non la vedono affatto come un «motu proprio» di Ehud Barak, ma come una sua cocente sconfitta. E l'eccitazione sale. I moli palestinesi, le marco di que�sti giorni, si ispirano alla irriduci�bilità degli hezbollah. sono loro i nuovi Saddam Hussein ciie seppe far fuggire gli ebrei dalle loro case nei rifugi con le maschere antigas per la paura dei missili. Sono gli hezbollah che hanno trasformato, pensa la piazza palestinese, la ritirata del 'esercito, un gesto isra�eliano di pace e di distensione, in una fuga che è anche un segnale, dopo tante guerre perdute e dopo tante difficili tratlaiive, che gli ebrei possano anche scappare. I circoli più vicini ad Arafal, ed Arafal slesso si dice, sono molto preoccupati per gli umori della piazza palestinese. «Un giorno di umiliazione», scrive in prima pagina Yediot Aliaronol. giornale popolare di Israele: Arafal può aver dato molli dispiaceri agli ebrei, ma mai un giorno di umiliazione, pensano i palestinesi. E invece gli hezbollah, si! Mentre Arafal trai�la faticosamente la liberazione dei suoi prigionieri politici ormai da anni, gli hezbollah in un atti�mo, con un gesto plateale, hanno spalancalo le porte di El Khiam. la prigione che l'esercito del Sud del Libano. l'Els, ha consegnalo loro insieme alle armi, alle case, alle slesse loro povere anime abbandonate. Il solilo Tishreen, il quotidiano siriano governativo, ha scrino: «Un disastro totale per Israele». E Hassan Nasrallah. l'imam capo degli hezbollah, se�guita a promettere ulteriori, im�placabili battaglie Dunque, cor�rucciati all'ombra dell'ispirazio�ne della battaglia degli islamici libanesi, i palestinesi sferrano i loro attacchi armati di questi giorni, che sfuggono di mano ad Arafal. Un generale della Marina israeliana, Yedidya Ya'ari dice: «E' come il nostro orologio da sommozzatori, che ha tre lancette che solo apparentemente si muo�vono in maniera indipendente: di fatto tra loro c'è un sostanziale consenso, una conseguenzialilà». Le tre lancette sono gli hezbollah. i palestinesi e la Sina: Israele da tutti i segnali che si avvertono teme che suiti i fronti, anche se colloqui con i palestinesi sono ripresi, si pensi perlomeno in certi settori che è il momento buono per dare uno schiaffo al vecchio nemico. Arafal preferisce a luti'oggi il fronte delle trattati�ve rafforzato da moti di piazza, ma ormai i moti di piazza hanno un andamento autonomo: Marqan Barguli, capo del Tanzim. organizzazione della base del Fa�tali, minaccia parallelamente alla flessibilità al tavolo delle trattati�ve anche «duri attacchi militari sul terreno». E i Tanzim sono stali annali da Arafal stesso, che ha distribuito armi a 40.000 uomi�ni invece che ai 18.000 poliziotti stabiliti dall'accordo di Oslo. E, dal giorno della «Rabbia» il 19 di questo mese, molti di questi fucili hanno sparato senza ordini dei Rais. A questo bisogna aggiunge�re che in Libano vivono 350.000 profughi palestinesi, una bomba a tempo tuttora governata da organizzazioni come la Jiliad Isla�mica, una fazione di Hamas e un'altra decina di gruppi fonda�mentalisti.

Persone citate: Ehud Barak, Hassan Nasrallah, Saddam Hussein