Bush: se sarò presidente costruirò lo scudo stellare

Bush: se sarò presidente costruirò lo scudo stellare «Clinton non firmi accordi con i russi» Bush: se sarò presidente costruirò lo scudo stellare Andrea d�Robilant cornspondenle da WASHINGTON A poco più di una settimana dal primo vertice tra Hill Clinton e Vladimir Putin, il candidalo repub�blicano alla Casa Bianca George W. Bush s'inserisce prepotentemente nella partita. E ingiungi! Clinton a non sottoscrivere accordi che osta�coleranno «il prossimo presiden�te». «Meglio nessun accordo che un accordo sbagliato», ha detto Bush, annunciando di voler costruire uno «scudo» anti-missile molto più (■steso di quello che ha in mente il ProsidentG Clinton. «Abbiamo biso�gno di proteggere nuli i cinquanta stati americani e tutti i nostri alleati dalla minaccia di lanci acci�dentali o dagli attacchi di nazioniparia». Con questa nella presa di posi /.ione su uno dei nodi centrali della diplomazia internazionale in que sto momento, Bush ha cercalo di sfoggiare competenza e determina�zione in un settore la politica estera in cui molli lo considerano più debole e meno esperto di Al Cori', il candidato democratico. In più, ha voluto mostrare eli avere dalla sua tutto l'establishinent repubblicano di politica este�ra (che lanciato una serie di spot per propagandare la sua versione dello Scudo spaziale). Alla conferen�za stampa era fiancheggiato dagli ex segretari di Sialo Henry Kissinger e George Shullz, dall'ex capo di sialo maggiore Colin l'owell e dal�l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Brent Scowcroft, i quali si sono dichiarati lutti a favore di un grande scudo missilistico che protegga gli Stati Uniti. Uno sviluppo del genere richie�derebbe una modifica radicale del Traiialo anii-missili (Abili) del 1972 su cui ha poggialo la pace; nucleare durante la Guerra fredda modifica cui la Russia e la Cina si oppongono con forza e che sta creando disagio anche tra alcuni alleali europei, i quali intravedono il pericolo di una nuova corsa al riarmo. «Ma quel trattato, che tra l'altro fu negoziato quando io ero consi�gliere per la sicurezza nazionale, servi a mantenere la pace quando il mondo era bipolare», ha detto Kissinger. «Oggi il mondo non è più bipolare. li non ha senso rendersi vulnerabili alle nuove minacce quando la tecnologia per difendersi esiste». L'ex segretario d�Sialo Shultz ha definito la proposta di Bush «una polizza assicurativa» contro eventuali allaccili missilisti�ci. Il Presidente Clinton si i; dato tempo fino alla fine dell'estate per decidere se procedere o meno con un sistema di difesa anti-missili. Ma lo «scudoi) che ha in mente Clinton circa un conlinaio di missili-intercetlalori da dispiegare in Alaska proteggerebbe gli Stali Uniti solo da un attacco isolalo, e sarebbe mollo più limitalo di quel�lo che hanno in monte i repubblica�ni. In realtà non e ancora chiaro se la tecnologia d�oggi e in grado d�garantire il funzionamento d�uno «scudoi) anche limitalo. 1 primi (lue tesi sono fallili e il lorzo è slato appena rimandalo per problemi tecnici. Molti scienziati rimangono scettici sulle prospettivo di creare un sistema sicuro. La settimana prossima a Mosca Clinton e Putin affronteranno per la prima volta insieme la questiono dello «scudo» americano. Allo stes�so tempo cercheranno d�faro pro�gressi sullo smantellamento degli arsenali nucleari. Lo Start II, già approvato, richiedo la riduzione delle tostate strategiche a circa ^-3500 per parte entro il 2007. 1 due leader avvieranno il negoziato Start III, che in base agli accordi di Helsinki del 1997 dovrebbero por�tare ad un'ulteriore riduzione di circa un migliaio di testati! per parte, scendendo a quota 2-2500. Ora i russi, che vogliono contonere il più possibile i costi di mantenimento del loro arsenale, chiedono un'ulteriore riduzione a 1500 tostate por parte. Ma i capi di stalo maggiore americani, parlan�do ieri al Congresso, hanno detto che non se la sentono di scendere ai quei livelli adesso e che vogliono rimanoro all'interno dui parametri fissali a Helsinki tre anni fa. Ieri George Bush ha dello che «quando sarò Presidente ridurrò il numero di testate al livello minimo possibile» ma è rimasto sul vago. Poi ha dotto: «Quando incontrerò Putin lo guarderò fisso negli occhi e gli dirò che noi siamo per In pace».

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