DONNE ANCHE IN AREA DI RIGORE di Angelo Caroli
DONNE ANCHE IN AREA DI RIGORE SAGGISTICA DONNE ANCHE IN AREA DI RIGORE Caroli ricostruisce la prima storia del calcio femminile in Italia N ELL'AMBIENTE lo chiamano «il fem�minile» sottintendendo la parola «cal�cio». Un pianeta abbastanza ignoto, che è un libro di Angelo Caroli (Graphot, pp. 224, L. 29 mila), a esplorare con buon piglio giornalistico: «La donna nel pallone» e il suggerimento va interpretato in senso pro�prio, non in senso figurato, perché a leggere queste pagine le donne mostrano di sapere con molta lucidità quello che vogliono contro l'evidente strapotere del «maschile». Prima di tutto il diritto ad esistere in un potentato che continua a far finta di niente, a crogiolarsi nei pregiudizi, a tirare sassi in piccionaia, salvo graziosamente concedere piccoli premi di consolazione. Briciole cadute dalla mensa del gran ricco. E il paradiso può attendere. Una storia che inizia con gli Anni 60-70 (volendo arrivare all' incipit originario addirit�tura agli Anni 30), una storia in cui e' è molta Torino, o meglio Torino-cintura, ossia Venaria, Cromodora, una realtà minore o minima, primi calci più ruspanti die affilati, poi cresciuti negli anni, diventati movimento. diventati associazione, diventati federazione, diventati scissione, ridiventati federazione unificata, rimasti dilettanti sempre, in cerca di un professionismo cui si oppone (ancora) il troppo lungo sussiego dei padri lontani. Etomande esplicite. Su quali pilastri è costruito il pianeta del «femminile»? Perché basket e volley femminili si, calcio no? Qual è il rapporto che s' instaura tra allenatore e atlete? Ha ragion d' essere il sospetto di voyeurismo e di lesbismo? Caroli raduna voci di protagonisti e di reduci, intervista gente conosciuta e sconosciuta, da Bramante Munaro a Carolina Morace, da Elena Schiavo ad Anna Maria Branca, dai citt�della nazionale come Guenza,Vatta, Facchin e Reccagni fino al gran capo della tribù del «maschile» Lucia�no Nizze a. Cita pagme e parole di Lee, Lichtenberg, Wilde, Marìas, Boll, e persino Kant. Scrive un libro di uomini, donne, dati, senza annoiare. Al di là della buona causa, è molto più che abbastanza. «
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