Il mistero di quel venerdì pomeriggio

Il mistero di quel venerd�pomeriggio IL RACCONTO DEI TESTIMONI Però c'ò Stefania, la cugina di Laura, che gli ultimi istanti insieme, venerd�li ricorda diversi. «A me ha dotto che andava al bar dei genitori, a Sassi», Aveva cambiato idea? E' un dettaglio senza impor�tanza? Oppure Laura ha volu�tamente confuso le acquo per�chè voleva vederi; qualcuno, e non voleva dirlo? Certo è che Stefania ha raccontalo ai cara�binieri di aver lascialo la cugina alla formala del bus 61, in corso Casale, direzione Sassi. Stefania è slata chiara: «Mia cugina ora senza bigliet�to. E' andata verso la tabac�cheria allo spallo della fermaIl mistero di quel venerd�pomeriggio Si contraddicono le ultime parole di Laura retroscena Lodovico Polena rORINO Bcapelli a caschetlo con la frangia un po' lunga. E il viso piccolo, tondo, ancora da bambina. Dov'è adesso Laura, quella ragazzina che una foto du ieri su tulle le auto tli carabinori e polizia di pattuglia in città ritrae con la faccia un po' perplessa, con il girocollo di filo, di quelli che mettono i ragazzi, e la canottiera con le spallino slrolto? Laura è scomparsa da quat�tro giorni, inghiottita in una vicenda in cui è impossibile avere certezze. Finita in una storia che è fotta anche di bugie, di contraddizioni noi racconto dei tosti, che poirob�bero ricordare malo o potreb�bero tradirò falsi indizi semi�nati dalla stossa Laura. Oggi, il quarto giorno di buio, tra gli amici di Laura c'è un clima di ostilità verso gli estranei, Nessuno vuol parla�re di questa adolescente, dolio sue amicizie di cosa faceva o con chi si vedova quando non andava a lezione. Restano solo i ricordi di Piero, il fidanzatino conosciuto a scuo�la. Si vedevano da tre mesi, qualche pomeriggio insieme, tante telefonale e messaggi sul cellulare, quel cellulare di Laura che adesso è muto. Lui l'aveva incontrata l'ultima volta venerdì. «Vado al bar di mio zio», gli aveva detto, intendendo il locale alle spal�le della staziono Porta Nuova, a Torino. Un bar paninoteca, un ritrovo di ragazzi, un loca�lo che la gente della zona assicura «è sempre stalo ben frequentalo». Chissà, forse si sbaglia, anche so i carabinieri lo hanno itilorrogalo por ore nel tentativo di scavato ogni particolare nella sua inomoria. la, ma era chiusa. Allora ha\ attraversato la strada perchè dal lato opposto c'è un distribtiloro doll'Atin. Mi sono vol�tata, c'ora traffico. Quando mi sono girata di nuovo non l'ho più vista. Ho pensalo che fosse salita sull'autobus: non mi sono preccupata, e perchè mai avrei dovuto? Me ne sono andata anch'io». Difficile immaginare che a quell'ora erano da poco passate le 13,30 in quel corso tanto frequentato. Lau�ra sia stata caricata a forza su un'auto o una moto. «E' uan ragazza minuta, non avrebbe�ro fatto fatica», ricordano adesso gli unici due compagni che violano la consegna del consegna del silenzio imposta dalla scuola. Qualcuno, però, avrebbe comunque visto qualcosa, sentito un grido, intuito una situazione strana, di peri�colo per una bambina. E proprio per raccogliere dettagli utili alle indagini ieri gli inquirenti hanno Dattuto palmo a palmo la zona della chiesa Gran Madre. Hanno mostrato la foto di Laura, chiesto se venerd�avevano notato qualcosa di strano. Da tutti, però, è arrivata la slessa identica risposta: «Non abbia�mo visto nulla». Dunque, quel giorno, in quel posto c'era qualcuno che l'aspettava, o lei si è allontanata a piedi con una persona che incontrava di tanto in tanto. Magari nei pomeriggi che non dedicava alla scuola, quando «bigiava» senza raccontarlo a nessuno. Negli ultimi tempi, dicono, sarebbe capitato spesso. Ma dove andasse e con chi non si sa. E poi questo aspello è una sorpresa per tutti. An�che per la famiglia che ades�so, concordi, i soliti amici descrivono cos�premurosa e protettiva. Quella famiglia che agli investigatori ha forni�to un ritratto di Laura come di una adolescente senza gril�li per la testa, senza strane amicizie, senza neppure il desiderio di andare in discote�ca come hanno tante ragazze della sua età. Una ragazza acqua e sapone, che vestiva casual, in modo per niente vistoso. Una, insomma, che non sarebbe mai fuggita, scap�pata di sua volontà. Assoluta�mente non in grado di inven�tarsi un finto rapimento per spremere un po' di soldi ai genitori. Al fidanzatino disse che andava al bar dello zio, vicino alla stazione Alla cugina spiegò che si sarebbe diretta nel locale dei genitori Alcuni compagni mormorano che negli ultimi tempi la ragazza avrebbe «bigiato» la scuola in più occasioni Bs I Sopra: 1 compagni di scuola di Laura e qui a fianco la ragazzina scomparsa da quattro giorni

Persone citate: Lodovico Polena

Luoghi citati: Torino