Israele-palestinesi, la pace in agonia
Israele-palestinesi, la pace in agonia Israele-palestinesi, la pace in agonia Ancora gravi disordini, Barak richiama i negoziatori AldoBaquis GERUSALEMME Il premier Lhud Barak ha ieri bloccato le trattative con i palestinesi e ha avvialo un riesame delle relazioni con il presidente Yasser Arafal po�che ore dopo che una bambi�na ebrea di 2 anni e arsa nella sua automobile, centra�ta a Gerico (Cisgiurdanial da una bottiglia incendiaria pa�lestinese. Le sue condizioni sono mollo gravi. L'incidente e avvenuto al termine di una settimana di scontri in cui almeno cinque palestinesi sono rimasti ucci�si li militari israeliani pensa�no che la cifra male sia di una decina) e diverse centina�ia sono stati feriti. Ieri Barak doveva ptirlire per Washington, dovi; Bill Clinton lo attendeva por co�noscere l'andamento delle trattative con i palestinesi. Ma la spirale di violenza innescatasi nei Territori e al confino con il Libano lo ha indotto sabato sera a rinvia�re la missione e a convocare; una seduta di emergenza del gabinetto ristretto. Durante quella seduta ha appreso delI attentato di Clerico e ha reagito con irruenza, ordi�nando la chiusura delle zone autonome palestinési e ri�chiamando i suoi emissari da Stoccolma, dove erano impe�gnati a stilare la bozza di un accordo definitivo con i piilostinesi. Barak lui anche inoltralo un socco ultimatum ad Arafat. Israele «non può tollorare» il fuoco dei palestinesi contro i propri militari, né accolta le spiegazioni secon�do cui ad aprirò le ostilità sarebbero stali non tanto i membri delle svarialo forze di sicurezza di Arafal bens�gli uomini di Tamzin, la organizzazione politico-mili�tare guidala dagli irriducibili di Al-Falah. Lunedì, secondo l'intelligence israeliano, il ge�nerale palestinese llaj [email ha tomaio di fermarli: ma è staio minacciato, armi alla mano, dn dirigenti di Tam�zin. Comunque sia, Arafat do�ve disarmarli, ha intimalo Barak. Finché non lo farà, Israele non realizzerà la con�sogna ai palestinesi già approvala in principio d�tre rioni arabi prossimi a Gerusalemme, Minacci; esplicito giungo�no anche dai vertici militari israeliani, Gli elicotteri da combattimento Cobra sono pronti ad entrare in aziono. In caso di nocossilà, ha avver�tilo il generale Shaul Mofaz, potrebbero colpirò anche; i comandi palestinesi. La febbre, dunque, è alla, lori Arafal ha cercato di arginare la protesta popolare (por la mancata liberazione da parlo di Israele di 1600 detenuti politici palestinesi) e ha ordinato che i funerali di una delle vittime degli scon�tri si svolgessero noi centro di Ramallah, lontano dalle postazioni israeliane. Lo stesso Sandy Berger (consigliere di Clinton por la sicurezza nazionale) ha spro�nato ieri Barak od Arafat a non perderò di vista l'obietti�vo di un accordo generale «perché in Modiorienle ha notalo non esiste uno sta�tus quo». O si marcia verso la pace, o si precipita verso un conflitto. Nell'ultima settimana è molto cresciuta la sfiducia reciproca fra Arafat e Barak. Il primo vede la coalizione governativa israeliana sgre�tolarsi e si domanda se il premier disponga in Parla�mento di una maggioranza pronta ad avallare futuri ac�cordi di pace. Il secondo si chiede come mai la grande fiammata di violenza sia esplosa nei Terri�tori proprio mentre Barak si sforzava di passare ai palesti�nesi i tre villaggi attorno a Gerusalemme e presentava la bozza di un futuro accordo in base al quale essi riceve�rebbero (gradualmente) qua�si il 90 per cento della Cisgiordania. Malgrado tutto, assicura�no i suoi collaboratori, Barak punta ancora ad un accordo con Arafat. Ma ora procederà con maggiore cautela e circo�spezione. Il secondo banco di prova per Barak è rappresentato in questi giorni dal Libano. Sot�toposto alla pressione degli hezbollah, il filo-israeliano esercito del Libano Sud che per anni ha fatto da scudo fra i guerriglieri sciiti e gli abi�tanti israeliani dell'Alta Gali�lea si sta sfaldando. Le diserzioni aumentano di gior�no in giorno, i suoi avampo�sti cadono, i guerriglieri si impadroniscono dei loro mez�zi blindati e ieri (a Taibeh, 4 chilometri a Nord della Gali�lea) anche di un carrarmato. Barak sperava di completa�re un ritiro ordinato dal Libano entro luglio. Adesso il tempo stringe. La popolazio�ne della Galilea si sente faci�le bersaglio dei mortai degli hezbollah, ed è in preda al�l'angoscia. Per questa ragione ieri, secondo la televisione israe�liana, Barak ha ordinato al�l'esercito di tenersi pronto a completare il ritiro entro 10 giorni. Una volta completato questo ritiro con l'avallo del�le Nazioni Unite, Israele si sentirà finalmente libero di replicare con forza agli attac�chi della guerriglia. Già saba�to l'aviazione israeliana ha distrutto a terra in Libano dieci carri armati T55 desti�nati agli hezbollah. Le telecamere riprendono in questi giorni i carriarmati israeliani mentre ripiegano dal Libano discretamente, nelle ore notturne: è la mesta conclusione di un'avventura libanese salutala nel 1982 dal premier del Likud Menachem Begin e dal ministro della Difesa Ariel Sharon. Una bimba ebrea di due anni in gravi condizioni Arafat non sembra in grado di controllare i suoi e gli Usa avvertono: c'è rischio di una guerra A sinistra guerriglieri di Hezbollah alzano la bandiera su una postazione abbandonata dagli israeliani nel Sud Libano A destra una immagine dei duri scontri d�Ieri tra soldati Israeliani e palestinesi
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