RISCHI DIGITALI

RISCHI DIGITALI TV E QUALITÀ NELL'ERA DEL FALDA TE RISCHI DIGITALI Jader Jacohelli DI RE oggi male del digitale e peggio che dire male di Garibaldi, una volta li me ne guardo bene. Un satellite che, con l'analogico, può trasmettere contemporaneamente sedici pro�grammi, ne [xitra trasmettere ottanta-cento con il digitale. Un canale televisivo tei test re via etere jxMtà essere moltiplicato |x.-r sei e forse anche |KT Otto. Grazie al digitale, la rete telefonica e la rete televisiva potranno combinarsi e apriru le porte di Internet, li la sognata interattività il telespettatore che da ricevente passivo può divenire attivo trasmittente sarà presto una realtà. li' il digitale, bellezza! Ma una qualche preoccupazione dobbiamo pure esprimerla se non altro |x-r evitare qualche tatale delusione. Come riempiremo tutti quei nuovi bicchieri se già incontriamo qualche difficolta a riempire di buon vino i non pochi di oggi' Il rischio che cresca la spazzatura non è infondato. Infatti, il problema dei ■■conienutista diventando una emergenza e si cominciano a rovistare i magazzini, anche gli angoli più bui dove erano stati accantonati i rifiuti Non vorremmo |H)i che l'osannata interattività si riducesse soltanto alla [xissibilità di fare acquisti da casa, a farci spendere di più. In Occidente il consumismo è già gonfio; viviamo già soddisfacendo tanti bisogni indotti. Indurne altri è forse imprudente |xr il nostro equilibrio personale, sodale, ma anche |)er quello internazionale. Lo stesso digitale che ci renderà ancora più benestanti ti esporrà ancora di più all'invidia e all'odio di i hi ancora non può soddisfare i bisogni elementari. Il digitale si dice potrà anche consentirci il -fai da te» televisivo perché ogni telespettatore si sceglierà i programmi che vuole. Diventerà cioè il padrone del palinsesto quotidiano scegliendosi «il meglio-. Ognuno, pagandola, avrà perciò la qualità che si inerita. Logica consequenziale, ma, visti i dati dell'Auditel, viene il dubbio che il "'fai da te» digitale non migliorerà le nostre serate televisive, ma forse le peggiorerà, perché in fatto di scelte non sembriamo molto virtuosi e spesso con il telecomando andiamo iti cerca proprio del peggio. Inoltre, chi non ha risorse per consentirsi l'abbonamento alle -paysarà condannato a rassegnarsi a una Tv "generalistasempre più [xivera anclu�di qualità. E questi, purtroppo, saranno proprio coloro che più avrebbero bisogno di una televisione migliore. Un serio studioso dei processi televisivi tecnologici e culturali, Giuseppe Richeri, prevede, infatti, col digitale, «un netto abbassamento degli standard produttivi dell'industria audiovisiva attuale». Diamo quindi ii benvenuto alla nuova straordinaria tecnologia, ma come telespettatori non facciamoti sorprendere col digitale in bocca. Moltipli�chiamo anzi le nostre difese perthé l'inquinamento non cresca. Anche l'anima può annerirsi.

Persone citate: Giuseppe Richeri, Jader