Maggioranza, scoppia la «voglia di fusione»
Maggioranza, scoppia la «voglia di fusione» Maggioranza, scoppia la «voglia di fusione» Diliberto propone: confederazione di mistra. NodiDs, Verdi, Prc ROMA Quarantotto ore dopo il flop del referendum si è avviato, sin puri! tra le polemiche, un processo di semplificazione tra i partili della maggioranza: nell'area di centro ieri, hanno deciso di federarsi i gruppi parlamentari della Camera del Ppi, dell'Udeur e di Rinnova�mento italiano, primo passo verso una fusione; sul fronte sinistro della coalizione il segretario del Pdcl Oliviero Diliberto ha proposto a Ds, Etifondazione e Verdi di confe�derarsi, ricevendo per il momento una raffica di no. L'insuccesso delia proposta di Diliberto è la prova che il procosso di semplificazione si preannuncia obbligalo ma costellalo di difficol�tà. In poche ore, l'eclissi di uno scenario iper-maggioritario, la pro�babile sopravvivenza di un tetto del 4 per certo e in ogni caso la certezza assoluta di poter conlare su una quota proporzionale ha prodotto la nascila di diversi cantie�ri ma tulli con lo slesso scopo: edificare strutture di parlilo un po' più corpose delle attuali. Ma le difficoltà non mancano. A sinistra come al centro. In questa area genericamente non di sini�stra si muovono cinque soggetti: il Ppi, i Democralici, Rinnovamento di italiano di Dini, l'Udeur di Ma�stella, il Pri di La Malfa. In linea teorica dicono tutti di volersi coagu�lare, ma sin dalle prime ore ha mostrato la corda il progetto di mettere assieme in un unico conte�nitore l'arisi e Mastella, De Mila e Cacciari, Rutelli e Zecchino, La Forgia e Marini. Due giorni fa il presidente del�l'Asinelio Arturo Parisi ha fallo la prima mossa: proviamo a coagulale l'area "non-Ds" a patio di essere d'accordo sulla scelta bipolare, una condizione posta per tagliare la strada à Clemente Miistella. Che ha fallo sentire subilo la sua voce: «Non siamo interessali alla propo�sta di Parisi di mettere assieme quasi una crociala dei pezzenti, con il solo contrassegno di non essere Democralici di sinistra». A Mastella ha risposto il numero due dell'Asi�nelio Rino Piscilello: «Noi chiediamo una chiara scelta di campo contro ogni tentazione lerzoforzisla e contro una improbabile scelta "doppiofornisla" che rinnegasse ogni concello di coalizione». Una replica che, senza rinfocolare la polemica, sembra voler tenere il punto e conferma l'obiettivo in prima battuta dell'Asinelio: un'ag�gregazione che metta assieme De�mocralici, popolari e socialisli. Ma la polemica tra Udeur e Democrati�ci non è piaciuta al segretario del Ppi Pierluigi Caslagnetti che l'ha definita «deprimente». Castagnelli sembra avercela soprattutto con Arturo Parisi al quale rimprovera di voler «porre veli». Castagnelli punta su un'aggregazione che lui slesso definisce «la più ampia possi�bile», vagheggiando di poter essere lui il regista di un'operazione che alla fine metta sotto lo slesso simbo�lo Popolari e democralici, Udeur e Rinnovamento. Primo passo in quel�la direzione dovrebbe essere la fusione dei gruppi parlamentari Ppi-Udeur-Rinnovamento, con An�tonello Soro presidente dei deputali e il masle liano Roberto Napoli presidente del gruppo unificalo del Senato, che con 50 senatori divente�rebbe il secondo gruppo di Palazzo Madama: «L'unificazione dei grup�pi dice Napoli sarebbe un messag�gio politico mollo forte alla perife�ria, perché stimolerebbe le aggrega�zioni sul territorio». Ancora più complicala la riaggre�gazione a sinistra: la proposta di Diliberto di una confederazione DsRifondazione-pdci-verdi ha incon�trato lo scherno dei comunisti di Bertinotti («Una proposta per rica�vare un ruolo ad un partito che non conia nulla», dice Ramon Mantova�ni), il no dei diessini («Difficile federare chi governa e chi si oppo�ne», dice Fabio Mussi) e lo sbarra�mento di quasi tulle le anime dei verdi. Dice Luigi Manconi: «Propo�sta altamente improbabile». E il ministro Alfonso Pecoraro Scanio: «I verdi pensino alle cose da fare piuttosto che alle alchimie dei parti�ti». Per il momento restano alla finestra i socialisti di Boselli: «La cosa più importante è cercare di ampliare i consensi del centrosini�stra», [f. mar.] Anche fra i «moderati» incontrano difficoltà gii svariati tentativi di aggregare i partiti Il primo passo dovrebbe essere l'imminente unione dei gruppi parlamentari di Ppi, Udeur e Rinnovamento
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