Folena: scioglierci? Macché I Ds ripartono da Veltroni

Folena: scioglierci? Macché I Ds ripartono da Veltroni IL NUMERO DUE DELLA QUERCIA «NESSUNA CRISI» Folena: scioglierci? Macché I Ds ripartono da Veltroni intervista Antonslla Rampino ROMA ONOREVOLE Folena, 1 re�ferendum segnano la terza sconfitta dei dies�so, dopo le europee e le regio�nali. Veltroni ha dato le di�missioni da segretario, e non sono state accettate. La sini�stra chiede un cambiamento di linea politica, Occhetto consiglia ai sciogliere il par�tito. Che farete? «Non ci sciogliamo. A Torino abbiamo fatto un bellissimo congresso, consapevoli di do�ver investire energia program�matica in una sinistra nuova. Non c'è alternativa a quell'indi�rizzo, Veltroni i; stalo uno dei protagonisti della stagione del maggioritario degli Anni No�vanta, è vero, ma proprio per�ché crediamo non che quella stagione sia moria, ma che sia in corso un cambiamento di fase, noi vogliamo portare nel�la nuova stagiono bipolarismo, cambiamento, spirito innovati�vo. E Veltroni è la condizione perché questo cammino conti�nui». Non tutti sono d'accordo. La sinistra interna oggi dice che le dimissioni di Veltroni sono stato «un atto di pura demagogia». «Mi stupisce l'irritazione della nostra sinistra, sembra si iunienti di non essere siala avver�tita di quello che Veltroni vole�va fare in segreteria. Vorrei l'osse chiaro che quello di Vel�troni ò stato uno scatto morale, un gesto vero che poteva avvia�re un processo dall'esito assolalamento non scontato») La sinistra ha spiegato che in questione è la linea politica, non la persona del segretario. «La loro posizione sarebbe mol�to più coerente se avessero chiesto il congresso. In realtà la sinistra lieve decidersi; o condivide pur nelle differenze oneri, responsabilità e gestio�ne del partito, oppure se ha delle riserve di fondo può fare un passo indietro, e lasciare che la guida del partito sia coerente con il programma uscito dal congresso di Torino. Coniuncjue vorrei tornare alla sua prima domanda: non è affatto vero che abbiamo subi�lo solo pesanti sconfitto)). Onesta è una notizia, ono�revole Folena. «I diesse alle europee, e Veltro�ni era segretario da soli sei mesi, hanno avuto un risultato negativo, poi abbiamo perso il comune di Bologna. Abbiamo in seguilo investito su un'idea nuova di sinistra che fosse il cuore della coalizione di centro�sinistra. Il congresso ha dato un segnale nuovo, e alle regio�nali abbiamo guadagnato 300 mila voti, li abbiamo aumenta�ti del IO per centi) a Bologna. C'ò stata una forte accentuazio�ne sulla capacità di innovare, una sfida al cambiamenti) che ha prodotto risultati, tuttavia non sufficienti». Non sta minimizzando una situazione drammati�ca? Il referendum era la soglia alla quale avevate fissato la vostra riscossa politica dopo le regionali. «No, questo non è vero, li' stato detto da Berlusconi. Noi abbia�mo affermato il contrario. Se permeili.', la riscossa la voglia�mo alle; politiche». Veltroni e D'Alema si sono impegnati a fondo per il 21 maggio. «E' vero, ci siamo spesi. Era nostro dovere». Adesso Mastella dice che avete perso, e dovete farvi da parte. «C'è la mancanza di ttn fattore coesivo. Nei 18 mesi del governo D'Alema nella coalizione si è passato più tempo a polemizzare con i diesse che non a ricordare l'esistenza eli Berlusconi: il pro�blema è stalo di una gigantesca competizione autodistruttiva. Uopo il IG aprile, i diesse hanno rinuncialo alla presidenza del Consiglio. Adessogli altri devono comprendere che è finita l'epoca delle polemiche, tanto più se agitate secondo presupposti ideo�logici contro la sinistra, e dun�que non degni degli alleati di governo. Cosi si minerebbe l'idea stessa del centrosinistra. Ma se, come credo, si sta ponendo il problema di una coalizione più equilibrata) nella quale anche le componenti moderate possano avere maggiore visibilità, allora noi condividiamo questo obietti�vo». C'è adesso il problema della legge elettorale, che rischia di essere elemento di ulte�riore divisione. «Lei questione prioritaria oggi è quella di portare il riformismo del centrosinistra tra i cittadini, un riformismo popolare, sempli�ce, forte su temi come la sicurez�za, il fisco, il lavoro, la sburocralizzazione. Per quello che riguar�da la legge elettorale, il risultato del referendum chiude la stagio�ne del maggioritario uninomina�le di collegio, che sarebbe stata la via migliore per permettere l'evo�luzione bipolare del Paese. Ades�so occorre vedere se è meglio tornare a un proporzionale che consegni ai partiti e al loro pote�re di interdizione la vita e la morte dei governi, o se invece continuare l'evoluzione bipolare con un sistema che non sia unino�minale maggioritario». A Castagnetti, che è un vo�stro alleato, non dispiace il proporzionalismo alla tede�sca proposto da Berlusconi. «Noi non abbiamo alcuna formu�la magica di tecnica elettorale, non avanzeremo come partito una proposta da prendere o la�sciare. Quello che vogliamo è un sistema bipolare, un metodo elet�torale con l'indicazione del pre�mier e il premio di maggioranza, e che non ripristini il meccani�smo della preferenza. Ho letto la proposta di Forza Italia sul siste�ma tedesco. Non è un tabù per noi, siamo pronti a discutere». «Nel centrosinistra è mancata la coesione: si è passato più tempo a polemizzare tra di noi che a ricordare l'esistenza di Berlusconi» «None affattp vero. che abbiamo subito solo pesanti sconfìtte: alle regionali abbiamo guadagnato 300 mila voti Per la riscossa non puntavamo certo sul referendum ma aspettiamo le politiche» «Vogliamo il bipolarismo con indicazione del premier e premio di maggioranza. Nessun tabù: il sistema tedesco? Siamo pronti a discutere» i j , 1 1.1 1 ! I PEmnampnnlplsodvnCgLèltKB Il coordinatore della segreteria dei Ds, Pietro Folena. con il segretario Walter Veltroni

Luoghi citati: Bologna, Roma, Torino