Da Parigi Chevènement bacchetta Fischer di Emanuele Novazio

Da Parigi Chevènement bacchetta Fischer Il ministro dell'Interno è noto per le sue uscite sopra i toni, ma le divergenze tra Parigi e Berlino sul federalismo sono reali Da Parigi Chevènement bacchetta Fischer «Non siete ancora guariti dal deragliamento nazista» Emanuele Novazio corrispondente da Berlino La proposta Fischer sulla rifor�ma dell'Unione Europea in sen�so federale, con un nucleo di Paesi forti e «di avanguardia» alla guida di una «democrazia europea sovrana»? Un altro se�gno dell'inguaribile e temibile malattia tedesca al predominio, manda a dire da Parigi il mini�stro degli Interni del governo Jospin, Jean-Pierre Chevène�ment. Che non risparmia i ioni sprezzanti e provocatori: «La Germania non è ancora guarita dal deragliamento del nazi�smo», ha affermato ieri sera in tv Chevènement, leader del «Movimento dei cittadini» e consideralo in patria un nazio�nalista d�sinistra. Insistendo: «Siamo di fronte alla tendenza della Germania a immaginare per l'Europa una struttura fede�rale sul proprio modello. In fondo, quel Paese sogna sempre il Santo Romano Impero». All'indomani del vertice franco-tedesco di Rambouillel, la sortila del ministro Chevène�ment conferma con toni certo esasperali e da battitore libero l'imbarazzo di Parigi di fronte alla proposta avanzala una deci�na di giorni fa dal ministro degli Esteri tedesco, in un discorso alla «Humboldt Universilael» di Berlino. «Nei diversi Paesi ci sono diverse sensibilità rispello al federalismo europeo», aveva commentato l'altro giorno Hu�bert Vedrine. Ieri il ministro degli Esteri francese è tornalo sull'argomenlo: in Europa ci sono cose da fare subilo e altre da mellere sullo sfondo, e «il federalismo è soltanto una pro�spettiva fra tante altre», ha dello. Per marcare con toni certo più accorti e dislesi, e con una diversa sensibilità politicodiplomatica le potenzialità divisorie del progetto Fischer all'interno dell'Unione euro�pea. E per sottolineare, alla vigilia del semestre di presiden�za francese dell'UE, l'interesse di Parigi a non contrariare gli europeisti più tiepidi, dalla Gran Bretagna ai Paesi Nordici. Di certo.Ta critica di Chevène�ment non mancherà di provoca�re forte irritazione a Berlino. La proposta Fischer, avverte infat�ti il ministro nel suo intervento in tv, non nasce nel vuoto ma è il segno al contrario di una «concezione etnica» della nazio�ne tipica della tradizione tede�sca: «1 francesi devono cercare di aiutare i tedeschi a sostituire all'idea di 'nazione di popolo' quella di 'nazione di cittadini'». Nell'attesa, il ministro tedesco farebbe bene a rispondere alle domande che il suo intervento solleva ma alle quali Fischer non fornisce risposte, acconten�tandosi di una semplice «evasio�ne nella tecnica»: «Si propone la costruzione di un'Europa fede�rale senza dire perchè. Ma che progotto c'è alle spalle e dov'è la riflessione politica, dov'è il diballilo, quale modello di civil�tà si prende ad esempio, quali priorità poUtiche si considera�no nei confronti per esempio dell'occupazione e della Banca Centrale Europea? Quale dimen�sione geostralegica si sviluppa di fronte alla Russia o al Medi�terraneo?», si chiede il ministro francese. Concludendo con un'altra provocazione, un'allu�sione al Muro di Berlino e alla miopia politica di Fischer: «E' storicamente controproducen�te voler erigere un nuovo Muro nel cuore dell'Europa, dopo che il Muro della vergogna è cadu�to. Non costruiremo nessun Mu�ro del denaro». 1 toni veementi di Chevòneinent non hanno naturalmente riscontro in Vedrine, e tantome�no nel primo ministro Lionel Jospin o nel Presidente Chirac. Ma la diplomazia francese insi�ste sulle priorità e su tempi che impongono una diversificazio�ne degli obiettivi: quelli del presente e dell'immediato futu�ro sono la chiusura entro l'anno ed entro la presidenza france�se, dunque del negoziato sulla mini riforma istituzionale del�l'Unione europea, per avviare a compimento i processo di allar�gamento a Est e a Sud. Soltanto a questo punto potrà avviarsi «una discussione siili'Europa del futuro» per il momento prematura. i Qui accanto il ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer. A destra il ministro dell'Interno francese Jean-Pierre Chevènement