L'Ue: dovete accelerare le riforme strutturali di Francesco Manacorda

L'Ue: dovete accelerare le riforme strutturali L'Ue: dovete accelerare le riforme strutturali Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES La Commissione europea insiste: tra i quindici Stati membri dell'Ue, o quantomeno tra gli undici di feurolandia, è in atto una virata verso il coordinamento delle politi�che fiscali, rappresentata dai quat�tro criteri in base ai quali si possono ridurre le lasse mante�nendo alta la guardia sul frónte del risanamento dei conti pubbli�ci. Criteri che sostiene ancora la Commissione in un documento presentato ufficialmente ieri hanno raccolto «un ampio consen�so» tra i ministri economici dei Quindici alla riunione dell'Ecofin del 28 febbraio scorso e che stabili�scono in sostanza l'impossibilità di ridurre le tasse per i Paesi non in regola con il patto di slabilità se al tempo stesso non si riducono in modo almeno equivalente anche le spese. L'Europa, dice il commicsario responsabile della moneta unica Pedro Solbes, è stretta fra la neces�sità di abbassare il livello dell'im�posizione fiscale «nel '99 è stato pari al 43'Xi del Pil, negli Usa è di 14 punti in meno, in Giappone di 16» e la necessità di approfittare del buon ciclo economico per risa�nare i bilanci più e meglio di quanto aveva previsto. E per l'Ita�lia «la priorità resta la riduzione del debito pubblico» anche attra�verso «riforme strutturali, partico�larmente nel campo della previ�denza». Debito e pensioni, quindi, restano come sempre i nostri punti deboli nel confronto con i part�ner europei. Messo di fronte alle contesta�zioni di Svezia e Gran Bretagna, secondo cui non c'è stala assoluta�mente nessuna intesa sui criteri per ridurre le tasse, Solbes sceglie un linguaggio diplomatico, ma lan�cia messaggi chiari. «No, non si tratta assolutamente di armoniz�zazione fiscale dice Solbes ma semplicemente di coordinamen�to, come previsto dai Trattati. Non abbiamo mai chiesto agli Slati di votare questo testo, ma la mia impressione è che ci sia un consenso generale su questi princi�pi che sono principi di buon sen�so». Ma pur ripetendo che «non stiamo cercando di armonizzare la tassazione, che rimane una materia di competenza naziona�le», e chiarendo che da parte degli Stati c'è solo «un'accettazione poli�tica dei principi», Solbes spiega che «questo in futuro sarà uno strumento molto utile per la Com�missione». In chiaro significa che Bruxelles valuterà adesso i pro�grammi di convergenza o di stabiUtà dei Quindici rifacendosi a quei criteri sulla riduzione delle tasse e sentendosi legittimata a giudizi anche severi proprio dal consenso politico che ritiene di avere. Ma Solbes sottolinea anche l'importanza dell'Euro-11, il coor�dinamento informale che riunisce i ministri della moneta unica, in questa strada verso politiche eco�nomiche sempre più coordinate. «L'Euro-11 è il posto giusto dove meominciare a discutere di questi problemi dice perché le riforme strutturali, come la riduzione del�le imposte, che avvengono in uno degli Undici hanno certo più effet�to su chi sta nell'Euro-11 che non su chi ne sta fuori», come appunto accade a Svezia e Gran Bretagna. E' insomma una rivendicazione forte, la prima che arriva dalla Commissione, del ruolo trainante dell'Euro-11 che suona del resto in piena sintonia con i propositi espressi di recente da Francia e Belgio di rafforzare il ruolo di questo coordinamento dei Paesi dell'euro. E sempre a sottohneare l'importanza di una componente «politica» dell'euro, Solbes conte�sta anche l'affermazione del presi�dente della Banca centrale euro�pea Wim Duisenberg di essere l'unico rappresentante della mo�neta unica: «Duisenberg ha ragio�ne a dire che è "Mister Euro" se si riferisce solo alla politica moneta�ria; ma siccome l'euro non è solo jxilitica monetaria, si può dire che in giro ci sono altri "Mister Eu�ro"». Il commissario Solbes «Abbassare illivello dell'imposizione fiscale ma prima di tutto ridurre il debito pubblico» VALLE D'AOSTA Ì51 335 392 TRENTINO ALTO ADIGE ■ 7 IM FRIULI-VENEZIA GIULIA -304 425 774 VENETO 1510 1980 1S78 EMILIA ROMAGNA .MARCHE JJ|J III 234« LA SPESA DELLE REGIONI NEL PRIMO TRIMESTRE DELL'ANNO i IN MILIARDI DI LIRE PUGLIA 2036 1965 3227 BASILICATA 361 337 378 TOTALE REGIONI 26.561—•l 998 28.951—1999 34.284—2000 CALABRIA 1054 970 981

Persone citate: Duisenberg, Pedro Solbes, Solbes, Wim Duisenberg