Regioni, Amatto attenua il monito di Visco di Amedeo La Mattina

Regioni, Amatto attenua il monito di Visco Regioni, Amatto attenua il monito di Visco «Un 'interpretazione allarmistica sui dati delle spese» Amedeo La Mattina ROMA «Mi rendo conto che c'è stata un'in�terpretazione affrettata sulla mag�giore spesa regionale. Prima di esternare bisognava essere più pru�denti». Nel suo primo incontro con i nuovi presidenti delle Regioni, Giuliano Amato non ha neanche sfiorato il nome del suo ministro del Tesoro, ma i potenti «governato�ri» delle Regioni a maggioranza di centrodestra hanno capito al volo che il premier stava prendendo le distanze da Vincenzo Visco. Insom�ma, ha spiegalo Amato, è tutto da verificare se quei 5 mila miliardi di sforamento siano da attribuire a nuove decisioni di spesa, a debiti pregressi della Sanità o a sposta�menti di spesa dal 1999 al 2000 provocati dal timore del Millen�nium Bug. Si erano presentati agguerriti i presidenti delle Regioni che hanno fatto sentire sul governo tutto il loro peso politico che deriva loro dall'elezione diretta dal popolo. Tanto che il ministro per gli Affari regionali Loiero ha osservato che «alla Conferenza Stato-Regioni il parente povero sembrava essere il presidente del Consiglio». E lo stes�so «parente povero» ha riconosciu�to che c'è un vuoto istituzionale da colmare con una riforme costituzio�nale che introduca l'elezione diret�ta anche del capo del governo. «I tempi ci sono ha detto Amato ma bisogna verificare se c'è la volontà politica». Non era comunque questo il tema centrale dell'incontro, bens�quell'uscita di Visco sullo sfonda�mento della spesa da parte degli enti locali. A porre sul tavolo la questione è stato Enzo Ghigo presi�dente della Conferenza delle Regio�ni. «Sono rimasto stupito quando ho letto sui giornali le affermazioni di Visco. Avremmo preferito ha osservato il presidente del Piemon�te che certe cose il governo ce le dicesse nelle sedi proprie, come è questa». «Condivido le vostre perplessità è stala la replica di Amato e ritengo giusto che certe cose venga�no delle nelle sedi opportune. Vor�rei, però, che questo atteggiamento fosse reciproco, cioè che anche voi veniste a fare le vostre critiche qui e non sui giornali». E su Visco ha aggiunto: «Da una prima lettura dei dati c'è slata forse una lettura affrettala che ha potuto dare adito a un'interpretazione allarmistica, apparsa una polemica nei vostri confronti. Comunque, verifichere�mo insieme le cause di queste maggiori spese». Visco non era presente mentre Amato pronuncia�va queste parole e non ha proferito parola quando l'incontro è sialo allargalo in un secondo momento anche ai sindaci e ai presidenti delle provincie. Ma il ministro del Tesoro non sembra aver gradito la presa di distanza del suo presidente e ha affidalo alle agenzie una nota ta�gliente: Regioni ed enti locali fareb�bero meglio a evitare proteste «inopportune» nate dall'idea che «la spesa della amministrazioni periferiche possa crescere senza vincoli». E ancora un'altra stocca�ta: «Da quando è stalo segnalato l'eccesso di spesa, a nessuno è venuto in mente di controllare i dati e il loro grado di corrisponden�za al patto di stabilità che unte le amministrazioni pubbliche devo�no risi5eltare». Fuori da Palazzo Chigi i presi�denti del centrodestra hanno fallo spallucce e hanno caricalo a lesta bassa, al limite della presa in giro. «Visco dovrebbe studiarsi meglio le cifre ed era meglio se slava zitto», ha commentalo il presidente del Veneto Galan che ha abbandonalo la riunione per protesta perché nella sala non ha trovalo una sedia dove sedersi («c'erano 300 pereone. mi sembrava di essere allo stadio»). Sprezzante Formigoni: «Le osserva�zioni di Visco ha dello il presiden�te della Lombardia non mi sfiora�no. Le sue argomentazioni non sono convincenti. Per quanto riguarda la mia Kegione sono sicuris�simo che non abbiamo speso una lira in più». Il neo eletto nel Lazio Storace punta il dito sul suo preces�sore Badaloni del centrosinistra e sottolinea che non intende sconta�re le sue colpe: «Sto scrivendo una lettera in cui voglio chiedere a Visco il dettaglio riferito alla mia Regione: se ci sono sforamenti gli ricordo che non governavo io». Alla fine i «governatori» se ne sono tornati nelle loro città soddi�sfatti anche perch" A-'uato ha rico�nosciuto il loro ruolo di eleni dal popolo. «La Conferenza deve modi�ficarsi, a partire dal nome ha precisato Bassolino -. Non più Sta�io-Regione, visto che anche le Re�gioni sono Stali, ma Governo-Regio�ni». La prima conseguenza di que�sto riconoscimento sarà il cambia�mento della concertazione: per de�finire il prossimo Dpef. i! governo sentirà prima gli enti locali e dopo le parti sociali. Il presidente del Consiglio stempera le polemiche dei «governatori» ma il ministro non gradisce: forse qualcuno pensa che non ci siano più vincoli

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